Capitolo 5

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🚬 STANFORD'SPOV🚬

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🚬
STANFORD'S
POV
🚬

<< Dagliele di santa ragione Stan, forza! >>

Sono a cavalcioni su un ragazzo del quale non so nemmeno il nome. So solo che mi ha fatto imbestialire di brutto, e che quindi tutte queste botte se le è cercate da solo.

Di certo non sono venuto a pestarlo a morte per puro caso.

<< Basta, mi sono rotto le palle >> mi tiro su in piedi, lasciando il ragazzo moribondo per terra, mugolante.

Infilo una mano in tasca ed estraggo un pacco di fiammiferi.

Faccio scorrere rapidamente la testa di uno di questi sul pacchetto e la piccola fiamma si accende.

La guardo agitarsi per qualche istante prima di chiudere le mani a coppa per accendere una sigaretta.

Inspiro avidamente, e noto che i miei amici stanno guardando nella stessa direzione.

Seguo la traiettoria dei loro sguardi e incontro un paio di occhi castani e un mucchio di lentiggini.

<< E chi poteva essere, se non la mia spina nel fianco preferita? Che vuoi, Lethanor? >>

Mia sorella mi guarda in cagnesco, e nonostante io abbia ben cinque anni più di lei, ammutolisco.

<< Oh dai, stavo scherzando: che cosa desideri, mia dolce principessina? >>

<< Figlio di put-... >>

<< Ti ricordo che mia madre è anche la tua >>

<< Ti abbiamo adottato, Stan >>

Rido e le scompiglio i capelli.

Un mugolio alle nostre spalle distoglie la sua attenzione da me. Il ragazzo è ancora per terra, che cerca di rialzarsi in piedi.

<< Ti prego, Stanford, dimmi che non sei stato tu a ridurlo in questo stato >> dice mia sorella, implorante.

Mi guardo intorno, fischiettando.

Lei alza gli occhi al cielo, con aria esasperata.

Certe volte sembra quasi che sia lei la sorella maggiore. Mi correggo: sembra sempre che sia lei la sorella maggiore, e io il fastidioso fratellino più piccolo.

Il ragazzo fa per dire qualcosa, tentando di alzare l'indice, come a precisare un fatto.

<< Farai meglio a stare in silenzio. Oppure prima ti spezzo quell'indice di merda, e poi ti do così tanti calci in viso che ti faccio uscire gli occhi dal culo. Mi sono spiegato? >> lo minaccio.

Lui ritorna a stendersi a terra, arreso.

<< Si può sapere cosa diavolo ha detto per meritarsi questo? >> mia sorella non si arrende.

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