3° capitolo: le stanze reali

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Signori e signore volevo continuare a narrarvi una storia incredibile, che parla dei suoi re e delle sue regine, dei suoi eroi dal cuore impavido e dei suoi cavalieri dall'animo gentile.

Ma io chi sono; io sono un povero cantastorie che un tempo ebbe l'onore di far parte della corte imperiale di Crucius il Grande, un sovrano dall'animo crudele e arrogante.

Il suo regno era situato nella regione dello Yorkshire a nord-est del'Inghilterra.

Ma tornando a noi.... Eravamo rimasti che la nostra donzella dalla ricciola chioma, era stata condotta nelle stanze reali del sovrano. Questo luogo era adornato di stupendi arazzi variopinti che tappezzavano le pareti. Un letto di legno a baldacchino si trovava al centro della stanza, nella testata erano incastonate delle preziosissime gemme provenienti dalle miniere del sud della Francia. Sulla destra si trovava sua scrivania personale .

Mentre il sovrano e il suo fidato consigliere erano intenti a leggere l'invito ad una cena da parte del re Ferdinando I di Svezia, la serva di corte annunciò ai lor signori che il pranzo era servito.

Crucius, dunque, si alzò dalla scrivania dove era seduto e avvicinandosi alla donzella iniziò a parlarle cortesemente dicendo: " Siccome sono un gentil signore, vi sciolgo da queste corde e vi voglio fare un piccolo dono." Ordinò alla serva di portare un elegante vestito; la ragazza sciolta dai lacci che la trattenevano disse allibita: "Quanto siete presuntuoso, prima mi strattonate poi cercate un modo qualunque per farvi perdonare per l'accaduto? No, io non accetto il vostro regalo!" e prendendo il vestito lo lanciò in mano al fedele consigliere. Ma Crucius, sogghignando rispose:" Ma che caratterino! Bene, ricordate che se voi non farete ciò che vi dico, al vostro amico verrà mozzata la testa!"

Ella allora spaventata, inginocchiandosi di fronte al sovrano rispose:" No, vi supplico per l'amor che provate per il vostro popolo, non fatelo, va bene farò tutto quello che desiderate, ma lasciate libero il mio amico!"

Ma il sovrano senza risponderle ordinò alla serva di aiutarla a vestirsi.

Intanto lui e il suo fidato consigliere lasciarono la stanza reale e s'incamminarono verso la sala dei banchetti, parlando animatamente.

Questo salone era tappezzato di quadri raffiguranti le grandi imprese eroiche dei predecessori di Crucius. Il re con i suoi commensali erano soliti sedersi al tavolo, posizionato esattamente al centro dell'immensa sala, sopra il quale era appeso un prestigiosissimo lampadario di cristallo. Da quando salì al potere Crucius, questo luogo divenne famoso per l'interminabile successione di festeggiamenti e banchetti in onore del sovrano ed anche quel giorno non era da meno.

I commensali amici del principe erano già arrivati e avevano già incominciato a rifocillarsi. Ma sentendo le trombe, che annunciavano l'arrivo del sovrano, si fermarono all'istante. Egli accomodatosi al tavolo e prendendo in mano il calice disse a gran voce:" Miei leali e più fidati amici...."

Ma ora vi lascio all'immaginazione, le parole del sovrano vi verranno rivelate al nostro prossimo incontro.

LA LEGGENDA DI CRUCIUS IL GRANDEWhere stories live. Discover now