"c'era un noi?"

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"charles che cos'hai sentito?"
"tutto e ora mi spieghi"

ero nel panico più totale, avevo appena scoperto che un mio ex soldato, uno dei migliori era appena morto e Charles aveva scoperto che ero un Generale.
"scusa io- a-arrivo subito" mi alzai dal divano e cercai di andare in bagno ma il suo braccio mi fermò.
"tu non ti muovi da qui finché non mi dici perché hai appena detto Generale di Divisione e mille altre robe" era arrabbiato o deluso, non lo so ma ora io dovevo andare in bagno a vomitare
"C-charles devo andare in bagno scusami..." mi liberai e corsi in bagno a vomitare.

Sentii dei passi, una mano mi prese i capelli e l'altra mi accarezzava la schiena.
"respira G" non mi aveva neanche chiama cherie o principessa, era arrabbiato.
Dopo qualche minuto mi alzai e mi sciacquai la bocca. Presi un respiro e mi girai verso Charles.
"andiamo in sala" le uniche parole che sentii

"Charles lo so di averti mentito, lo so che ti avevo semplicemente detto che facevo la psicologa in una struttura qualsiasi e di non averti detto del mio passato"
"per fortuna che lo sai" io lo guardai dispiaciuta
"Giada senti... io non sono arrabbiato solo che non mi aspettavo tutto questo, speravo che me lo dicessi, che ti fidassi di me...."
"io mi fido di te solo che nessuno sa del mio passato tranne Pierre"
"si ma io non sono nessuno"
"lo so che non sei nessuno ma ti ripeto non ero pronta a dirti del mio lavoro, di ciò che ho passato. Non è facile nemmeno per me"
lui sospirò si alzò e andò sul terrazzino. Non c'era più il sole, adesso c'erano solo delle nuvole grigie a coprire il cielo di Monaco.

Poco dopo lo raggiunsi e mi sedetti di fianco a lui. Mi ero portata le ginocchia al petto e le avevo strette con le braccia. Nessuno dei due fiatò, eravamo tutti e due persi nei nostri pensieri. Iniziai a parlare
"sono un generale di divisione e un tiratore scelto, cioè ero mi hanno congedato con onore.
Nessuno di voi sa il perché, neanche Pierre" mi fermai e presi un respiro. Iniziò anche a piovere ma nessuno dei due si mosse.
"ero in missione, avevo deciso di partecipare anche io a quella missione, volevo sentire di nuovo l'adrenalina, volevo vivermi di nuovo una missione. Mandavo sempre i miei soldati in missione e loro ascoltavano i miei ordini alla perfezione e tornavano tutti sani e salvi ma quel giorno non era dalla nostra parte" mi fermai di nuovo e Charles mi alzò da terra e mi mise fra le sue gambe. Io mi appoggiai al suo petto caldo e lui mi strinse. Mi diede un bacio fra i capelli.

"non devi continuare se non te la senti" io negai con la testa
"devo sia per me che per te" lui annuì e io proseguii con il racconto
"quel giorno dovevamo entrare in una casa di una famiglia per interrogarli e portarli via. Siamo entrati, li stavamo portando via quando qualcuno iniziò a sparare e a lanciare delle granate. C'era qualche ferito ma ce la saremmo cavati se non fosse stato per quel proiettile che aveva colpito tutto l'armamento che avevano in casa. Molti dei miei soldati morirono, io invece fui colpita da un proiettile alla spalla e mi entrò un pezzo di ferro nel fianco" lui non disse nulla mi continuava ad abbracciare e a disegnare dei cerchi immaginari sulle mani.
"non era la prima volta che mi spararono ma quel giorno era stato un massacro. In pochi tornarono vivi, molti con ferite gravi altri invece con qualche taglio ma niente di che"

"da quel giorno non toccai più una pistola o il mio vecchio fucile. Avevo chiuso per sempre e da un lato ero contenta mi sarei potuta creare un'altra vita ma dall'altra parte ero distrutta, non avrei più potuto sentire quell'adrenalina in corpo, non mi avrebbero più chiamato Generale non ero più in quel mondo"
Avevo finito ed ero in lacrime, non ne avevo mai parlato con nessuno. Non disse nulla rimase zitto. Sentì una goccia sulla spalla, stava piangendo anche lui.
Mi girai e lo trovai con gli occhi rossi e lucidi.
Gli misi le mani sulle guance e gli asciugai le lacrime
"ei charlie"
"Cherie io non- non andartene più ti prego resta qui ferma" mi strinse le braccia al bacino e buttò la testa sul mio petto. Io iniziai ad accarezzargli i capelli.

"Charlie non me ne vado più io resto qui"
Gli preso il viso fra le mani e lo guardai negli occhi.
"non piangere ora ti prego"
"mi dispiace Cherie non ne avevo idea" io gli accarezzai la guancia con il pollice e gli sorrisi
"non è successo nulla"
Ci guardammo negli occhi e io mi persi in quegli occhietti così dolci, mi ci specchiavo dentro, erano di un verde particolare, non uno normale era speciale con un tocco di marrone e un po' di azzurro.
Gli spostai una ciocca di capelli che gli ricadeva sulla fronte.
"hai degli occhi stupendi cherie"  io abbassai lo sguardo imbarazzata e gli risposi con un flebile grazie.

Mi alzò il mento con due dita e abbassò gli occhi sulle mie labbra. Io involontariamente mi morsi il labbro inferiore.
"non farlo di nuovo perché non so cosa potrebbe succedere dopo"
"c-che cosa...?"
"cherie tu mi farai impazzire" si avvicinò pericolosamente al mio viso e annullò le distanze.
Aveva le labbra morbide e umide, mi erano mancate così tanto queste labbra.
Gli misi le mani dietro il collo e iniziai a giocare con i suoi capelli.
Lui aveva una mano dietro la mia schiena per avvicinarmi e una sulla guancia. Mi tirò il labbro inferiore e mi uscì un piccolo gemito. Lui sorrise contro le miei labbra.

Ci staccammo e lui mi prese mettendomi in braccio a lui, e riprese a baciarmi. Aveva le mani poco più sopra del mio sedere, io giocavo con i suoi capelli. Mi chiese l'accesso con la lingua e io glielo concessi.
Sotto di me iniziai a sentire qualcosa e diventai tutta rossa. Mi staccai
"Charles io- scusami" ero in imbarazzo totale
"Cherie se continuiamo non so se riuscirò a fermarmi" me l'aveva sussurrato. Io non sapevo che fare. Da un lato c'era l'angioletto che mi diceva di aspettare invece dall'altra parte c'era Alice che mi diceva di lasciarmi andare.

Gli diedi un ultimo bacio e poi mi staccai
"Charles io non lo so..."
"ei tranquilla c'è tempo non voglio metterti fretta" io gli sorrisi imbarazzata e nascosi la testa nell'incavo del suo collo.
Lui mi abbracciò e lo sentii ridere lievemente
"tranquilla Cherie non c'è bisogno di essere in imbarazzo" mi stava prendendo in giro
"SI INVECE" lui rise ancora di più.

"dai entriamo fragolina"
"come mi hai chiamato?"
"fragolina perché diventi sempre rossa" io gli diedi uno schiaffetto sul petto e lui rise.
Si alzò e mi tirò su.
"cherie hai freddo hai la pelle d'oca" io annuii
"vieni dentro dai aspettami sul divano"
Mi lasciò lì da sola e tornò qualche minuto dopo con una sua felpa. Io lo ringraziai e me la misi su.
Aveva addosso il suo profumo...

"vuoi andare a casa?"
"si così vado dalla Ali che poi ripartirà. Chiamo un taxi e me ne vado"
"che sei matta ti porto io" prese le chiavi di casa e della macchina e uscì fuori. Io lo seguii e arrivammo alla macchina.

"grazie Charles di tutto"
"di nulla" mi slacciai la cintura e mi sporsi per dargli un bacio sulla guancia ma lui si girò e fece scontrare le nostre labbra.
Mi prese e mi fece mettere a cavalcioni su di lui. Per sbaglio mossi il bacino e gli uscì un gemito strozzato
"cherie se continui così lo sai che poi non mi potrò fermare" lo sussurrò e a stento lo sentii
"s-scusa"
"nulla"
"ora io vado ci sentiamo"
"aspetta" mi girai verso di lui e mi prese il viso con tutte e due le mani e mi baciò di nuovo
"ora puoi andare" io gli sorrisi e scesi dalla macchina.

Mi chiusi la porta alla spalle e
"come mai sorridi come un'ebete amica miaaa"
"dio mi hai fatto prendere un colpo"
"allora non mi rispondi? haha"
"beh ecco io e charles ci siamo baciati diverse volte"
"SIIII e avete fatto sessooo?"
"cosa? NO sei matta"
"che mi nascondi?"
"nulla"
"racconta tutto dai"

Le raccontai tutto e lei era al settimo cielo. Per lei eravamo già una coppia, due innamorati, già sposati con dei figli. Invece la realtà era un'altra, ci baciavamo, era dolce con me, ma non eravamo mai usciti solo noi due e non so neanche se c'era un noi...

vecchi ricordi e nuove scoperte //Charles LeclecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora