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La mattina sucessiva portai gli ultimi bagagli in macchina e partimmo.

«Mamma, in che città andremo?»Gli domandai. Effettivamente ieri sera non me lo aveva accennato.

«Hiroshima!»Esclamò metre partiva definitivamente con la macchina.

Sospirai,sorridendo.

Hiroshima,eh..

Decisi di riposare dato che ci avremmo messo 4/5 ore.

Skip Time.

Arrivammo davanti ad una casa color bianca,probabilmente l'avranno dipinta da poco dato che nin aveva nessuna crepa.

«Entriamo!»Esclamò mia madre portandosi con se due bagagli.
Aprii la porta e davanti a noi ci si parò l'ingresso,anche quest'ultimo nuovo come il resto della casa. Era una casa a sue piani; di sotto ci si trovava a sinistra dell'ingresso il salotto mentre più avanti la cucina.
Di sopra invece vi si trovavano due camere, con all'interno un bagno (in intrambe le stanze).

Salii subito di sopra andando in quella che sarebbe stata la mia nuova camera e mi buttai subito sul letto, mollando le pesanti valige per terra.

All'entrata a destra vi si trovava la porta per il bagno mentre dvanti all'entrata in fondo a sinistra, attaccato al muro, vi si trovava il letyo a cui ero sdragliato. A destra del letto,dall'altra parte del muro vi si trovava la mia scrivania.
Alla destra dalla porta,vi si trovava subito un'armadio.

Mi alzai e misi a posto tutto facendomi poi una doccia e scesi di sotto a pranzare.

In quei anni mi trovai molto bene, a scuola mi ero fatto degli amici, tra cui Uraraka, Ilda e Shoto, quest'ultimi erano i miei migliori amici. Uscivo ogni giorno con loro e mi ci divertivo tanto! A loro parlai anche di Kacchan e di Haru ed Eren, ma specialmente di Kacchan;di come ci siamo conosciuti, di come mi inziarono a escludere per il fatto che gli facessi schifo e di come mi bullizzò per i succesdivi 11 anni dovuto ad un pugno,meritato, la sera prima. Nonostante tutto i miei amici mi stettero accanto e mi confortarono ogni volta che ero triste o avevo bisogno di aiuto, in auei casi loro erano sempre stati dislonibili.
Purtroppo le superiori erano finite ed io e i miei amici avevamo preso strade diverse;chi aveva scelto la moda, chi il meccanico e chi il professore.
Io,invece, decisi di continuare gli studi a Tokyo,sì, Tokyo. Non avevo più paura di colui che rese la mia vita un inferno e avevo deciso di non scappare più.

«Allora, mamma..io vado.»Dissi abbracciandola un'ultima volta.

«Mi mancherai Izuku. Promettimi che verrai a trovarmi quando potrai e che mi chiamerai ogno giorno!»Si rassicurò la donna,stringendo l'abbraccio.

«Mamma mi soffochi così!Mi mancherai anche tu e sì, prometto che ti chiamerò ogni giorno e quando riuscirò verrò a trovarti!» Esclamai staccandomi dall'abbraccio. La guardai un'ulrima volta e dopo averla salutata uscii.

Andai alla stazione e salii sul treno diretto per Tokyo.
Anche se ho 18 anni e dovrei avere già una macchina, preferisco girare con i treni.
Penso sia più per una questione di comodità.

Passarono ore e finalmente arrivai. Scesi dal treno venendo travolto ancje dalla gente e a fatica riuscii a uscirne. Giardai il cielo limpido e sereno sulla mia testa e sorrisi.

Tokyo..

Presi il telefono e cercai l'appartamento a cui sarei dovuto andare a vivere. L'unico problema era che era un pò lontano da scuola e avrei dovuto prendere il treno che mi portasse per le 7:20 e mi riportasse a casa alle 18:30. Finalmente la trovai ed entrando ci appoggiai i bagagli.
Il primo giorno di arrivo lo lassai a sistemare le cose nell'appartamento e a sistemare i vari post di AllMight come le action figure e i peluches.
Una volta finito decisi di cenare e dopo aver scritto a mia madre che fossi arrivato sano e salvo, andai a dormire.

Skip Time.

𝑫𝒓𝒊𝒊𝒊𝒏𝒏𝒏,𝑫𝒓𝒊𝒊𝒊𝒏...

«Mhmm..»Mugugnai infastidito dal suono della sveglia allungando un braccio verso essa in modo tale che la smettesse.

Mi rimisi a dormire.

(Izuki mood di vita).

Mhmm, cosa è che dovevo fare oggi?
Mhm, non me lo ric-

«La scuola!» Sobbzai dal letto posando immediatamente lo sguardo verso la sveglia.

«6:50?! Sono in ritardo!» Balzai subito dal letto fiondandomi nella doccia, vestirmi e fare colazione con un oezoo di pane per poi correre dritto alla stazione con lo zaino che sbatteva contro la mia schiena.

Fuori c'era bel tempo, il sole stava illuminando le case di un colore caldo e confortante mentre qualche colta il venticello mi scompigliava i capelli.

Arrivai in tempo alla stazione piombadoni all'interno del treno.
Feci sedere un'anziana al mio posto e mi misi in piedi di fronte a lei,sorretto da un palo di metallo.
Sospirai affannato per la precendente corsa e passai una mano sulla fronte.

«Quanti anni hai giovanotto?»Mi domandò l'anziana di poco prima.

«D-diciotto!»Esclamai.

«Sembri molto più giovane!»Affermò sorpresa.

Mi sta dando del vecchio?

La guardai imbarazzato portandomi la mano dietro il collo.

«Sei in ansia per il tuo primo giorno di un'iversità?Oppure lavori già?»Mi domandò. Le sorrisi gentilemte.

«Sì,è il primo giorno di scuola. Ha ragione ho un pò di ansia..però sono ottimista!»La donna a quell'affermazione sorrise portando lo sguardo fuori dal finestrino.

«Allora,ti auguro buona fortuna!Sei un bravi ragazzo!»Le sorrisi e dopo averla ringraziata scesi alla mia fermata dirigwndomi poi a scuola.

Arrivai davanti all'entrata verso le 7:45 così ripresi respiro ed entrai.

La stanza era come un Auditorium, in fondo vi si trovava un signore che stava scrivendo qualcosa al computer nell'intento di far funzionare qualcosa mentre la stanza veniva circonadata da varie file di seide blu.

I oosti erano auasi tutti occupati da ragazzi che avevano già fatto il loro gruppetto, così non volendoli disturbare cercai con lo sguardo un aualche posto libero.

Lo trovai alla mia sinistra, affianco vi era una persona che sistemava le cose sul tavolo davanti a lui così mi avvicibai ad esso e chinandomi leggermente gli domandai«Posso sedermi qui o è già occupato?» Domandai.

«È libero.» Rispose.

«Grazie mille!Spero che non darò disturbo se mi siedo.»Detto ciò mi sedetti e presi il necessario per la lezione.

Questa voce mi sembra però di averla già sentita..

Posai gli occhi leggermente verso la figura alka mia sinistra e sobbalzai notando che si fosse accorto che lo stessi fissando.

«Cosa hai da guardare?»Domandò con una sfumatura di irritazione.

«M-Mi scusi! È solo che assomiglia ad un ragazzo che conosc-»Non finì la frase che, quando quest'ultimo abbassò il cappuccio della felpa, mi interruppi irrigidendomi sorpreso.

«B-Bakugou?!»

Angolo me!

Spero vi piaccia! Scusate se è scritto con i piedia ma ho troppo sonno.

𝒟ℯ𝓈𝓉𝒾𝓃𝒾𝓉𝓎 {Bᴀᴋᴜᴅᴇᴋᴜ}Where stories live. Discover now