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E gli sembrava troppo bello per essere vero.

Infatti quando arrivò in classe, trovò sul suo banco una scritta enorme.

«Frocio» c'era scritto.

Sentì gli occhi diventargli lucidi, e varie risate si scatenarono per la classe.

"Che c'è da ridere?" Changbin si alzò dal suo posto, e quando vide che tutti guardavano Minho si avvicinò a lui "ragazzi, non è divertente."

Jisung lo seguì e quando entrambi videro la scritta sul banco rimasero esterrefatti.

"È solo la verità.."

"Jisung, sappiamo che sei frocio anche tu!"

"Ma state zitti, per favore!" Jisung lo prese per mano e lo trascinò fuori dalla classe.

Il grigio accarezzò i capelli neri dell'altro.

"Tranquillo, ora risolviamo tutto."

Tornò in classe e Minho corse in bagno, piangendo.

"Siete veramente miserabili, che cazzo di vita triste dovete avere per prendere in giro dei ragazzi che si amano?!"

Il professore entrò nella classe.

"Se proprio volete saperlo, siete tutti dei pezzi di merda, vi ho odiato fin dal primo momento e vi auguro di bruciare all'inferno, bastardi!!"

Il prof lo guardò con gli occhi spalancati.

"Jisung! Fila subito dal preside!"

Il ragazzo si girò di scatto.

"No, prof, lei non capisce-"

"Vai subito!!"

Uscì dalla classe, infuriato come non mai.

Changbin fece vedere al prof la scritta sul banco e gli spiegò la situazione, in seguito chiese di andare a controllare come stava Minho.

Ovviamente il prof acconsentì.

Quando arrivò in bagno, vide che per fortuna Minho non era solo.

Felix era con lui.

Changbin pensava che non fosse un caso che si trovasse in bagno proprio in quel momento.

"Minho, guardami. Respira."

"No Lix, tu non capisci!!! Ogni volta che qualcosa sembra andare bene poi finisce sempre male!" stava iperventilando, con le guance piene di lacrime, dondolandosi avanti e indietro ripetutamente e battendosi la mano sul petto "non c'è modo di far andare la mia vita per il verso giusto, c'è sempre qualcuno che rovina tutto, sono stanco, cazzo, troppo stanco!!" urlava e piangeva, perché cos'altro poteva fare.

"Lo so.. mi dispiace..." Felix soffriva quanto lui a vederlo in quelle condizioni, e non sapeva come comportarsi, perché aveva paura che il contatto fisico potesse peggiorare la situazione.

Quando notò che c'era anche Changbin, gli lanciò uno sguardo disperato e lui si avvicinò.

"Hey, Minho." disse dolcemente.

"Vai via, non voglio che tu mi veda in queste condizioni–"

"Ciccio, a volte è ok chiedere aiuto, sai? Tutti ne abbiamo bisogno." si sedette in terra di fronte a lui "io vado dallo psicologo. Anch'io devo affrontare dei problemi." prese un bel respiro "ho un disturbo alimentare e non è per nulla facile da risolvere, ma piano piano ci sto riuscendo. Credo che anche tu possa riuscire a superare questa cosa. Sei più forte di quanto credi, Minho. Lasciati passare addosso quello che ti dicono, altrimenti finirai come me. Bullizzato perché grasso, ho smesso di mangiare. Però mi sono reso conto dei miei errori, ho avuto il coraggio di chiedere aiuto, e ora sto meglio. Non dico che devi andare da uno psicologo, magari ci vai già, ma almeno accetta il nostro aiuto, mhm?"

Minho aveva lentamente smesso di dondolarsi e ora lo stava fissando, grattandosi la mano.

Dopo due minuti in cui stava processando tutto ciò che gli aveva detto, scese dal water per sedersi vicino a lui.

"Grazie, Binnie."

"Ti ha chiamato con un soprannome, oddio! Ti vuole bene!" Felix batté le mani, con un sorriso enorme sul volto.

"Non svelare i miei segreti, uffa!!!" Minho rise, con le lacrime agli occhi.

𝐀𝐮𝐭𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜 || MɪɴSᴜɴɢWo Geschichten leben. Entdecke jetzt