CAPITOLO 16

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"Non servono le parole, io ti leggo dagli occhi, sempre"
-Gianni S.

TAYLOR

La verità, per quanto male faccia, è necessaria.
Questa consapevolezza è sempre stata ben radicata nella mia testa.
Tuttavia non mi sono mai sentita del tutto pronta ad accogliere il dolore che questa, alle volte, mi provoca.

E ad oggi non so più di chi dubitare.

Accarezzo il petto di Devon con movimenti lenti e disattenti.

Lui probabilmente attende una mia risposta da ormai dieci minuti buoni, nonostante questo mi prendo il mio tempo su tutto ciò che Dawson ha scovato. Sentire di nuovo il piano malsano della donna che avrebbe dovuto amarmi non fa che aumentare la voragine che sento ben radicata nel mio petto.

Ignoro le fitte che avverto in mezzo alle cosce e il fastidio nei punti del mio corpo ricoperti da lividi e morsi violacei che mi ricordano la notte movimentata appena trascorsa, continuando a riflettere.

Un nome, più esigente di tutti i miei pensieri negativi, continua a rimbombare nella mia testa.

L'unica che mi potrebbe aiutare veramente: Sophie, mia sorella.

Io e Sophie non abbiamo mai avuto un vero e proprio rapporto. Quando mamma era andata via io ero all'inizio della mia adolescenza mentre lei aveva solo dieci anni.
Successivamente, i suoi diciassette anni non sono stati piacevoli in quanto caratterizzati perlopiù da sospensioni in diverse scuole e risse violente.

La piccola Sophie ha sempre covato tanta rabbia dentro di sè seppur io non abbia mai appreso del tutto il motivo.
Sono fermamente convinta che quest'ultimo sia ben lontano dall'improvviso ed inspiegato abbandono da parte di nostra madre.

Questo è uno di quei momenti in cui mi manca Bridget e desidero averla accanto a me. Lei sì che avrebbe fatto a pezzi chiunque.

"Taylor?"

La voce di Devon mi fa ritornare alla realtà bruscamente.

"Sì?" sussurro.

"Va tutto bene?" chiede timoroso.

"Non proprio, ma anche questo passerà" dico sospirando.

Mi bacia la fronte per poi gettare un'occhiata all'orologio.

Abbiamo passato tutta la notte a fare l'amore ed io sono stata bene dopo tanto tempo.

Devon è capace di far tacere il mondo lasciando che questo si spenga e facendo sì che per me esista solo lui.

I miei occhi lo seguono ad ogni movimento godendo della vista appagante del suo corpo nudo.

"Devo andare a lavoro, ma se vuoi posso rimanere con te" dice accarezzandomi una guancia.

Scuoto la testa posando la mia mano sulla sua e sorridendogli.

"Sta tranquillo, anche io devo andare in clinica"

Lui mi guarda esitante per qualche secondo, ma poco dopo annuisce dedicandomi uno dei suoi sorrisi dolci che è solito mostrare solo alle persone che ama.

Lo guardo adorante ricambiando con altrettanto amore.

Dopo essersi lavato rapidamente, Devon corre giù dalle scale dichiarando di essere "in un ritardo fottuto".

Mi saluta con un bacio casto e dopo qualche istante il silenzio della casa ritorna prepotente.

Ho ancora due ore di tempo: la prima paziente della giornata arriverà alle 10:00 ed io posso prendermela comoda.

The crazy m̶a̶r̶r̶i̶a̶g̶e̶ coupleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora