Capitolo 20

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Quella notte, non riuscii a dormire. Delle immagini mi attraversavano la mente: la mano di Asher sulla mia, l'energia tra di noi, la limpidezza con cui ero riuscita a vedere sottacqua. La confusione, il desiderio e il caldo mi fecero agitare e rigirare nel letto fino alle prime ore del mattino.
Alla fine, mi addormentai verso le tre, per poi svegliarmi cinque ore dopo quando bussarono forte alla porta.

Shila: Bella, alza il culo. Andiamo a fare shopping!

Gemetti e mi girai.

Astrid: Va' via!

risposi urlando, ma la mia voce venne sof- focata dal cuscino.
Un minuto dopo, sentii un peso atterrarmi addosso quando Shila si buttò sul letto.

Shila: Io sono sveglia, quindi sei sveglia anche tu

Mi sfuggi una risata stanca, che portò con sé l'ultimo briciolo d'aria che mi era rimasto nei polmoni. Era sorprendentemente pesante. La spinsi di lato.

Astrid: Non avrei mai dovuto darti accesso alla stanza. E se avessi dormito nuda?

La sentii alzare le spalle.

Shila: Non mi avrebbe dato fastidio lo dormo nuda

Buono a sapersi
Sollevai le gambe dal letto e mi strofinai la faccia cercando di attivare il cervello

Astrid: Okay, ora sono sveglia. Dammi il tempo di fare una doccia e di ve stirmi, ci vediamo di sotto.

Shila mi fece un sorriso balzando in piedi, era un dannato schianto con una gonna corta di jeans e una canottiera bianca infilata dentro. Le sue gambe scure sembravano più lunghe del solito, e feci un fischio di apprezzamento.

Astrid: Diamine, sei troppo bella per andare semplicemente a fare shopping

Si mise in posa, scompigliandosi i capelli.

Shila: Potrei aver convinto Josh a venire e portare le borse per noi

Le diedi il cinque.

Astrid: Ottima idea!

Quando mi alzai, Shila mi osservò più da vicino.

Shila: Potresti anche dormire nuda.

Feci spallucce guardando in basso.

Astrid: A volte lo faccio. Dipende da quanto detesto le mie tette in quel momento

Indossavo un minuscolo paio di mutandine bianche e un reggiseno morbido abbinato. Mi voltai e iniziai a frugare nei cassetti, riuscendo a trovare un paio di pantaloncini di jeans puliti e una canottiera nera. Raccolsi il resto della mia roba e, quando mi girai, Ilia non c'era più, così potei fare la doccia e cambiarmi in santa pace.
Una volta spazzolati i capelli, e dopo aver applicato di corsa un po' di trucco, ero pronta a partire. Shila era nell'area comune della torre delle creature magiche a chiacchie rare con alcune ragazze che non avevo mai incontrato prima. Quando entrai, mi vide subito e si congedò dalle amiche per raggiungermi.

Astrid: A qualcuno qui piace fare shopping

Osservai, dopo che, per poco, rischio di farmi cadere a terra con un abbraccio.

Shila: È la parte più bella dell'essere adulti. È come se fosse Natale ogni giorno dell'anno.

E quelle parole mi ricordarono un'altra domanda a cui volevo una risposta...

Astrid: Come faccio a vedere quanti soldi ho?

La tessera che mi era stata consegnata dal rettore stava facendo la muffa nella mia tasca e, nonostante non fossi su di giri come Shila, ero contenta di fare quella "gita". L'idea di poter trascorrere del tempo in maniera frivola, dato che i miei bisogni primari venivano soddisfatti già li in Accademia, era una novità.
Mi trascinò verso una piccola postazione grigia in un angolo. L'avevo già vista, ma non le avevo dato importanza.

Astrid: Una Ragazza Soprannaturale - Anno unoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora