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Jisung pensava la stessa cosa.

Sei perfetto

“Non mi stai prendendo in giro, vero?” Minho si rimise le mutande per poi sedersi di fianco a lui di nuovo.

“Cosa? No, sei davvero perfetto, voglio dire, guardati..” gli accarezzò la guancia, e quando Minho gli spinse via la mano, lo guardò confuso.

“No, tu. Mi ami davvero? Non te ne andrai, vero? Non lo dirai a nessuno, vero? Lo sapevo che sarebbe finita così.” Minho lo guardò negli occhi, con le lacrime che minacciavano di uscire e il respiro che accelerava.

“Minho, hey.” Jisung lo guardò, sentendo i suoi occhi diventare lucidi a sua volta “mi dispiace.”

“Perché– perché ti scusi?”

Mi dispiace che tu debba soffrire così tanto.”

Minho lo guardò confuso, non sapendo come reagire.

Dopo qualche minuto si morse il labbro e iniziò a piangere.

Jisung aprì le braccia, e Minho si fiondò fra di esse.

Stringimi forte.”

Jisung lo strinse a sé, più forte che poteva.

È la prima volta che piango davanti a qualcuno.” la voce rotta dal pianto, tirò su col naso.

“Se ti può far sentire meglio, questa era la mia seconda volta. Ho avuto diverse relazioni, ma sono tutte finite male. Mai durate più di un mese. Nessuno riusciva mai a sopportarmi, ho troppo difetti, sono talmente incasinato che nessuno osava mai neanche provare ad aggiustarmi, se così si può dire.” fece una pausa, baciandogli la fronte “ho paura che persino tu, quando conoscerai più di me, te ne andrai.”

“No, Jisung. Non me ne andrò mai. Io voglio conoscerti. Io voglio aggiustarti. Anzi, tu non hai bisogno di essere aggiustato, Jisung, tu vai bene così come sei.” Minho istintivamente lo baciò e poi riempì tutta la sua faccia di dolci baci.

Smettila di dirmi quello che vorresti dicessero a te.” Jisung gli prese il volto con entrambe le mani.

E tu smettila di leggermi come un libro aperto. Ti amo.” lo baciò, di nuovo.

Ti dispiace se resto anche a dormire?

𝐀𝐮𝐭𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜 || MɪɴSᴜɴɢWhere stories live. Discover now