Capitolo 4 - Riflesso

638 44 153
                                    

«Diviso tra il sogno e la realtà, l'eterna illusione io credo di aver trovato

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

«Diviso tra il sogno e la realtà,
l'eterna illusione io credo di aver trovato.
Tutto resta immutato.»

Quella notte frigida, in quell'istante avvolta dal silenzio, presto si dipinse del bianco che cadeva giù.
La neve cominció a scendere silenziosamente fino ad appoggiarsi sul bordo delle finestre, velandole con piccoli e sottili strati di ghiaccio.
Avrebbe portato vita in quella stanza asettica, in quell'ospedale privo di speranze e aspettative.
La figura longilinea del ragazzo avanzó, che si trattava forse dell'angelo giunto dal paradiso per comunicargli il giorno del suo decesso?
Kiyoshi, o meglio Purezza.
Due in uno soltanto: fuori dall'ordinario, anomalo, bizzarro erano gli aggettivi migliori per descriverlo.
Estremamente cauto eppure così azzardato.
E così simile fisicamente al padre di Aslan, tanto da provocargli un'ostilità immediata, seguita poi da un disagio persistente che lo portava a distanziarsi da lui in fretta.
Il fatto che il potere della longevità fosse quello più ereditato da tutti i parenti era incredibilmente spaventoso: giovani fuori, anziani e logorati all'interno.
Una persecuzione, o addirittura osavano chiamarla maledizione.
C'era però chi da quella situazione riusciva a trarne un incredibile vantaggio, quello di cambiare in meglio per le future generazioni: Kiyoshi si dedicava strenuamente alla cura dei tre figli, e in particolare alla sua nuova amante che dimostrava avere poco più di 18 anni.
Sapeva poco, d'altronde non aveva mai vissuto con suo zio, si era sempre tenuto alla larga da tutto ciò che riguardasse quella famiglia; forse traumatizzato da ciò che aveva scoperto su Kuonji durante la sua infanzia.

«Dannato potere dei ricordi.» pensó.

Non che gli fossero simpatici invece i cugini, tralasciando la differenza abissale delle loro età.

«Smettila con queste frasi, zio. Non siamo in un film... E non eri forse tu a sperare in un cambiamento drastico da parte di quel mostro?» era il soprannome che avevano additato a Kuonji, tutto era nato da Leo e i suoi sbalzi d'umore, susseguiti poi dal linguaggio scurrile che utilizzava quando non era in compagnia dei suoi fan sfegatati.

«Almeno io non sono sparito per anni fingendomi morto... Tuttavia, credo sia inutile rimpiangere il passato.» si accomodó sulla sedia di fianco al letto: un paio di libri venivano sostenuti dal suo braccio destro, mentre con la mano sinistra invece custodiva un giornale.

Il ticchettio dell'orologio si fece pesante, spiacevole, inopportuno, tedioso.
Un ricordo indesiderato cercó di farsi spazio tra i suoi pensieri caotici: era come se stesse succhiando il sangue lentamente per trasferirlo a qualcun altro.

«E se il fuoco stesse per inghiottirmi?» chiese smarrito, attonito da sè stesso.

L'espressione di Kiyoshi, successivamente a quella domanda, tramutó improvvisamente fino a diventare sempre più vibrante e carica di vitalità.
La sua seconda personalità si era risvegliata, a cui il nome "Kureji" aveva assegnato.

𝐅𝐫𝐚𝐦𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐌𝐚𝐥𝐞Where stories live. Discover now