Una festa inaspettata

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"Non quanto amo te" quella affermazione mi risuonava nella testa come un disco rotto. Mattia l'aveva pronunciata così semplicemente. Come se fosse una cosa naturale. Mi girai verso di lui allontanandomi dal suo petto.
"Stai dicendo sul serio?" Mi limitai a dire. Era già tanto se riuscì a spiccicare parola.
Lui però non rispose alla mia domanda. Continuava a fissare un punto davanti a lui. Forse non riusciva a guardarmi negli occhi.
"Non l'ho mai detto ad alta voce. Anzi forse è la prima volta che lo ammetto non solo a te ma anche a me stesso" fece un mezzo sorriso ma non si voltò ancora. Non voleva che lo vedessi così fragile e vulnerabile. Un lato di Mattia che nessuno aveva visto. Si curvó un po' e appoggiò i gomiti sulle ginocchia assumendo un'espressione pensierosa.
Io non fiatai e lo lasciai continuare.
"È strano sai. Ho sempre pensato che avrei amato sempre e solo Ludovica. Lei mi ha aiutato molto e anche se litighiamo spesso non mi è mai venuto in mente di lasciarla per un'altra. Questo prima che ti conoscessi. Non puoi neanche immaginare com'è cambiata la mia vita da quando sei arrivata tu, Chiara."
"Mi...mi dispiace." Farfugliai. Non sapevo cosa rispondere.
"E per cosa? Sono io quello che deve chiederti scusa per le cazzate che ho combinato e che ti hanno fatto soffrire."
"Tu non mi hai fatto soffrire. Senza di te non avrei mai trovato un vero lavoro, non avrei mai lasciato il mio ragazzo. Probabilmente a quest'ora starei ancora con Riccardo anche dopo tutto quello che mi aveva fatto. È vero, tu mi hai incasinato la vita ma in senso positivo."
"Non sono un eroe Chiara. Faccio schifo come fidanzato, come persona e manca poco che butti all'aria anche il mio lavoro. Sono una persona di merda e non voglio trascinarti con me."
"No non dire così." Mi avvicinai a lui colmando la distanza che ci separava. "Sei una persona fantastica. Mi riesci ad emozionare con le tue poesie e mi fai battere il cuore ogni volta che ti vedo. Mattia io...io.."
Si girò e mi guardò negli occhi con uno sguardo così intenso che difficilmente riuscì a sostenere.
"Tu cosa?" Mi chiese
Mi stavo già pentendo di quello che stavo per dire. Però dovevo farlo.
"Anche io ti amo" lo dissi così, senza giri di parole. Mi sforzai a guardarlo negli occhi.
Difficile spiegare quello che successe dopo. Non servivano più parole, quelle le avevamo esaurite.
Mattia mi prese il viso con le mani e mi bació intensamente. Io ricambiai il bacio avvolgendo le mie braccia al suo collo.
Mi fece stendere sul divano.
No, non potevamo continuare. C'erano mille motivi per smettere di fare quello che stavamo facendo. Se non fossi tornata in me non ci saremo fermati probabilmente.
"No, non possiamo" lo bloccai posando una mano sul suo petto.
"Perché? Io ti amo e tu mi hai appena detto che provi lo stesso per me..."
Una parte di me diceva che dovevo fregarmene di tutto e assecondare Mattia ma l'altra parte, la ragione, mi fece pensare a cosa avrebbe portato una nostra relazione.
"Mattia ragiona: sei fidanzato e io.." Mi bloccai. Non potevo dirgli di Alessandro, gli avrei spezzato il cuore. Non me la sentivo di litigare ancora con lui.
"Tu cosa? Non sei più fidanzata o sbaglio?" Intanto si era spostato da me e io riuscì a sedermi meglio. Ero sul punto di piangere.
Perché avevo rovinato quel momento stupendo? Me ne sarei pentita di sicuro ma non potevo fare questo ad Alessandro.
"Volevo dire che io non voglio comportarmi come il mio ex. Non voglio che tu ti metta nei casini con Ludovica per colpa mia. Non voglio rovinare la vostra relazione."
Solo allora sembrava essersi reso conto dello sbaglio che stava commettendo. Si mise le mani tra i capelli e poi in faccia.
"Non dovevo farlo. Non se lo merita" disse più a se stesso che a me.
Avrei voluto abbracciarlo ma avevo paura che si ricreasse la situazione di prima. "È solo che dopo che tu ti sei dichiarata io non ho capito più niente. Sono stato impulsivo."
"Lo so ed è anche colpa mia."
"Dimmi una cosa: se non ci fosse stata Ludovica in mezzo mi avresti fermato?"
Ovvio che non lo avrei fermato. Quella domanda però non ebbe risposta. Mi suonò il telefono. 'Salvata per un soffio' pensai.
Guardai il nome nel display. Era Claudia.
"Pronto?" Sentivo un gran rumore. C'era gente e tanta musica nel luogo da cui chiamava Claudia.
"Ehi,Chiara. Non ti sento bene. Aspetta che esco" dopo qualche secondo sentì chiudere una porta e il rumore si attennuó. "Hai sentito il rumore? Ehm, abbiamo dato una festa."
"Cosa? In casa nostra? Ma siete matte??"
"Abbiamo organizzato tutto all'improvviso. E beh, tutti si stanno divertendo. Volevo avvisarti che se torni non so quando gli altri se ne andranno via."
"Ma i vicini non vi hanno detto niente? Con tutto quel baccano è impossibile che vi abbiano lasciati fare."
"In realtà nessuno si è lamentato. Dai alla fine io ti sto parlando appena fuori dalla porta e già non si sente quasi niente. La musica non è molto alta."
"Ma c'è alcol che gira? O peggio ancora droga?"
Non conoscevo bene gli amici delle mie coinquiline ma erano tutti universitari e questo mi bastava per immaginare come se la spassavano.
"Beh,ovvio che c'è alcol ma droga no. Te lo assicuro" in realtà non ero molto convinta. Poteva benissimo essere fatta o ubriaca anche lei però non potevo fare niente.
"Quindi perché mi hai chiamato? Vuoi dirmi che non posso tornare a casa?"
"No, cioè ti ho solo avvisato. Potresti venire a festeggiare con noi."
Non ero dell'umore di far festa. Volevo solo tornare a casa e dormire.
Prima che io potessi rispondere Mattia si avvicinò senza che me ne accorgessi e mi prese il telefono.
"Ciao, sono Mattia. Non preoccuparti, stasera Chiara dorme da me"

Il nostro amore è polvere da sparoWhere stories live. Discover now