Erano passati dieci anni. Avevamo formato un clan, Rose, Jared e Alexander avevano deciso di vivere con noi. Dopo aver vissuto sette anni a Parigi ci siamo trasferiti in un paesino vicino a quello in cui ero nata. Non era cambiato quasi niente, Alice e Cris vivevano la loro quotidianetà da marito e moglie, Rose e Jared si erano sposati, Alexander aveva continuato a venirmi dietro e mia madre continuava a soffrire per mio padre. Sentivo ogni giorno mio padre per telefono, avevo mantenuto la mia promessa anche se in parte, non lo vedevo da quando era morto Paul. Il dolore si era impossessato di me e non voleva andare via. Ogni giorno ricordavo tutti quei momenti passati assieme, ricordavo i suoi occhi pieni di vita, ricordavo le sue mani che stringevano forti le mie. Immaginavo il mio bambino, quel bambino che non era mai nato ma di cui ero madre. Ero al secondo mese di gravidanza quando l'ho perso. Avevo perso il mio amore e il mio bambino in un solo colpo. Nonostante il tempo non riuscivo ad accettare che il destino aveva vinto, che dovevo ricominciare a vivere. Troppo dolore per essere assimilato da un cuore fermo. Ero diventata fredda, non provavo nessuna emozione tranne la tristrezza. Avevo smesso di ballare e di cantare, non parlavo più molto con Alice, riuscivo a parlare ogni tanto con Cris, ma in occasioni molto rare. Lui stranamente mi capiva e cercava di consolarmi, ma nessuno riusciva ad affievolire la mia sofferenza. Nessuno.
Era arrivato il giorno del mio compleanno, avevo compiuto vent'otto anni. Io ero nel magazzino ad allenarmi, quando Alice venne e richiamò la mia attenzione.
<< Aurora, basta, non ce la faccio più a vederti così. Sono dieci anni che soffri, non parli più con nessuno e hai imparato benissimo a chiudere tutti i tuoi pensieri. E' passato tanto tempo, un decennio per la precisione. Prova ad essere felice. Dimmi come posso aiutarti. Devi smetterla di allenarti, a cosa ti serve dare pugni ad un sacco se hai la forza necessaria per distruggere un esercito. >>
<< Non puoi fare niente per aiutarmi. Tu puoi capirmi, io sto male. Non riesco a non pensare che in questo momento avrei un bambino di nove anni, sarei sposata e sarei accanto a Paul. Ci eravamo promessi che saremmo stati insieme per sempre, ci eravamo promessi di starci accanto per tutta la nostra misera vita. Io adesso sarei felice. Io non potrò mai dimenticare tutti gli anni che ho passato assieme a Paul, non potrò mai dimenticare gli ultimi due mesi della mia vita da umana. Come faccio? Mi è stato tolto tutto quello che avevo, tutto quello che sognavo. Per un istante avevo creduto che i sogni potessero diventare realtà, che la vera felicità esistesse, invece è stato tutto un inganno, uno sporco inganno teso dal destino. Io sono stata felice e avevo creduto che lo sarei stata per tutta la mia vita, ma non è così. Sono stata felice, non credo di poterlo essere di nuovo. >>
Alice non sapeva che dire, capiva benissimo ogni mia parola, anche lei c'era passata con Garret, ma io non riuscivo a rialzarmi. Non riuscivo più a fare quello che mi piaceva di più, non riuscivo più a guardare il mondo e dire che forse avevo ancora una possibilità di essere serena. Pretendere di ritrovare di nuovo la felicità era troppo, la mia felicità era Paul.
<< Da quanto tempo è che non vedi tuo padre? >> mi chiese avvicinandosi a me.
<< Da quando ce ne siamo andati. >>
<< Ti farebbe bene rivederlo. Ti va di tornare per qualche giorno nella tua vecchia città? So che molte cose ti riporterebbero in mente molti ricordi, ma a me faceva bene andare a trovare Garret, gli parlavo e lo sentivo accanto a me, forse potrebbe essere lo stesso per te.>>
Mio padre mi mancava moltissimo e sapevo che anche io mancavo a lui. Me n'ero andata così bruscamente che non aveva avuto il tempo di abituarsene. Sapevo che forse sarebbe stato peggio rivedere la casa di Paul, i suoi genitori, ma dovevo vedere mio padre. Lo avevo abbandonato, non era stato giusto nei suoi confronti.

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Stai accanto a me
RomanceAurora è una ragazza con un passato molto triste, ma con tanta voglia di vivere. Lei ha un sogno, diventare una ballerina-cantante di teatro come lo era sua madre, scomparsa quando lei aveva 13 anni. Inizia a frequentare un'accademia, dove preparano...