7. The lives of others

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Attenti a quelli che cercano
continuamente la folla,
da soli non sono nessuno.
-C. Bukowski


00:30

Ho dimenticato il telefono sugli spalti della piscina. Torno indietro sui miei passi e mi dirigo verso l'entrata.

Appena apro la porta, vengo accolta da un profumo di zolfo mischiato all'odore di erba, stasera ci sono andati giù pesanti.

Stavo per avvicinarmi agli spalti quando mi accorgo che qualcosa sta galleggiando.. no aspetta non è qualcosa, ma una persona!

Corro senza pensarci due volte e mi tuffo, nuoto finché non raggiungo il corpo.

Questi capelli e questo vestito.. è Monique!!

Mi avvicino più rapidamente possibile, la stringo a me e grido a squarciagola.

«MONIQUE SVEGLIATI, AVANTI MONIQUE RESTA CON ME! MONIQUE TI PREGO SVEGLIATI NON TE NE ANDARE, SVEGLIATI TI SCONGIURO, SVEGLIATI MONIQUE!!!».

4 ore e mezza prima

Indosso una camicia nera e dei jeans da ragazzo. Come ho ottenuto tutto ciò? Per fortuna Rachel qualche giorno prima di venire qui al college, si fece dare un prestito dai suoi fratelli un po' di cosucce, a lei piacciono i capi larghi, soprattutto questo paio di jeans e devo dire che li amo anch'io.

Ora però mi tocca nascondere i capelli e magari anche mettere una parrucca, il problema è dove la trovo una?

Però forse una soluzione c'è.

«Rachel sai se per caso qui c'è un corso di teatro?» chiesi girandomi verso Rachel.

«Più o meno si, quest'anno hanno deciso di non farlo ma non so perché» rispose lei.

«Perfetto, mi ci accompagneresri? Non voglio perdermi».

«Ma certo, fammi finire di sisitemare alcune cose e vengo».

«Va bene, ti aspetto qui fuori».

Ci facciamo un cenno con il capo della testa ed esco in corridoio.

Sono così in ansia, non me ne sono accorta ma è successo tutto così in fretta. Entrare a fare parte di questo college, conoscere Rachel, scontrarmi con i suoi fratelli, perfino travestirmi per scoprire chi è entrato di soppiatto in camera mia.

La mamma al mio posto avrebbe continuato, ne sono sicura, lei andava sempre fino in fondo.

Mi metto a giocare con il ciondolo della collana che ho indosso, era di mia madre, da quando se ne è andata non me la sono più tolta, sentirla sul mio collo mi fa sentire sicura e anche il solo giocherellare con questo ciondolo mi distrae dal luogo che mi circonda. È una sensazione unica.

Emetto un lungo sospiro.

Sento dei passi lontani avvicinarsi sempre di più.

Una chioma bionda e degli occhi di un marrone come il cioccolato, Monique Dubois.

Indossa un vestitino rosso, che le evidenzia i fianchi e dona al suo corpo sensualità e fermezza. Ha un borsetta nera abbinata ai tacchi che indossa.

Vestita così in un dormitorio di un college? Sicuramente è stata invitata anche lei alla festa in piscina.

Non si accorge della mia presenza, si ferma poche camere distante da me, estrae dalla borsetta una chiave e la apre. È la camera 204.

204.. perché non mi è nuovo questo numero, già l'ho visto ma non su quella porta, dove potrei averlo visto.. non riesco a fare mente locale ora.

Memory - Ciò Che Mi Fu Nascosto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora