7. Extra: Seoul per un Si

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Un tenue gorgoglio fece aprire gli occhi all'Alpha dagli occhi rossi.
Lasciò la presa sui fianchi del compagno e si alzò facendo attenzione a non svegliarlo.
Kyon se ne stava nella culla accanto al letto con le palpebre alzate e lo fissava con un sorrisetto sul volto.

"Mai che tu dorma la notte eh?"
Il bambino, fece qualche pernacchia e cercò con la bocca il capezzolo scoperto del biondo.
Gesto che lo fece sorridere.

"Penso che mi manchi la materia prima scricciolo. Andiamo a scaldarti il latte. Tu fa piano o svegli tua madre."
Afferrò il biberon pieno di latte e lo mise nel microonde disponibile nella stanza al ventesimo piano di un grattacielo in pieno centro.
Mentre la bottiglietta girava nell'apparecchio elettronico si sistemò il cucciolo contro la spalla e avvertì le labbra strusciare contro la sua ghiandola.
Per quanto il cucciolo non fosse biologicamente suo ma solo adottato, tra loro si era instaurato un bellissimo rapporto fin da subito.
L'Alpha lo aveva accettato e ogni volta che Kyon lo vedeva rientrare da un viaggio strillacchiava felice, gattonando nella sua direzione per farsi prendere in braccio.
Il bip che segnava la fine del processo di riscaldamento risuonò nella stanza e Katsuki imprecò voltandosi verso il verdino che per fortuna continuava a dormire beato.
Afferrò il biberon e si incamminò verso la tenda dal lato opposto del letto.
La scostò leggermente e la Seoul notturna gli fu rivelata.
Con la mano libera portò la tettarella alla bocca del cucciolo e lui cominciò subito a succhiarla per nutrirsi.
Erano arrivati da meno di dieci ore ma erano state abbastanza per fargli amare quella città.
Gli ricordava Tokyo per varie ragioni ma la trovava molto più incantevole, probabilmente perché era lì in vacanza con la sua neo famiglia.
La capitale sud coreana era moderna, piena di grattacieli, luci dai mille colori, traffico e un'infinità di parchi.
Tra le cose che meritano di essere viste, oltre alle coloratissime e vivaci vie del centro storico, vi erano anche i palazzi imperiali.
Avevano visto poco essendo arrivati per pranzo, ma i pochi palazzi storici che avevano visitato l'avevano incantato.
Anche se non lo dava a vedere, era una persona che non disprezzava la cultura e la storia.
Essere acculturato lo faceva sentire degno di essere un buon compagno e in quel momento anche un buon padre.
Avrebbe insegnato al piccolo i valori, i principi e la giusta dose di conoscenza per essere in grado di affrontare la vita in maniera sana e genuina.

"Contempli il paesaggio notturno?"
Gli chiese una voce assonnata prima di sentire una pressione in mezzo alle scapole.
Le mani dell'Omega si posarono attorno alla vita e strusciò il volto contro la schiena nuda del compagno per poi sbadigliare.

"Torna a letto, ci penso io a lui"
Gli disse il biondo mentre il cucciolo lottava per rimanere sveglio, ancora attaccato al biberon.

"Avresti dovuto svegliarmi e tu dovresti dormire Katsuki, sei reduce di due viaggi intercontinentali. Dallo a me." 
Izuku gli tolse attentamente il bambino dalle braccia e sorrise al proprio Alpha prima di sedersi su una sedia per terminare il latte nella boccetta.
Quando il piccolo fu sazio ci mise un istante a riaddormentarsi e Izuku ne approfittò per riporlo nella culla.
Raggiunse immediatamente il compagno, infilandosi sotto il piumone caldo.
L'inverno a Seoul era abbastanza rigido, tanto che appena atterrati Izuku aveva starnutito più volte.
Avrebbe voluto accoccolarsi al maggiore ma questo lo precedette.
Si mise su un fianco e si tirò l'Omega contro, anch'egli su un fianco, poggiando la testa contro il petto.
Il braccio allenato circondò la vita del verdino per avvicinarselo ulteriormente e le loro gambe vennero intrecciate come i fili di una trama.
Izuku sorrise dolcemente.

"Sei in vena di coccole Alpha?"

"Ah? Mica mi sono rammollito. Hai freddo e io sono la tua stufa preferita. Zitto e dormi."
Borbottò somigliando ad una pentola a pressione prima di poggiare il naso sul marchio e inspirarne l'odore.
Izuku, ormai abituato alla privazione del sonno, ridacchiò e accarezzò i capelli del compagno finchè ne ebbe la forza, beandosi di quel calore che in certi momenti gli mancava a causa del lavoro impegnativo che lui svolgeva.

Hitomebore: Biglietto Di Sola AndataNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ