Si volta pagina?

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"Allora com'è andata ieri?" Mi chiese Fabio appena varcai la soglia del negozio. All'inizio non capì cosa mi stava chiedendo perché ero immersa nei miei pensieri ma dopo mi resi conto che stava parlando del mio incontro con suo figlio.
"Abbiamo parlato. Niente di che. Forse l'ho convinto a cambiare un po' il suo atteggiamento nei tuoi confronti."
"Sul serio? Beh, ieri non l'ho visto. Quando è tornato io ero già andato a letto."
Stavo per rispondere quando vidi che Alessandro entrando nello studio. Non volevo fargli notare che stavamo parlando di lui così cambiai discorso.
"A proposito, ieri una signora mi ha chiesto quando sei disponibile per un servizio fotografico" Fabio all'inizio non sembrava capire ma poi si rese conto che Alessandro stava ascoltando e stette al gioco.
"Ah, ok. Se mi dai il suo numero la chiamo subito." Gli porsi un foglietto con un numero a caso e lui se ne andò come se niente fosse.
"Lo so che stavate parlando di me" disse Alessandro appena suo padre se ne andò. Ecco, appunto. Avevo immaginato che il mio piano non avrebbe funzionato.
"È stato lui a chiedermi com'è andata ieri" gli dissi difendendomi.
"Lo immaginavo. E tu cosa gli hai risposto? Che abbiamo parlato dei tuoi problemi di cuore e mi ha macchiato la camicia con le tue lacrime?" Sorrise.
"Ah ah che divertente. No, gli ho solo detto che gli avresti parlato e che il tuo atteggiamento nei suoi confronti sarebbe cambiato."
"Ah beh, allora penso che sia più vera la mia versione."
"Ehi, non rimangiarti la parola. Devi parlare con tuo padre." Appena pronunciai quella frase mi resi conto che l'avevo ripetuta un miliardo di volte ad Alessandro. Chi ero io per intromettermi nelle loro questioni? Dovevo smetterla di fare da tata ad Alessandro.
Prima che potesse rispondermi gli dissi:
"Anzi, adesso che ci penso, fai quello che vuoi. Non è la mia vita e ti assicuro che di problemi ne ho già abbastanza. Io qui sono venuta per lavorare mica per farti da baby sitter" Alessandro sembrava sorpreso dalle mie parole ma non perse la calma come pensavo che facesse.
"Ma dai. Io mi diverto un sacco con te nei paraggi. Stai cercando di mettere insieme una relazione, quella tra me e mio padre, che ormai non esiste più" non c'era arroganza nel suo tono. Era quasi rassegnato alla sua condizione.
"Quindi pensi che sia ridicola?"
"No, non l'ho mai detto. Voglio solo dire che la tua missione è inutile perché i rapporti tra me e mio padre non si sistemeranno mai."
"Beh, almeno io ci ho provato. Tu cosa hai fatto per riallacciare i rapporti con Fabio?"
Notai che Fabio stava ascoltando tutto. Era nascosto dietro la porta ma solo io potevo vederlo perché Alessandro gli dava le spalle. Forse era giunto il momento che quei due si parlassero sul serio.
"Sia io che mio padre non abbiamo fatto niente per vivere insieme pacificamente."
"Lo so che vi volete bene entrambi ma non avete il coraggio di dirlo apertamente o sbaglio?"
"Certo che voglio bene a mio padre ma è tutto così complicato."
"Nah, penso che non sia così difficile come credi. Devi solo avere più coraggio."
Non lo lasciai rispondere. Gli presi la mano e lo avvicinai a me. Fabio intanto era uscito dalla stanza e stava guardando la scena a occhi aperti. Quando Alessandro si accorse che suo padre stava ascoltando cercò di voltarsi e di uscire ma io lo bloccai.
"Ora o mai più. Segui il tuo cuore" gli sussurai piano all'orecchio. Lasciai la presa e sorrisi a Fabio. Ok, il mio lavoro era finito.
Me ne andai e li lasciai soli. Mi sa che neanche quel giorno sarei riuscita a lavorare.
Mi accesi una sigaretta mi diressi verso il parco che si trovava vicino allo studio. Volevo stare tranquilla per un po'.
Dopo un'oretta sentì qualcuno che si era seduto vicino a me. Era Alessandro.
"Allora com'è andata?" Gli chiesi.
"Ti ho cercato dappertutto. Devo parlarti."
"Ok, dai dimmi cosa vi siete detti."
"Ieri mi hai detto in uno dei tuoi innumerevoli racconti su Mattia che ti aveva stravolto la vita giusto?" Non sapevo dove voleva andare a parare ma lo assecondai.
"Si è vero."
"Beh, in questo caso sei stata tu a stravolgermi tutto." Ero sorpresa.
"Pensavo che solo Mattia avesse questo potere" cercai di sdrammatizzare ma lui continuò ad essere serio.
"Evidentemente no. Sai ho parlato con mio padre e abbiamo chiarito più o meno. Mi ha chiesto di ringraziarti."
"Sono contenta che sia tutto risolto così posso tornare al lavoro." Mi alzai e lui fece lo stesso. Mi bloccò e mi prese le mani.
Solo allora mi resi conto degli splendidi occhi azzurri con cui Alessandro mi fissava. Sorrisi nel pensare che era il prefetto stereotipo del principe azzurro con i capelli biondo cenere.
"Non sono mai stato bravo con le parole."
Mi prese il viso e mi bació come se fosse la cosa più naturale del mondo. Non si era preoccupato di quello che poteva succedere dopo. Forse non si era ricordato di quello che stavo passando con Mattia.
Neanche io però in quel momento mi ricordai di Mattia. Per la prima volta dopo mesi non pensai a nulla. C'eravamo solo io e lui e senza pensare alle conseguenze ricambiai il bacio.

"Cosa pensi di dire a Mattia?" Stavamo camminando in silenzio mano nella mano da un bel po' ormai. Dopo il bacio Alessandro non aveva detto niente, mi aveva preso la mano e da allora stavamo passeggiando per il parco.
"Non lo so. Devo ancora spiegargli che so che lui è un cantante. Penso che dovrò spiegargli anche questo" e sollevai le nostre mani intrecciate per fargli capire cosa intendevo.
"Quando devi incontrarti con lui? Ti posso accompagnare se vuoi."
"No, grazie. Devo farlo da sola."
Lui mi riaccompagnó fino allo studio e mi disse che doveva andarsene.
"Ho un allenamento adesso." Si riferiva alla moto.
"Ok, ci vediamo domani?" Proposi io.
"Certo." E mi stampó un altro bacio.

Era giusto quello che stavo facendo? Ero appena tornata a casa da lavoro e come sempre cominciai a farmi mille domande. Pensavo prima ad Alessandro e poi a Mattia.
Mattia era tutto per me ed ero talmente accecata da lui che non mi ero accorta di Alessandro. Al contrario lui all'inizio mi era indifferente ma dopo avevo cominciato a capirlo e mi incuriosiva. Era evidente che ero interessata a lui e ogni volta che pensavo ad Alessandro mi batteva forte il cuore.
Però mi resi conto che ogni volta che pensavo ad Alessandro mi veniva in mente Mattia e il fatto che lui ora mi era parte di me.
Perché non riuscivo ad essere semplicemente felice per una volta? Stavo uscendo con un ragazzo dolce e carino eppure cerca qualcosa che non andava.
Ma non volevo tornare indietro. Dovevo dimenticarmi di Mattia al più presto.
Purtroppo o per fortuna un tipo come Mattia non si scorda facilmente.

Il nostro amore è polvere da sparoWhere stories live. Discover now