-Dio Alice, dopo ieri pensavo non saresti più tornata- John corre verso di me e mi abbraccia, poi si allontana e incrocia le braccia -Non provare mai più a fare una cosa del genere oppure giuro che ti spedisco a...-
-A Manchester dai miei, si si lo so John, ma non credo che me ne andrò di nuovo- Dico guardando Sherlock, il quale mi rivolge un sorrisetto
-Andiamo John, non partire subito con le minacce- Dice Sherlock ridicchiando -Poi non vuole più aiutarci con il caso-
-A proposito di quello- Inizo posando il borsone a terra -avete trovato altro da quando sono andata via?-
-Solo l'enigma della ragazza alla palestra- Mi risponde John sospirando, capisco che sono ancora in alto mare, non hanno scoperto ancora né il luogo né con cosa è morto il ragazzo...
-Sapete come è morto?- Chiedo preoccupata di sapere già la risposta
-Si- Mi risponde Sherlock, sono sorpresa, ma continuo ad ascoltare ciò che mi dice -È morto per aver ingerito troppo Xanax-
-Questo lo sapevamo già, non ci sono novità?- Chiedo delusa
-Il problema è che le grandi quantità che prendeva erano prescritte dal medico e, da dottore, posso dire che non può essere morto solo per quello- Iniza John -Infatti la ragazza, un'amica stretta del defunto ci ha detto che un uomo si allenava sempre con lui e gli passava sempre una borraccia con dei "sali minerali"-
-Ecco qua dove prendeva le dosi di Xanax che lo hanno fatto collassare- finisce Sherlock
-Oh, bhe già un punto è stato risolto, ma adesso concentriamoci sull'enigma, spiegatemi di più- Chiedo ai due uomini
-La ragazza era nello spogliatoio, dietro l'uomo che si allenava con Ronny, quando se ne è andato ha lasciato un biglietto con un indovinello- Spiega John, facendo svolazzare il pezzo di carta
-Perchè la ragazza non l'ha portato subito alla polizia?- Chiedo stranita
-In realtà l'ha portato a Lestrade quasi immediatamente, la sua segretaria lo ha trovato, Beth Lee, non so se la conosci- Mi dice Sherlock -Proprio perchè è passato dalle mani della polizia ci è arrivato così tardi, solo quando siamo andati a parlare con la donna ne siamo venuti a conoscenza-
-Si conosco Beth... ma adesso fatemi vedere l'enigma- Chiedo tirando avanti una mano, John me lo passa e io lo guardo attentamente. Sembra uno scarabocchio di un bambino, tra le tante linee colorate sono ben visibili dei punti e delle linee, possibile che non ci abbiano pensato? -Ma...questo non è il codice Morse? Te John lo conosci per l'addestramento militare no?-
-Abbiamo già tentato, vengono fuori lettere a caso, anche se si mescolano non significano niente- Mi spiega John, in effetti sarebbero stati due stupidi se non avessero tentato... Mancano solo tre giorni prima che un'altro giovane innocente muoia, che ansia, Sherlock e John sono molto concentrati sul caso, se scoprissero il mio piccolo segreto probabilmente andrebbero su tutte le furie, sicuramente non mi farebbero più mettere piede in casa, anzi, a Londra, anzi, molto più probabilmente in tutta la gran Bretagna... Ma ancora non c'è bisogno di preoccuparsi.
È il tre gennaio e sono le cinque, ho le cuffiette nelle orecchie e ascolto vari pezzi con il lettore mp3 che mi regalò l'anno scorso John per il compleanno, in questo momento è riprodotto Sweet Child O' Mine dei Guns n' Roses, adoro questa canzone, nel mentre preparo una Cheese cake ai Lamponi, è la torta che mi viene meglio e la più veloce da fare. Mentre preparo la gelè qualcuno mi tocca la spalla e mi fa saltare un aria.-Sherlock!- Urlo quando lo riconosco -Non potevi semplicemente chiamarmi invece di farmi perdere anni di vita?!-
-Così è molto più divertente, non credi?- Mi spiega ridendo -Cosa stai facendo?-
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Solo Un Coinquilino
Fanfiction"Bhe, si ok, l'ho scelto io di venire a vivere a Londra da John, un amico stretto dei miei, ma avevo bisogno di libertà e questa mi pareva l'unica soluzione data la mia scarsa quantità di soldi in banca. Ma di certo non ho scelto di venire a vivere...