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Chloe.

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23/01/2024

"La prego, ho bisogno di rimanere con lui!"

"Signorina, è inutile che continui a protestare, non posso farla entrare nella stanza. Sono gli ordini del medico."

Non ricordo quanto tempo stesse durando questa "pacifica" conversazione con l'infermiera dell'ospedale, ma potevo già immaginare dalla sua faccia esausta che eravamo qui ferme da quasi dieci minuti.

Dieci lunghissimi minuti da quando Alexander ha avuto quella crisi.

Ho provato a convincerla di farmi entrare, di farmi rimanere insieme a lui per dargli sostegno, ma invano.

Sbuffai, incrociando le braccia, mentre camminai a destra e sinistra con estrema cautela, cercando di rilassare i nervi.

"Capisco che è molto preoccupata per il suo amico, però..."

"Amico?"  rimasi allibita da quelle parole. "Per sua informazione, quel ragazzo non è mio amico. Tantomeno mio fratello. Lui è l'amore della mia vita, l'unica persona che è stata in grado di farmi tornare in piedi e che è riuscita a farmi tornare a sorridere. Perciò mi lasci entrare la prego..."

"Mi dispiace, ma non posso proprio farlo-"

"MI LASCI ENTRARE!" provai a sorpassarla, cerando di entrare nella stanza, finché...

"CHLOE!" 

La voce di mia madre si insinuò dentro le mie orecchie, mentre rimasi pietrificata; voltai il capo, rivolgendo lo sguardo verso la donna, la quale si avvicinò a me prendendomi per le spalle e facendomi allontanare dall'infermiera, la quale entrò nella stanza senza dire una parola.

Una lacrima solitaria rigò la mia guancia.

"Non è giusto..."

"Chloe, ascoltami bene. I dottori hanno detto che ci vorrà un momento, prima che tu e gli altri possiate rivedere Alexander."

"Ma mamma, tu non capisci... lui ha bisogno di me."

"Anch'io ho bisogno di te!" disse mia madre con tono autorevole, puntando i suoi occhi acquamarina su di me e tenendomi saldamente per le spalle ancora una volta.

"Ho bisogno che la mia bambina torni in sé e che ritrovi la lucidità che le serve per continuare ad andare avanti. Non voglio vederti così, specialmente mentre stai andando di matto con una povera infermiera... la quale sta aiutando lo stesso dottore che sta cercando di tenere in vita il tuo ragazzo."

Guardai gli occhi lucidi di mia madre, spostando subito dopo lo sguardo verso la porta della camera di Alexander.

Continuai a ripensare alle sue parole, realizzando che aveva effettivamente ragione.
Non serviva a niente piangersi addosso, quello che dovevo fare era tenere duro fino a quando le acque non si sarebbero calmate; presi un bel respiro, tornando a guardare mia madre, la quale mi avvinghiò in un caldo abbraccio.

"Perdonami mamma..."

"Non devi scusarti... sei preoccupata, come tutti noi d'altronde. Adesso andiamo a sederci con la signora Devis e gli altri..."

OUR LITTLE INFINITY (In Revisione)Where stories live. Discover now