Capitolo 1
La mia vita comincia adesso
ZeroEcco, il movimento fluido di una spinta e tutto finisce in un orgasmo. Quasi lacera, spacca a metà. Tutto ciò che mi circonda non esiste semplicemente più, diventa la sfumatura di un contorno che non ha mai avuto veramente senso e al quale non si da importanza. Affondo le dita nelle lenzuola e il viso nella sua spalla destra, sentendo l'odore del sesso che punge, fa male, risveglia, punge di nuovo. Hanako geme. Lei geme e io godo, forse per la settima – settima? - volta in questa settimana.
Ne vorrei ancora, sono sfinito ma nonostante tutto ne vorrei ancora, e la bacio così avidamente che le fa male, lo capisco perché si dimena sotto il mio peso. Siamo venuti e poi è uno schifo. Odio questo momento, quando finisce tutto, che non sai mai cosa dire e cosa fare. E' uno schifo.
Non so perché ma butto l'occhio sull'orologio in camera sua – lì, affisso al muro vicino alla piccola finestra - e mi accorgo che è terribilmente tardi. Yagari, il mio datore di lavoro, si incazzerà come al solito come una belva e io, come al solito, non ho uno straccio di scusa.
“Dai, Yagari, scusa, stavo solo scopando con la fidanzata del mio migliore amico.”Cazzo.
Ho bisogno di aria. Aria nei polmoni. Mi alzo e mi infilo i boxer, filo in bagno e sento lei con ancora la voce spezzata chiamarmi. Torno in camera e mi infilo i jeans.
-Dove vai? - mi chiede, mettendosi a sedere. La mia pelle sa ancora di lei.
-Al lavoro.
La cintura fa la stronza, non si vuole proprio infilare nei passanti dei jeans. In un attimo arrivano le sue mani e me la mettono in un battito di ciglia, e io le sorrido. Si è infilata la mia maglietta che le arriva appena sotto i fianchi.
-Ridammi la maglietta, dai.
-Vieni a prendertela. - mi sfida con un sorriso furbo.
-Sono in ritardo, Hanako. E credo che il tuo fidanzato si stia chiedendo dove sei.
-Il mio fidanzato ha un nome. - mi rimprovera lei, facendo sparire immediatamente il sorrisetto. -Lo dovresti sapere, visto che è il tuo migliore amico.-Bene. - Apro un'anta dell'armadio e prendo una delle magliette che mi ero dimenticato le volte scorse in cui sono stato qui. -Kaito si starà chiedendo dove sei. - ripeto, cercando di rimanere tranquillo. Cerco sempre, quando vado a letto con lei, di dimenticare che sta insieme al mio migliore amico. Ma lei me lo ricorda ogni volta.
-Kaito mi lascia molta libertà. - dice. Mi lancia uno sguardo malizioso.
Questa cosa va avanti da almeno un anno, credo. Sì, io e Hanako abbiamo questa relazione da un anno a questa parte, anche se a volte, quando litighiamo, sembra che sia passato molto di più da quella notte quando eravamo mezzi ubriachi e siamo finiti a letto insieme. Ma il punto è che poi non abbiamo più smesso. Continuavamo ad incontrarci e farlo ogni volta, senza che Kaito lo venisse a sapere. E se questa cosa faceva schifo alla maggior parte delle amiche di Hanako, a noi andava benissimo. Beh, sentimenti del mio migliore amico a parte. Comunque, Hanako mi aveva chiesto facciamo una cosa tipo solo sesso, e io l'avevo accontentata. Mi piace. Mi basta. E soprattutto, non mi coinvolge emotivamente. Non voglio davvero niente di più.
Mentre cerco di infilarmi le scarpe rimanendo in piedi, mi viene in mente una domanda che voglio farle da diverso tempo.
-Ti voglio chiedere una cosa. Io la so già, la risposta, ma voglio sentirtelo dire.
Lei si distende sul letto. Le vedo tutto, praticamente, avrei di nuovo il tempo di gettarmi su di lei, di scoparmela per benino, come piace a me e come sotto sotto piace anche lei...
-Lo ami, Hanako?
Non c' bisogno che le dica di chi sto parlando. In tutto questo tempo, nonostante tutto, ho imparato a conoscerla e so che a volte basta uno semplice sguardo per farle capire cosa intendo. Quello sguardo, come sempre, arriva. Poi si porta una mano sulla fronte, respira profondamente. Solo dopo aver sospirato, parla.
-Sì che lo amo.
-Io non credo proprio. - dico senza farmi molti problemi.
Mi guarda perplessa, e io sorrido.
-Non penso che verresti a letto con me, se lo amassi davvero, Hanako. Non penso che mi avresti mai chiesto di cominciare con te questo tipo di storia. Forse gli vuoi bene...ma non lo ami. O meglio, non lo ami abbastanza.
Rimane zitta per qualche secondo, mentre prendo le chiavi della macchina e cerco uno specchio per vedere in che condizioni sono i miei occhi.
-Se lo tradisci vuol dire che non ti dà quello che cerchi, no? - continuo.
-Vaffanculo, Zero. Vai via. Vattene.
La guardo e mi accorgo che piange in silenzio. Mi rendo conto con una vena di pura tristezza che non ho nessunissima voglia di abbracciarla. Di infonderle calore, di farla sentire meglio, insomma.
-Stavo solo cercando di capirti. Continua pure così, ferendo te stessa e lui. Ti distruggerai con le tue stesse mani.
Esco e faccio le scale velocemente. Subito non distinguo alcun rumore: sembra quasi che il mondo si sia fermato nel momento in cui ho lasciato l'appartamento di Hanako. Prima di aprire il portoncino che mi separa dal mondo esterno, sento che scende le scale, finalmente con qualcosa di più decente addosso.
-Ricordati che le cose le stiamo facendo in due, Zero. - mormora con un filo di voce. Ho sempre ammirato questa parte di lei: la vera donna con le palle che risiede da qualche parte nel suo petto e che si ribella quando viene presa in giro. La vera Hanako che si sta ribellando a ciò che le ho detto poco fa; parole che non si possono cancellare perché rimangono nel cuore ferendolo inesorabilmente.
-Lo stai ferendo proprio come lo sto facendo io. - dice, e le sue parole sono uno sputo. Mi limito ad annuire, e senza salutarla, esco dal palazzo vecchio nel quale abita praticamente da sempre, nella zona periferica di un villaggio dimenticato da Dio.
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Just believe (Zero X Yuki)
RomanceYuuki è una ragazza che ama la vita e che ha imparato ad apprezzarne ogni piccola cosa per quello che ha vissuto. Zero non crede nell'amore, non ha mai voluto bene davvero a nessuno. Possono, due persone così diverse, amarsi? Immaginate che non esis...