II

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erano le 5:34 del mattino, mi svegliai con le coperte del letto tutte a terra, e avevo anche fatto cadere il telefono dal comodino; un altro incubo. ogni volta che dormo, mi torna in mente quella dannata notte.
mancava ancora un'ora alla mia sveglia per scuola e quindi decisi di anticipare le cose: presi dei cargo neri e una felpa beige con disegnate sopra le ali di un angelo. misi le mie amatissime air force 1 bianche e senza fare rumore scesi in cucina.
come al solito, bevvi solo una camomilla, non avevo molta fame la mattina. e poi mi feci il caffè, era ormai come una sostanza essenziale per la mia mente, avevo bisogno di energie. poi andai nel bagno al piano di sotto a lavarmi i denti e a truccarmi con un po' di correttore, mascara e eye-liner.
mi sistemai i meravigliosi capelli castani che portavo, presi lo zaino e la mia chitarra elettrica dato che avrei avuto musica quel giorno, ed uscii di casa. per fortuna non dimenticai le mie adorate air pods, senza quelle non saprei che fare. mi
incamminai per raggiungere la fermata della corriera e mi sedetti sulla panchina aspettando il suo arrivo.
dopo circa un quarto d'ora arrivò il mezzo e andai nel mio sedile preferito. misi le cuffie ed ascoltai la mia playlist. la musica mi ha aperto un mondo, e per merito suo ora non smetto di ascoltarla.
nel frattempo andai su instagram e diedi un occhiata a quanto mancava al concerto invernale dei tokio hotel: era rimasta da aspettare solo una settimana per la loro ultima tappa del tour qui in italia.
poi aprii spotify e misi un po' di eminem dato che non lo ascoltavo da tanto. a un certo punto partì la canzone 'mockingbird' e non so per quale ragione iniziai a lacrimare, ma per fortuna non più di tanto visto che avevo il mascara.
arrivata a scuola scesi dalla corriera e mi misi nel mio angolo preferito. mi ricordai di avere qualche sigaretta da consumare perciò la presi.
cercai anche l'accendino, ma siccome non lo trovavo ne chiesi uno al tipo più vicino a me: marley.
«marley? mica lo tieni un accendino in più?» chiesi io avvicinandomi al suo gruppetto. «tieni stronzetta, ma sappi che lo rivoglio indietro» disse ridendo e strofinandomi il pugno sui capelli. grazie marley, acconciatura rovinata.
prima di andarmene gli feci il dito medio, e sentii un suo amico da lontano dire «ma veramente sei amico con 'sta sfigata?» disse lui sottovoce. credo il suo nome sia harold. «sfigata sarà tua madre. lei è la mia migliore amica coglione»
io mi avvicinai di nuovo a loro e dissi ad harold queste esatte parole: «la prossima volta che mi chiami sfigata, puoi andare a cercare il piccolo pisello che ti ritrovi sul balcone della stanza di lucas» e i ragazzi si misero a ridere fino a cadere a terra.
come sapevo che harold aveva il pisello piccolo? a 14 anni mi piaceva e abbiamo scopato nel bagno di casa sua. poi mi prese in giro davanti a tutta la scuola e da lì iniziai a non credere più nell'amore.
molti mi hanno detto che ero ancora giovane per trovare quello giusto, ma ormai è troppo tardi per concedere agli altri chance di fiducia.
nel frattempo sentii dei passi abbastanza veloci da capire che stavano arrivando le mie amiche: michelle e anna. la prima mi saltò addosso ma io subito ringhiai perché sapeva che non doveva toccarmi.
invece anna mi prese la sigaretta dalla bocca e me la buttò altrove.
«ehi!» esclamai io. non sopportavo quando lo faceva, soprattutto perché era la mia migliore amica e voleva che io stessi bene. «amo lo sai chi ci sarà a farci lezione di musica?» mi chiese michelle tutta eccitata. «no?» io risposi.
«ma dovresti conoscerli! sono una band famosa italiana!» disse lei. io speravo fossero i tokio hotel, ma amen. «come si chiamano?» chiesi io «boh non si sa, però sono molto conosciuti» disse hannah.
la campanella suonò ed entrammo tutti in classe.

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SPAZIO AUTRICE
forse nel prossimo capitolo si scoprirà chi è questa band. leggete la storia per ricevere notifiche e se volete sapere un po' di più scrivetemi su ig: nicolerizzoo8 e tiktok: nicole🍀

eyes don't lie - tom kaulitzWhere stories live. Discover now