Capitolo 21- 2 Parte

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Victor
Canzone consigliata durante la lettura: Complicated - Avril Lavigne⏭️

«Alex!» Urla Nathan, e in questo istante si sente una brusca frenata e assisto a una scena che mi si gela il sangue nelle vene. Il castano steso sull'asfalto con il corpo di suo figlio fra le braccia. Entrambi non si muovono.

Resto impietrito dalla scena. L'uomo alla guida dell'auto lo riconosco è Ronan, che ci fa qui?

«Oddio, Nathan, Alex!» Urlo, mettendo le mani tra i capelli.
Ronan scende dalla vettura e ansioso si china verso i due che sono immobili uno tra le braccia dell'altro. «Oddio, che spavento, sono vivi, menomale!» Lo sento sospirare.

Nathan lentamente muove le braccia. «Alex, tesoro, stai bene?» Mentre lo tiene tra le braccia e i suoi occhi azzurri sono colmi di lacrime. «Papà, cos'è successo?» Vedo il bambino aprire gli occhi e Nathan che lo abbraccia forte a sé e singhiozzando lo bacia tra i capelli. «Mi hai fatto prendere un colpo, sai? Quante volte ti ho detto di non correre dietro il pallone quando vai in strada?! Devi sempre vedere se passa un'auto, tesoro, ho avuto tanta paura!» Mentre lo rimprovera e suo figlio con lo sguardo basso annuisce. «Scusami, papà non lo farò più, starò attento.»

«Che spavento!» Esclama Ronan palesemente scioccato.
«Già, uno di quelli da farsi venire un infarto, amico!» Ribatte e afferrando la sua mano lo aiuta ad alzarsi.
«L'importante è che entrambi non vi siete fatti niente!» Afferma l'uomo dai capelli neri con un'espressione più tranquilla.
«Ehi, amico, cosa ci fai qui?» Chiede Nathan mentre accarezza suo figlio sulla testa. Il bambino con un sorriso raggiunge i suoi cugini.
«C'è Matthew? Dovrei parlare con lui, mi ha detto che è a casa tua...» Ronan guarda Nathan che annuisce distrattamente.

«Bene, allora io vado a parlargli.» Dice l'uomo passandomi accanto salutandomi con un semplice gesto della mano, entra in casa.
Nathan mi si avvicina e mi da una pacca sulla spalla. «Vuoi vedere i miei trofei?»
«No, grazie, sarà per un'altra volta, allora io vado. Grazie di cuore per l'ospitalità.» Dico avanzando passando accanto al castano che mi afferra per un braccio. «Dai, salutiamo gli altri e ti accompagno a casa.» La sua gentilezza, i suoi modi di fare e di preoccuparsi per me...

«Ehi, Victor, ti sei incantato, tutto bene ragazzo
«Sì, scusa, ero sovrappensiero. Andiamo.» E così salutiamo gli altri in soggiorno, Ronan, Matthew e Caleb sono seduti al tavolo e conversano tra di loro.
«Accompagno Victor a casa, a dopo.» Dice Nathan, attirando l'attenzione dei presenti.
«Ah, sei sicuro di andare da solo, vengo anch'io?» propone Matthew con un'espressione indecifrabile.
«Che esagerato, a dopo, dai andiamo!» E in questo istante seguo Nathan fuori dall'abitazione.

Il poliziotto mette in moto la sua auto e ci allontaniamo.
I suoi capelli ricci castani sono curati, ma naturali, come se si fosse appena alzato dal letto. Mi piace quando passa la sua mano nei capelli per disciplinare la folta chioma. Ha delle ciocche spettinate per un aspetto più casual. È semplicemente adorabile!

«Eh, perché mi stai fissando in quel modo?» Chiede senza distogliere lo sguardo dalla strada. Merda! Mi ha colto in flagrante mentre lo stavo fissando, che imbarazzo!

«Non ti stavo affatto fissando, ero preso dai miei pensieri!» Ribatto fingendomi distaccato.

«Ah, davvero, strano perché ti ho visto arrossire!» Incalza con un'espressione divertita in volto.
Nell'abitacolo cala il silenzio. «Che è successo adesso perché non parli più? Dai, di qualunque cosa, ma non startene in silenzio!» Esclama mentre mi lancia un'occhiataccia di rimprovero.

Mi gratto la nuca a disagio, cosa posso dire adesso? Che situazione imbarazzante.
Nathan ecco io... cioè ti voglio bene, vorrei dirgli, ma non ce la faccio.

Murderer SuspectWhere stories live. Discover now