13.vendetta

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"Allora Marica com'è? Ti piace ?" Annamaria sorrise alla ragazza mentre piacevolmente la guardava mangiare con gusto , adorava Marica perché in lei percepiva un animo buono.

"È tutto pazzesco! Quasi non mi spiego quanto sia magro Ciro se ha una cuoca brava come lei tutti i giorni"
Marica Rosa e Annamaria iniziarono a ridere fragorosamente mentre gli uomini della casa avevano delle espressioni stucchevoli in viso da quanta complicità già unisse le loro donne alla nuova arrivata .

"Effettivamente Ciro ha ancora il corpo di un ragazzino il quale è, magari un giorno diventerà come me" Pietro sembrava quasi aver pensato ad alta voce senza nemmeno alzare la testa dal piatto

Ciro rispose al fratello con un pugno sul tavolo che fece interrompere il pranzo di tutti i presenti

Pov Marica

Un pugno sul tavolo e l'altra mano che mi stringeva la coscia così tanto da ormai provocarmi quasi dolore . Era il mio Ciro quello che solo per una battuta mi stava provocando del male ?

"Mo basta, stamm a tavola voglio che mangiamo tranquilli . V appiccat chiu tard." Don Salvatore cercò di mettere in riga i due ragazzi per non rovinare il pranzo di famiglia

"E tu Ciro , non è colpa di tuo fratello si nun t fai rispettá ra femmna toi"

Ciro a quelle parole strinse la carne della mia coscia scoperta dallo spacco del lungo vestito nero con rabbia , i miei occhi iniziarono ad inumidirsi per il dolore, ma non urlai, non avrei mai fatto una scenata a tavola . Sentii a poco a poco le unghie infilarsi nella carne e mentre ero quasi sicura di aver raggiunto il limite di sopportazione mollò la presa alzandosi di scatto con il capo chinato.

"Nun teng chiu famm, con permesso"
Furono le uniche parole che pronunciò senza guardare nessuno dei presenti, prima di ritirarsi probabilmente nella sua stanza.
Dopo che la sua figura era ormai sparita tra le pareti della casa tolsi il tovagliolo che avevo riposto sulle mie gambe sul tavolo alzandomi anch'io

"Scusatemi vado a vedere come st-"
Ma venni interrotta da Annamaria

"Tesoro oddio ma cos'hai sulla gamba"abbassai lo sguardo nel punto che ormai era dolente non sapendo che dire dopo aver notato un livido viola e in più punti del sangue che gocciolava lungo la coscia .

"Io ecco i-io" deglutii prima che Pietro si avvicinasse a me

"Prima pantera mentre giocavano l'ha graffiata , non credevo però ti avesse fatto ciò , di solito ci va piano con i nuovi arrivati" mi afferrò per il braccio
"andiamo , ti medico"

Senza dire nulla mi lasciai trascinare da Pietro in casa troppo scossa e imbarazzata da quello che era successo li fuori pochi istanti prima e ovviamente non capivo il perché mi avesse 'aiutata' in quel momento di evidente difficoltà se non per coprire il suo amato fratello.

"Grazie" dissi mentre Pietro chiudeva la porta alle nostre spalle

Eravamo in uno dei bagni di quella immensa Villa , era nero tutto in marmo probabilmente veniva usato veramente poco dato che l'odore di 'nuovo' era veramente pungente .
Pietro si avvicinò ad un mobiletto color arancio e prese una valigetta bianca prima di avvicinarsi a me

"Grazie per cosa?"
mi guardò negli occhi prima di farmi cenno di sedermi sul bordo della vasca che si trovava alle mie spalle

"Per avermi parato il culo poco fa"

Pietro mi guardò dall alto dato che era ancora in piedi dinanzi a me prima di inginocchiarsi alla mia altezza con un dischetto di cotone imbevuto di qualcosa , probabilmente disinfettante .
Iniziò a passarlo delicatamente sui 'graffi' oramai incisi sulla mia pelle

"È la verità , questi graffi t la fatt o can .. Tu nun si o tip e femmn ca si fa fare del male da qualcuno, ti ribelleresti e Po... nun to miert "

Non capivo le parole di Pietro che era intento ancora ad eliminare qualsiasi residuo di sangue dalla mia pelle scostando il vestito per evitare di sporcarlo , lui sapeva sicuramente la causa della mia ferita eppure parlava come se fosse accaduto tutt altro...

"Non capisco.." sussurrai

E così si interruppe per potermi guardare negli occhi ad una distanza più vicina che lontana, restò in silenzio per diversi secondi prima di parlare

"Quando su un muro c'è la muffa non puoi semplicemente fingere che non ci sia , perché quella muffa con il passare dei giorni ti farà ammalare per poi ucciderti , lentamente."

La voce roca di Pietro mi provocò un tonfo al cuore , aveva detto ad una completa sconosciuta che all'apparenza non gli era nemmeno tanto simpatica che il suo caro fratello Ciro era in realtà una persona ... cattiva?
A quell'affermazione di cui forse non avevo capito il vero senso annuii senza proferire parola e lui mi lasciò lì da sola .
Non era possibile ciò che la mia mente stava solo sfiorando , Pietro e Ciro erano una cosa sola.
Respirai profondamente prima di decidermi ad andare da Ciro anche se un po' intimorita al pensiero della sua famiglia in attesa li fuori.

Raggiunsi le stanze al primo piano pensando che come quella di rosa la sua si trovasse li ...

BINGO!

Nella stanza alla mia destra con la porta aperta c'era un Ciro di spalle affacciato al balcone mentre fumava la sua solita sigaretta .
Trattenni quasi il respiro sperando che ancora per poco non si rendesse conto della mia presenza ma mi sbagliavo.

"Che c'è fai ca tu?" Disse ancora prima di girarsi e puntare il suo sguardo gelido su di me
I suoi occhi mentre mi guardava erano palesemente cambiati rispetto a stamattina.

"Che ci faccio? Ma hai visto cosa mi hai fatto ?! Ti rendi conto?!" Mi avvicinai dimenticando la paura che avevo di una su qualsiasi reazione

"Che ti ho fatto? I nun tagg fatt nient "
sorrise beffardo sposando il suo sguardo sulla medicazione fatta da Pietro
"Chi ta rat na man?" Domandò ancora aspirando il fumo dalla sigaretta con gli occhi semi chiusi

"Pietro" dopo quel nome il suo sguardo divenne infuocato e si avvicinò pericolosamente a me

"Me mancat e rispett Annanz a famiglia mi e Pur a t fa tucca a fratm" sussurrò al mio orecchio destro "nun e capit nient, nient"

"Tu sei pazzo!" Urlai quasi piangendo
"E ora cosa farai dopo avermi fatto del male ? Ti vendicherai ancora ?!" Dissi con l'ultimo filo di voce che mi era rimasto e chiudendo gli occhi evitando di far scendere qualche possibile lacrima

Ma li riaprii non appena una risata iniziò a rimbombare nella stanza , era lui , più cattivo che mai che rideva senza scrupoli mentre io ero quasi all esasperazione , restai in silenzio finché anche lui iniziò ad un passo da me a guardarmi , per poi riavvicinarsi al mio orecchio

"Io non mi vendico" sussurrò ancora
"Non mi sentirai mai più" e così si fece strada spostandomi e lasciandomi sola nella stanza

Iniziai a tremare sedendomi sul letto dalle lenzuola nere e oro che c'era nella stanza ,ormai le lacrime avevano abbandonato i miei occhi rigando il mio viso. Iniziai a piangere nel modo più silenzioso possibile ma forse non abbastanza sufficiente per non farmi scoprire da qualcuno.

"Marica" Rosa si chiuse la porta alle spalle per poi sedersi al mio fianco

"Hai ragione tesoro, scusalo , Ciro è-è fatto così ma non è cattivo"

Cercai di ricompormi e la guardai "accompagnami a casa perfavore" la ragazza annuì .

Senza destare troppi sospetti lasciai l'abitazione salutando tutti i presenti e fingendo che non fosse accaduto perfettamente nulla pochi istanti prima, Rosa mi aveva gentilmente riportata a casa con il motorino ma mentre sfrecciava per la città non mi era passata inosservata la sua rabbia nei confronti del fratello che senza proferire parola aveva lasciato che me ne andassi. A tutti avevo scaricato la scusa che un amica aveva un urgente bisogno di me anche se in realtà in quel momento l'unica ad avere bisogno di qualcuno ero io . Così composi il numero di Greta mentre risalivo le scale del mio appartamento.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 07, 2023 ⏰

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