Stefanie é una 16enne che é ritornata a Berlino col padre dopo molti anni. Non conosce nessuno, tranne 2 persone con cui era molto legata, ma non sa se loro si ricorderanno di lei. Stefanie é testarda e stronza e se gli fai un torto grande ha sempre...
Dovevo andare a scuola, quindi velocemente mi preparai.
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Uscii di casa, senza aspettare Bill e come sempre andai a tirare dei sassolini alla finestra di Stefanie, ma stranamente non si affacciò come sempre. Provai a chiamarla ma nulla. Cosi decisi di andare a suonare a casa sua e mi aprì: si era appena svegliata.
T: "CAZZO SBRIGATI" S: "EH SI UN ATTIMO"
in 10 minuti era pronta. Intanto Bill mi aveva raggiunto davanti alla porta di casa.
S: "eccomi" T: "sempre a dormire sei eh" B: "non iniziate a litigare di prima mattina che mi faccio sbattere la testa" S: "oggi a Bill gli girano le palle" T: "astinenza di scopare?" B: "troppa" T: "dio cane ma trovatene una o fa come me, o meglio fai come facevo" B: "non sono come te coglione" S: "minchia che bel discorso alle 7:40 del mattino" T: "sempre"
Entrati a scuola ci dividemmo per le classi, e ci rincontrammo in cortile, verso ora di pranzo.
S: "Madonna io giuro che quella latino americana la uccido" T: "Ma chi quella co le treccine gnocca?"
Lo stavo facendo ovviamente per farla ingelosire. Mi diverto a farla bollire dalla gelosia
S: "allora vai da lei" T: "dai principé scherzavo. Che ha fatto?" S: "mi ha graffiata sul braccio e tirato uno schiaffo perché non gli ho fatto copiare il test" B: "dio cane che graffio"
Mentre stavamo parlando di lei, mi spuntò da dietro le spalle.
T: "cazzo che paura. Ciao" J: "Hey Tom"
Quella ragazza aveva un certo fascino, ma io amo solo la mia principessa maledetta.
T: "Cazzo vuoi" J: "il tuo" S: "si vede che ti piacciono. Tom te la pago io, 20€ vanno bene?"
Bill e Stefanie scoppiarono a ridere e anche io.
J: "Sai non sono molto esperta, sia per farli sia per i prezzi. Devo chiedere a tua madre che lei lo saprà alla perfezione" Jennifer aveva un ghigno in viso.
A Stefanie il sorriso scomparì subito, e venne sostituito da uno sguardo omicida.
Le si avvicino lentamente.
S: "come cazzo ti permetti a nominare mia madre. IO TI AMMAZZO TROIA"
Gli si butto contro per farla cadere a terra. Non ci volle tanto perché aveva i tacchi quindi perse equilibrio facilmente.
Iniziò a riempirla di pugni, e Bill dopo qualche pugno e sputo in faccia, la tolse da sopra Jennifer.
B: "cazzo Stef. Tom accompagnala in bagno" T: "subito. Amo vieni"
La presi dal braccio e la trascinai in bagno.
Tirai fuori dal mobiletto di primo soccorso acqua ossigenata e batuffoli di cotone. Gli presi la mano e con il batuffolo imbevuto gli tamponai le nocche che per l ennesima volta erano rotte.
S: "aia cazzo brucia..." T: "shh..." S: "grazie" T: "non mi devi nemmeno ringraziare. Amo i momento così con te" Ero sincero. Amo curarmi di lei, preoccuparmi come un padre. Lei si limitò a sorridermi.
T: "amore, passami le garze" S: " non ce ne é bisogno" T: "passami le garze ho detto"
Me le passo e io glie le avvolsi attorno la mano.
S: "grazie di nuovo" T: "un bacio me lo merito?" Si mise in ginocchio sul pavimento gelido, visto che eravamo per terra e si mise a cavalcioni su di me. Ovviamente amavo il contatto fisico. Mi diede un bacio, poi un altro, e un altro...
T: "ho voglia adesso e qui" S: "no tom" T: "dai vieni"
Mi alzai e la portai verso il bagno, dove poi chiusi a chiave la stanzetta da pochissimi metri.
La misi con la schiena appoggiata al muro. Avevamo incominciato, quando sentimmo una prof chiamarci...