sᴇsᴛᴀ ᴘᴀʀᴛᴇ

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Piega a destra, piega a sinistra.

Megumi era fra i pazienti più difficili della clinica. Il suo posto preferito era un piccolo chiostro quasi al limite della proprietà della clinica, con manie autolesioniste, Satoru si era ritrovato costretto a imporre una nuova regola ai suoi collaboratori: era vietato, ma soprattutto pericoloso, lasciarlo da solo. Piega in diagonale.

La terapia non migliorava come tutti speravano, Megumi reagiva in un modo inusuale. Coglieva ogni occasione per scappare, non si allontanava mai davvero dalla clinica, ma adorava avere le attenzioni di tutti proiettate su di lui, e in particolare minacciava di non rientrare finché non fosse arrivato Satoru.

La settimana iniziò con la consuetudine corsa verso Megumi. Satoru, seguito da Yuji, percorreva l'intero giardino finché non vedeva la sua familiare figura del ragazzo seduto sul marciapiede oltre il cancello, lo scavalcava ogni volta. Satoru con il fiatone lo aiutava a risalire e rientrare nel giardino, poi il ragazzo si sedeva a terra, con il pioggia, il vento, la neve, Megumi sedeva su prato e guardava Satoru, sorridendogli. Piega un'ala, stendi l'altra.

"Quando la smetterai con questo gioco?" Lo rimproverò Satoru. Il ragazzo era di qualche anno più piccolo di lui, settembre conservava ancora il caldo estivo, i capelli di Megumi, così scuri, si coloravano di luce fredda al chiarore della luna.

"Quando potrò andarmene da qui dentro?" Non era fra i ragazzi più educati con cui Satoru aveva avuto a che fare, ma neanche uno dei peggiori, nei suoi occhi scuri, uno sguardo fin troppo familiare che tollerava appena, ma che non riusciva ad ignorare. "Quando mi lascerai uscire?"

"Quando la smetterai di scappare." Satoru si sedette a gambe incrociate accanto a lui. "Cosa ti ha fatto scappare oggi?"

"Ti ricordo che io non rispondo alle domande, ma avevo voglia di vederti." Scherzò e Satoru scosse la testa divertito. "E il tuo psicologo fa schifo." Yuji, a qualche metro di distanza, li guardava annoiato, era una scena che aveva già visto.

"Il mio psicologo è perfettamente competente ed è il terzo che cambi." Precisò Satoru. "Vuoi che ne assuma uno solo per te? Sei passato dalla dottoressa Pitch, dal dottor Morrey e anche dalla dottoressa Yugh. Cos'ha Yuji che non va?"

"Partiamo dal fatto che è l'unico che chiami per nome."

Satoru rise. "Megumi, sei davvero esilarante, ma il tuo atteggiamento è fuori luogo, continuo a ripetertelo. Sono più grande di te, sono il direttore e tu sei..."

"Sono di un anno e mezzo più piccolo di te." Precisò Megumi.

"Mi dici cosa è successo oggi?"

"Mia sorella me l'ha detto."

Satoru lo guardò. "Detto cosa?"

"Che le hai chiesto di uscire."

"Megumi, questa cosa..."

"Non mi riguarda?" Megumi si alzò. "Mi riguarda. E' mia sorella e tu non mi hai mai detto che ti piacevano le ragazze."

"Io non ti ho mai detto neanche che mi piacevano i ragazzi." Satoru si alzò con lui. "Megumi, questa cosa che c'è fra noi l'hai immaginata tu."

"Vuoi dirmi che non mi hai mai guardato in modo strano? Sei così sicuro di te stesso che poi dire con estrema sicurezza che non mi hai mai guardato attraverso il giardino durante le giornate? Che non avevi un occhi di riguardo per me? Mi hai portato nella tua casa al mare!"

"Quello che c'è fra noi, Megumi, l'hai immaginato tu." Ripeté con più calma.

"Mi hai mai guardato, Satoru?"

Hit me with some curses. - Gojo x Geto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora