10. LA GILDA DEGLI SPAZZINI

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Hermione era silenziosa mentre faceva le valigie la mattina dopo. Aveva dormito male, svegliandosi continuamente di soprassalto con la paura di ritrovarsi a camminare come un sonnambulo verso la porta, con una mano tesa.

Finalmente capì la sensazione che Ginny aveva cercato di esprimere anni prima: la sensazione di essere contaminata.

Fortunatamente, nessuno sembrava molto in vena di parlare. Fuori era ancora buio e la luna era bassa, sfumando il tessuto cremisi della tenda in un grigio scuro. Si erano alzati molto prima dell'alba, sperando che le strade del villaggio fossero vuote per poter tentare l'incantesimo in privato.

Il cottage dei Potter era alla periferia di Godric's Hollow, il che avrebbe aiutato, ma era meglio essere al sicuro.

Hermione aveva convinto Malfoy a non dire a Harry e Ron quello che le aveva fatto il diadema. Si vergognava persino di immaginare di confessare un errore così evidente: aver permesso all'Horcrux di penetrare così profondamente nella sua mente. Avrebbero voluto sapere cosa le aveva fatto fare e pensare il diadema, e lei non pensava di poter raccontare tutto di nuovo.

Una volta era stato abbastanza doloroso.

Continuava ad alzare lo sguardo dalla sua borsa, dove stava sistemando i paletti della tenda, per guardare Malfoy. Ogni ciocca argentata dei suoi capelli era a posto, facendolo brillare come una falce al chiaro di luna. I suoi occhi passarono freddamente da Harry a Ron mentre i tre chiudevano la tenda, la sua bocca sottile ogni tanto si incurvava quando uno di loro faceva una battuta.

Fu solo quando incontrò i suoi che si rese conto che sembrava insolitamente teso e serio. Si chiese se avesse paura che, dopo tutto quello di cui avevano parlato la notte precedente, non riuscisse a eseguire l'incantesimo.

Certo che lo farai, disse una vocina fredda in fondo alla sua mente. Come potresti eseguirlo da soa? Tu, con i tuoi atteggiamenti, con la tua patetica eccessiva preparazione...

Hermione strinse gli occhi e scacciò con forza il pensiero. Quando li riaprì, Malfoy aveva distolto lo sguardo.

Sentì un'ansiosa stretta al petto. La notte precedente, aveva scaricato su Malfoy ogni brutta sensazione delle ultime due settimane, più precisamente, ogni brutta sensazione degli ultimi dieci anni. Aveva già confessato a Ginny le sue preoccupazioni per il suo aspetto, ma quella era la cosa più superficiale di tutte. Nemmeno Harry o Ron conoscevano le sue preoccupazioni per i suoi genitori, la fastidiosa sensazione che, al di là di tutto, avrebbero preferito che non fosse una strega.

Ora, alla luce del giorno, era difficile credere che si fosse aperta in quel modo con Draco Malfoy.

Appena un anno prima, avrebbe usato qualsiasi accenno a quelle debolezze per farla piangere.

Non lo aveva ammesso, però? Aveva detto che a Hogwarts avrebbe adorato il potere del diadema, la capacità di fare a pezzi tutti.

Si chiese se quello fosse stato il suo modo per dire che non avrebbe usato i suoi segreti per quello scopo. Supponeva di non avere altra scelta che pregare che fosse così. Era ancora buio quando entrarono a Godric's Hollow, tutti sotto Disillusione.

The Disappearances of Draco Malfoy by Speechwriter (TRADUZIONE)Where stories live. Discover now