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Ambar

Quella giornata l'avevo passata interamente a letto a dormire. Alla fine mi ero addormentata alle sette di mattina, e non avevo nemmeno fame dopo tutto l'alcol della sera prima.

Erano passate le sei quando mi svegliai definitivamente, e decisi di scendere a fare un bagno in piscina nel mentre che le altre cominciassero a lavarsi. Avevamo a disposizione due bagni, ma riuscivamo lo stesso a litigare per chi dovesse usarlo per prima.

Quella sera però, volevo godermi l'aria fresca che si poteva respirare solo dalle sei in poi.

Prima di immergermi in acqua cominciai col bagnarmi i piedi, e mi sedetti a bordo piscina nel mentre che guardavo le storie Instagram dei miei amici di Valencia.

Come ogni giorno tra le tante foto mi comparsero anche quelle del mio ex, che si godeva la sua estate a Buenos Aires con la sua nuova ragazza.

La relazione tra me e Andreas era durata due anni. Due anni pieni di tradimenti della quale ero a conoscenza, ma non volevo proprio perderlo. Ero così abituata alla sua presenza, che stavo male al solo pensiero di non poterlo avere più nella mia vita.

Fu proprio lui a mettere fine alla nostra storia, ammettendo i suoi tradimenti, e affermando a grandi linee che non provava più nulla per me.

Da quel momento erano passati sei mesi, ed io ogni santo giorno gli guardavo le storie dal mio profilo falso. Da due mesi ormai, era fidanzato con la figlia di un importante avvocato di Valencia.

Quel giorno avevano persino postato una foto di loro due a cena in un lussuoso hotel di Buenos Aires. Uscii dal suo profilo, e poggiai il telefono sul bordo per poi immergermi completamente in acqua.

Nuotai verso la parte in cui riuscivo a toccare, e mi fermai a pensare nuovamente al ragazzo di ieri. Lo avevo persino sognato. Dopo essere uscita completamente dalla sbronza ricordavo solo alcuni tratti del suo viso.

-che fai?- venni colta di sorpresa quando vidi uscire dalla porta di casa, Alvaro in costume.
La mia pace era finita.

-mi facevo una nuotata- alzai le spalle, e lo guardai entrare in acqua e bagnarsi i corti capelli neri.

Il suo fisico era assolutamente madornale;muscoli e addome scolpiti, alcuni piccoli tatuaggi gli coprivano la pelle, e la sua altezza che intimidiva la maggior parte delle persone, ma non si poteva di certo dire lo stesso del suo cervello, che le uniche cose di cui si preoccupava erano le donne, e il fumo.

Alvaro era due anni più grande di noi, ma era stato bocciato due volte, ed era finito nella nostra classe. Era voluto da tutta la scuola, ed ogni ragazza di Valencia gli sbavava dietro ma io non ero tra quelle.

Il mio amico infatti, non si era mai preoccupato di nascondere la sua attrazione nei miei confronti, e lo dava a vedere di continuo sperando che ciò fosse ricambiato.

Da sempre però avevo messo in chiaro le cose. Niente coppie nel gruppo, ed ora che ci stavamo per separare lui voleva approfittarne.

-sai, sto ancora pensando a ieri notte. Come sei riuscita a tornare a casa da ubriaca? io non ce l'avrei mai fatta- ridacchiò poggiando le braccia sul bordo della piscina.

-è da quando ho quindici anni che mi ubriaco da schifo e prendo taxi, eppure sono ancora qui- feci spallucce. Ed era vero, era ormai abitudine per me.

Ma forse la scorsa notte, le cose sarebbero andate diversamente se non ci fosse stato quel benedetto angelo che mi aveva salvata, ma questo ovviamente non doveva saperlo nessuno.

-non è comunque sicuro, sarei dovuto restarti vicino- nascosi la mia espressione imbarazzata, e non in senso positivo.

-la colpa non è di nessuno Alvaro, nemmeno la mia. Ho scelto io di bere, ed io sono tornata a casa- continuai a nascondere l'altra parte della mia avventura, e vidi il ragazzo mettersi davanti a me bloccandomi tra lui e la parete della piscina.

Somos • Pedri Gonzalez Where stories live. Discover now