1 settembre.
Ore 20:15

<<Gli hai risposto davvero in questo modo? Gli hai detto davvero che sua madre è una zingara?>>

Mi chiede Cameron dopo aver raccontato il mio spiacevole incontro con quello stronzo. Cameron mi guarda con occhi pieni di ammirazione. Rue mi guarda con un piccolo sorriso di chi appoggia le mie azioni. Nonna Elisabeth, al contrario di tutti, mi guarda piena di rabbia, contrariata da ciò che ho fatto e detto.

Lo so che ha ragione, forse potevo evitare di raccontarlo davanti a lei, ma mi risulta piuttosto difficile tenere un fatto in bocca. Quando inizio a parlare non mi fermo, le parole escono senza il mio controllo, sono impulsiva e chiacchierona, dovrebbero tagliarmi la lingua per riuscire a mantenere un segreto ma forse, anche in quel modo, riuscirei a parlare lo stesso.

<<Hai sbagliato Esmeralda. Chiederai scusa a quel giovanotto>>

Alle parole di nonna Elisabeth corrugo la fronte contrariata e inizio a preparare la tavola. Posso notare Cameron che alza gli occhi al cielo anche lui contrario come me, mentre Rue si limita a darmi una gomitata amichevole sul fianco, come per dirmi di fare la brava, ma penso che si sia capito piuttosto bene. Io non sto zitta, mai.

<<Ma nemmeno per sogno, mi ha chiamato zingarella>>

<<È un cliente, non puoi rivolgerti così. Con il tuo caratterino e la tua lingua lunga farai scappare tutti, per di più se non ti dai un freno come pensi di trovare un buon pretendente ragazzina!>>

Ecco le solite stronzate di nonna Elisabeth. Lei e la storia, noiosa, del matrimonio. Da quando ho compiuto i diciotto anni sta cercando di accoppiarmi con qualche ragazzo, non so quanti ragazzi della mia età mi ha fatto conoscere. Uno di questi è il figlio dei contadini che vivono poco più avanti. Il ragazzo in questione è pure carino, simpatico, dolce, ma non mi attira per nulla al mondo. Inoltre, io non credo in queste cose, nell'amore a prima vista, nel colpo di fulmine.

Mia nonna sembra che voglia sbarazzarsi subito di me facendomi sposare con qualcuno, oppure ha semplicemente paura che io diventi una zitella triste e sola, con due o tre gatti. Non lo so, non mi interessa, ma questa storia del matrimonio, dei ragazzi, mi fa innervosire e mi imbarazza.

<<Nonna basta. Non iniziare con le solite stronzate>>

Ora mi guarda male, ma davvero molto male per la parolaccia appena detta.

<<Non dirai parolacce dentro casa mia signorina!>>

Dice alzandosi e prendendo la cucchiarella.
Oh no... La cucchiarella no. Ora ai miei occhi sembra King Kong quando nell'ultima scena del film ha lanciato un aereo che gli ronzava attorno. Fa paura quando ha la cucchiarella in mano...

<<Ok ok scusa, hai ragione, scusa>>

Dico alzando subito le mani facendo un passo indietro. Guardo la mia amica Rue in cerca di aiuto, mentre suo fratello se la sghignazza di brutto. Piccolo moccioso me la pagherà.

<<Elisabeth perché non le racconti di nuovo a che età ti sei sposata? Forse così capirà>>

Dice Rue guardandomi con aria divertita facendomi l'occhiolino. Brutta stronza traditrice, questo è stato sleale e in più è stato un colpo basso.

C'era una volta: Un amore FataleWhere stories live. Discover now