Capitolo 6: Incontri del terzo tipo.

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Settimana numero due.


Alice.



Continuavo ad avere seri problemi di contenimento. Harry continuava a girare mezzo nudo per casa ed io avevo finito le scuse per chiudermi in camera. Non mi ero mai masturbata tanto come nelle ultime settimane. Ormoni, dicevo, ma non potevo continuare ad usarli come giustificativo, davanti all'unica vera realtà che sentivo scorrere lungo le dita ogni santo giorno: Harry mi attraeva come una cazzo di calamita. Niente di strano, considerando quanto fosse caldo, ma c'era dell'altro. Sì, insomma, più passavo il tempo con lui più riuscivo a scorgere caratteristiche umane, piacenti. Ero convinta che accompagnarmi a lavoro e venirmi a prendere di sera, ad esempio, per quanto fosse iniziato per una tattica a favore della causa-dottore, adesso non era altro che un modo di preoccuparsi per me. Non era carino? Certo, continuava a scopare con ragazze diverse come fossero caramelle da mangiare e mi stuzzicava in continuazione. Martedì, ad esempio, mi ero ritrovata un rasoio usa e getta sul comò con tanto di fiocco e il bigliettino con scritto usami sopra. Ed io non mi ero nemmeno resa conto della ricrescita dei peli sulle gambe, ma Harry a quanto pare sì. Mi aveva innervosito? Inizialmente da morire, ma poi avevo pensato che se lo aveva notato era perché mi osservava e niente, mi ero di nuovo eccitata! Avevo cercato di ignorarlo, ma come diavolo potevo riuscirci vivendoci insieme? Risposta? Mi ero data al porno. Come adesso. Venerdì sera, casa libera, una scusa banale per non uscire con le ragazze, pc sul letto da una parte, lubrificante dall'altra e una scelta minuziosa per trovare il video perfetto con personaggi simili a noi. Non ce la potevo proprio fare. Avevo appena premuto play, attendendo fremente che il Brunetto Tatuato si accorgesse della Ragazza Maggiorata calda che se lo stava mangiando con gli occhi. Lei gli aveva camminato davanti sculettando, andando verso la camera da letto e finalmente lui aveva colto le intenzioni della ragazza che guarda caso aveva lasciato la porta aperta per toccarsi allegramente. Lui era rimasto fuori a guardarla, menandoselo un po', solo quando lei aveva iniziato ad alzare la voce nei gemiti, si era deciso ad interagire. Ecco, le doti attoriali lasciavano a desiderare: la sorpresa della protagonista non poteva essere meno credibile di così, ma il Brunetto Tatuato l'aveva afferrata per le gambe, immergendosi tra le cosce per...perché l'audio non andava più? Alzai il volume del video, del pc, iniziando ad imprecare come uno scaricatore di porto perché continuava a non sentirsi nulla, fino a quando mi resi conto che qualcosa si sentiva, da un'altra stanza però. «Che cosa» non feci in tempo a finire la frase che il volume dei gemiti dell'attrice divenne ben distinto, fino a materializzarsi dalla cassa tenuta in mano da Harry, sulla porta della mia camera. «Capisci perché non devi usare le mie cose, Alice?» domandò divertito. Stoppai il video subito, guardandolo con pietà. «Ti prego Harry, non infierire, è già imbarazzante così» affermai sconsolata, lui ridacchiò, entrando nella stanza per poi sedersi a fianco a me, prendendo il lubrificante in mano. «Uhm, riscaldante» sussurrò malizioso, mi coprii il viso con le mani, sussultando non appena i gemiti di Maggiorata e Brunetto Tatuato tornarono a farsi spazio nel mio udito. «Che fai?» chiesi agitata, Harry fece spallucce. «Sono curioso: si capiscono molte cose dai video porno che si sceglie di guardare» affermò alzando l'angolo destro del sorriso. «Da soli, non in coppia» bofonchiai, cercando di chiudere lo schermo del pc, Harry scosse il capo, afferrando la mia mano per non interrompere la visione. Ora: era un semplice tocco, nulla di nuovo, ma la situazione, il sound e la consapevolezza di non avere le mutandine sotto ai pantaloncini del pigiama, attribuiva un senso decisamente diverso: stavo bruciando sotto il suo tocco. Brunetto Tatuato stava scopando Maggiorata senza remore, niente in confronto all'intensità dello sguardo di Harry nel mio, mentre il tocco dal braccio saliva sulla coscia e il petto che si muoveva sempre più velocemente. Non riuscivo più a governare il mio corpo: si era spostato sempre più vicino al suo, incentivando la mano ad avanzare verso l'interno. La mascella tesa, le labbra socchiuse, voleva chiedermi il permesso, ma sapeva che avrei potuto benissimo dirgli di no. Lo avrei fatto? «Alice...» sussurrò tirato, gemetti, così, senza alcun cazzo di motivo. Perché? Perché forse volevo essere la protagonista delle notti magiche di Harry. Forse volevo essere io a farlo cedere urlando. Forse volevo di più. Mi strinsi a lui, la sua mano raggiunse l'inguine e lo sentii sussultare rendendosi conto della mancanza dell'intimo. «Oh Dio Alice» ruggì, spingendo il capo in cerca del mio. Stavo respirando a fatica, avevo bisogno di ossigeno, lo volevo da lui. Me lo sarei preso.
«Cazzo» mi lasciai sfuggire sentendo la suoneria del telefono squillare a fianco a me. Mi spostai, Brenda. Premetti pausa, proprio mentre Brunetto Tatuato stava strusciando il membro tra le tette di Maggiorata. «Ehm, devo rispondere» sussurrai imbarazzata, Harry sospirò, spostandosi da me. Questo era decisamente un segno.
«Ciao sorella, che succede che mi chiami di venerdì sera? Tuo marito è rimasto a lavoro?» chiesi, la sentii sospirare. «Mamma continua a chiedermi del tuo fidanzato» rispose, mi grattai la testa. «Tu lo sai che non esiste, vero?» «Per chi mi hai presa? Sono tua sorella maggiore, se avessi un uomo lo saprei subito» commentò senza esitazioni. «Di' alla mamma che non te ne parlo per scaramanzia» tentai, lei ridacchiò: «Sei una donna di scienza mia cara, lo sai che queste stronzate non esistono. Pensi che non ci abbia provato?» Sbuffai. «Dille che» «Sono inglese, ho 33 anni, vivo qua dai tempi dell'università e sono di buona famiglia» Mi girai di scatto verso Harry che aveva incrociato le braccia al petto e corrugai lo sguardo. «Non ti fingerai il mio fidanzato: mia madre sbrana» dissi seria, lui scosse il capo, prendendo il telefono dalle mie mani. «Brenda, giusto? La maggiore suppongo. Puoi dire a tua madre che settimana prossima Alice verrà con il suo fidanzato» disse, poi ridacchiò non appena Brenda fece una battuta sul coraggio di affiancare la sorella bisbetica. «Penso che sarà molto divertente, tranquillizza tua madre e passa una bella serata Brenda» concluse mettendo giù la chiamata, per poi avvicinarsi di nuovo a me. Spalancai gli occhi: la sua mano era tornata direttamente nel punto di prima, senza fare alcun complimento. «Ha-arry» balbettai insicura, ma lui mi sorrise, accarezzandomi il viso. «Ehi» disse piano, sporgendosi in avanti. Ci siamo, stava per succedere.
«Cazzo», questa volta fu lui ad imprecare. Il telefono aveva suonato di nuovo, questa volta per un messaggio. Osservai il mittente e sussultai. Lo notò e abbandonò l'idea di concludere. Il destino mi stava dicendo di non cedere all'istinto animale e di aspettare il momento giusto con la persona giusta. Aprii il messaggio di Antonio.
"È successa una cosa strana oggi: stavo sistemando la cucina dopo la cena e ho ritrovato un contenitore che mi avevi dato tu. Da quanto ce l'ho, Alice? Mi piacerebbe farlo tornare a casa sua, mi aiuti?"
Sorrisi, indecisa su cosa fare. Se gli avessi detto di venire, Harry, sì, insomma, sarebbe stato strano, anche un po' insensibile direi. Lui aveva detto quella cosa a mia sorella, mi stava facendo un favore ecco. E poi c'era quella fastidiosa vocina che mi diceva di volerne sapere di più di lui, quella vocina che cercavo di far tacere elencando tutti i nomi delle ragazze che avevano varcato la sua camera da letto.
«Rispondigli più tardi: se davvero vuole venire qua troverà il modo di farlo.»
Mi girai a guardarlo. «Uhm» «A meno che tu non voglia che venga adesso» chiese implicitamente guardandomi di sottecchi, scossi il capo, bloccando il telefono per appoggiarlo sul comodino, dopo averlo messo in silenzioso. Harry mi sorrise. «Ehm, forse è meglio se guardiamo dell'altro» dissi prendendo il pc sulle gambe. «Proprio sul più bello? Scommetto che le viene in bocca» esclamò ironico, ridacchiai, scuotendo il capo. «No, l'ho scelto io: finisce in bellezza sulle tette»
«Gusto personale?» domandò malizioso, tirando la maglietta in basso per scoprire di più la pelle del seno, gli diedi uno schiaffetto sulla mano. «Potrebbe essere. Be' che ne dici cambiamo genere, qualcosa di più calmo. Un bell'horror?» chiesi ironica facendolo ridere. Avevo mai veramente notato quanto la risata di Harry fosse tanto bella? Avrei potuto perdermi ad ascoltarla. «Qualcosa di splatter magari.»

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⏰ Ultimo aggiornamento: 3 days ago ⏰

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