Uguali ma diversi

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Mi siedo al primo banco libero che vedo e tiro fuori il computer portatile con una lentezza disumana.

Sono frastornata.

«Ma quanto era bello Arielle?»

Una voce mi riporta alla realtà e quando mi giro vedo Christian che mi sorride, mentre si siede a fianco a me.

Christian Hofer è il mio migliore amico, da quando ci siamo conosciuti in prima media. È un bel ragazzo, con un fisico che evidenzia gli anni di palestra e lunghi capelli biondi raccolti come al solito dietro la nuca.

Lui è un umano ma sono sicura che tra noi non cambierebbe niente anche se sapesse che il mio sangue è quello di una strega, ovviamente non abbiamo il permesso di rivelare questo piccolo particolare.

«Chi?» Gli rispondo, cercando di fare la finta tonta.

Chris mi inchioda con i suoi occhioni color nocciola.

«Non fare la scema con me! Quello splendore che ti ha colpito in pieno.»

Io gli sorrido.

«Dai Chris, sai che ho smesso di avere una vita sentimentale... con te» rido, ad una battuta triste quanto vera, dato che l'unico a cui mi sono mai interessata è stato lui, prima di capire che avevamo gli stessi gusti... in fatto di uomini.

«Sempre la solita storia... » A questo punto anche lui sta ridendo.

«Se non ti interessa scoprire chi è, lo farò io per te, ti mangiava con gli occhi.» Mi sgrida alla fine.

«Chris, sarà anche bello ma ho avuto una strana sensazione... » Gli dico alla fine, sperando di concludere presto il discorso.

Lui in risposta mi guarda come se avessi appena picchiato forte la testa ma non fa in tempo a dire niente perché la professoressa, che nel frattempo ha preso posto alla cattedra, inizia a parlare.

«Ragazzi, vi ricordo che le presentazioni sulle opere degli autori che avete scelto sono da portare entro domani!»

Come dimenticarlo... per questo leggevo Shakespeare questa mattina, nelle presentazioni dobbiamo raccontare la storia di artisti a nostra scelta.

Sento commenti di ogni genere: «ma non possiamo avere dell'altro tempo...» «professoressa ma questa cosa non so farla...» «ma dovrà vederla tutta la classe?»

Io sbuffo, tornando con la testa alla mia presentazione: ho scelto proprio lui perché mi ricorda quello che sono, qualcosa che non posso cancellare: una strega.

E le streghe sono cattive.

La storia è tutt'altro che semplice, le streghe odiano gli umani per la loro crudeltà ed hanno ricominciato a vivere con loro solo con il passare del tempo. Io però, ho sempre fatto fatica ad odiare qualcuno solo per errori del passato, anche se la mia famiglia non la pensa affatto così, con il risultato di farmi sentire ogni giorno che passa sempre l'unico pezzo fuori posto del puzzle. L'unica tazzina sbeccata del set da tè delle grandi occasioni.

Do un'occhiata a Christian e come al solito mi sento al posto giusto al suo fianco. Lui è magico, a modo suo. In questi anni abbiamo condiviso moltissimi momenti straordinari insieme e non mi ha mai fatto sentire sbagliata, anzi. Per questo ho sperato molte volte di non essere nata magica, di essere nata perfettamente normale, come il mio miglior amico.

Quando si accorge che lo sto guardando, mi sorride. «Allora ci hai ripensato a quel tipo?»

Io scuoto la testa e non gli rispondo, ricominciando a perdermi nei miei pensieri.

La natura ti insegna ad aver paura di ciò che non conosci e gli uomini che prima erano attratti dalla magia hanno iniziato ad averne paura. Dalla paura alla violenza, però, il passo è stato troppo breve. Così mentre sulla terra si accendevano i roghi per condannarle, nel cuore delle streghe si accendeva un fuoco d'odio verso gli umani.

Milioni di streghe si sono nascoste per anni alla vista degli uomini, dandogli l'illusione di essere sparite, di essere state bruciate tutte, che il loro sangue sia stato interamente versato per distogliere l'attenzione del popolo ingenuo dai veri soprusi che subivano dai loro sovrani.

Soltanto dopo secoli hanno ricominciato a vivere cercando di confondersi tra la folla della gente comune, ed alcuni, io direi i più fortunati, hanno addirittura trovato il loro posto nel mondo innamorandosi e decidendo di vivere una esistenza normale.

Per questo è tradizione ormai che nell'anno del nostro ventunesimo compleanno abbiamo l'opportunità di scegliere da che parte stare: vivere come umani abbandonando con il tempo i nostri poteri o lavorare e vivere nella comunità magica?

Ed ovviamente il tempo scorre e i pochi mesi che mi separano dalla mia scelta mi appaiono come una vera e propria condanna.

Christian mi tira una gomitata. «Ehi, dobbiamo alzarci la lezione è finita.»

Io annuisco e mi alzo svogliatamente. «In che aula siamo diretti?»

«Nella 207, abbiamo sociologia.»

«Oh, no, non so se posso farcela.»

La sociologia affrontata con questo insegnante ha davvero perso tutto il fascino che aveva quando ho scelto questo indirizzo di studi. Il professor Wagner deve davvero aver perso la voglia di insegnare, e nelle ore di lezione non alza nemmeno la testa dalla cattedra per vedere se qualcuno lo sta ascoltando.

Un'ora di noia. 

NA: Ciao a tutti e grazie di essere qui! Se vi sta piacendo e siete curiosi di come si evolverà la situazione lasciatemi un commento o una stellina! Pubblicherò un capitolo a settimana, perciò a settimana prossima!

Le anime del dragoWhere stories live. Discover now