Luce e Ombra

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Reed, il padre di Craig, fece il gesto di prender la mano che il figlio gli stava offrendo, ma essendo fatto di materia incorporea, non la poté afferrare; gli lasciò tuttavia una sensazione di calore che non si sarebbe aspettato «Non hai sbagliato. Io ti chiesi di risparmiarla e tu lo hai fatto» l'uomo si alzò in piedi e con lui anche gli altri spiriti. Craig serrò le labbra, poco propenso a esser tanto clemente con sé stesso, ma decise di non proseguire il discorso: il tempo stringeva, se ne rendeva conto a causa delle fitte sempre più lancinanti che gli provocava il Vortex.

«Qual è la situazione sul campo di battaglia? Ne sei a conoscenza?» gli chiese invece, dato che non aveva nessuna intenzione di andare allo sbaraglio «Al momento Shaila ha fatto irruzione nella sala del trono. Si è impossessata di un corpo mentre veniva verso la Corte e ha spedito l'anima di quella poveretta direttamente nell'Aldilà; tuttavia quell'involucro non riuscirà a resistere molto, perché non è compatibile con lei... Solo qualcuno con il suo sangue lo sarebbe.» «Con il suo sangue... Siamo rimasti solo io e...» Craig si fermò, perché non sapeva se suo padre fosse a conoscenza dell'esistenza di Deirdre, ma Reed accennò un sorriso «e Deirdre, la tua sorellastra» concluse al posto del figlio «Shaila si era invaghita di un marinaio» gli spiegò brevemente. Non sembrava provar nessuna emozione al riguardo, ma del resto era comprensibile. Era morto, erano trascorsi molti anni e nel frattempo erano successe tante cose, troppe, perché quella figlia avuta da Shaila potesse esser fonte di sofferenza o di qualsiasi altro sentimento per Reed.

Alex si schiarì la voce e intervenne; in parte voleva distogliere i pensieri di Craig da quella storia, ma teneva soprattutto a riportarlo con l'attenzione sul piano d'azione «Probabilmente quindi passerà di corpo in corpo per avere sempre nuove energie» Craig annuì «Già. Possiamo sperare di intercettarla tra un individuo e l'altro, quando sarà più vulnerabile, senza rischiare che altri poveri innocenti ci rimettano la vita; la isoliamo impedendole di impossessarsi di un altro corpo... Perderà del tutto le energie» gli sembrava abbastanza semplice, come piano. Si trattava di coordinarsi, ma non era poi così complicato. Tornò a rivolgersi a Reed «Chi abbiamo dalla nostra parte? Quanti sono? e chi abbiamo contro?» «Murdo è a capo delle truppe delle Fate, nelle retrovie; in prima linea c'è l'esercito dei Wulver, guidato da Sir Cinàed.» Craig sollevò le sopracciglia, colpito. Si ricordava che Sir Cinàed era un guerriero valoroso, ma pensava che ormai fosse troppo vecchio per combattere «Ma non ha, tipo, cent'anni?» Alex socchiuse gli occhi e Reed sbuffò una risata «è un Wulver, loro vivono più a lungo.» gli ricordò e poi proseguì «Shaila ha dalla sua l'esercito delle Ombre e dei seguaci umani, per lo più adoratori delle Ombre, satanisti e simili.» Craig ascoltava attentamente, massaggiandosi di tanto in tanto il mento «Quali sono i loro punti forza?» chiese ancora. Si fidava del giudizio di suo padre, del resto era lui quello che gli aveva insegnato a usare anche il cervello, in combattimento. «Shaila e i suoi sono in netta superiorità numerica e anche di potere: le fate non combattono dai tempi della Grande Guerra, né hanno mai più pensato di prepararsi a un eventuale conflitto. I Wulver sono pochi e non hanno poteri magici»

Le premesse non erano delle migliori, ma Craig non perse la fiducia. Lanciò un'occhiata verso Sweeney; il ragazzino continuava a starsene a testa in giù, a cantilenare le parole di quell'incantesimo seguendo il ritmo cadenzato e vibrante del tamburo del Traghettatore. Sembravano esser un'unica entità in cui luce e buio si fondevano, nonostante fossero tanto differenti nell'aspetto, uno enorme e spaventoso e l'altro minuto, affabile. Craig comprese che Sweeney sarebbe rimasto lì e mentre pensava a come muoversi, fece vagare lo sguardo su quella moltitudine di anime eteree che gli stavano di fronte. Le loro sembianze, inizialmente fumose e poco riconoscibili, erano adesso maggiormente distinguibili; tra tutti quegli sconosciuti, riconobbe i volti dei genitori di Alex, morti insieme a suo padre; avvertì il dolore del compagno come se fosse il proprio, quando anch'egli li notò «Colin... Roxanne.» li chiamò per nome e i due avanzarono distaccandosi dalla moltitudine di spiriti per andare a affiancare Reed. Provò un moto di affetto e di nostalgia nel vederli di nuovo insieme; le loro famiglie erano legate da tempi immemori, come del resto era prevedibile su un'isola piccola come quella: Colin era amico di suo padre da quando erano nati e ancor prima lo erano stati i loro padri; la madre di Alex, quando era in vita era una fata come Shaila, cresciuta a Corte con lei.

Craig fece un cenno breve a Alex, dandogli tempo e modo di ricongiungersi ai suoi genitori. Il compagno esitò per un breve attimo ma lui lo incoraggiò «Non sappiamo se avremo altre occasioni per parlare con loro.» forse era stato brutale, ma era la pura verità: da lì a poco si sarebbero immersi nella battaglia e non sapeva come sarebbe andata a finire, per quanto fosse deciso a vincerla. Inoltre, aveva bisogno di parlare con il padre da solo. Alex annuì, andando incontro ai propri genitori. Passando accanto a Craig gli sfiorò la mano sussurrandogli un «Grazie» e Craig di rimando gli sorrise, lieve, facendogli l'occhiolino. Era carico di adrenalina per quello che stavano per affrontare, ma proprio per questo si sentiva calmo e lucido come non mai. Si appartò con Reed e incrociando le braccia al petto, con gli occhi che non si scollavano da Alex, iniziò a elaborare il proprio piano.

«Servono dieci dei migliori a proteggere Sweeney: sceglili tu» mormorò verso il padre «mentre è impegnato nell'incantesimo è troppo vulnerabile e non mi perdonerei mai se gli succedesse qualcosa.» Reed fece un cenno del capo e Craig proseguì, massaggiandosi di nuovo il mento, pensieroso «Quando arriveremo alla sala del Trono, voglio che teniate d'occhio Murdo: non siamo ancora sicuri di poterci fidare di lui» il padre sospirò scuotendo il capo «So cos'è successo... Purtroppo è una situazione complicata, ma finché ci sarà da sconfiggere Shaila non proverà a metterti il bastone tra le ruote, di questo possiamo star certi» Craig ebbe l'impressione che il padre avrebbe potuto dargli molte risposte, fugare i tanti dubbi che lo avevano assillato fin da quando aveva rimesso piede sull'Isola di Fair; provò perfino una punta di risentimento, perché per l'ennesima volta si sentì tenuto all'oscuro. Per l'ennesima volta, tuttavia, era costretto a metter da parte le domande e i discorsi di quel genere, ripromettendosi che li avrebbe ripresi quando tutto si sarebbe risolto. «D'accordo.» mormorò, raddrizzando la schiena e sollevando le braccia per sgranchirle «allora lascio a te e ai genitori di Alex il compito di attirare Shaila lontano da corpi umani. Gli altri spiriti si batteranno contro le Ombre. Al resto penseremo io e Alex.» mosse il capo a destra e a sinistra, sciogliendo i muscoli con gli occhi socchiusi. Lasciò che il battito pulsante del tamburo, ancora udibile in sottofondo, gli scivolasse fin nell'animo «Ancora una cosa, papà.» riaprì gli occhi e li puntò in quelli incolori del padre; adesso era cresciuto, era diventato anche più alto di lui, seppur di poco. «Se dovessi perdere contro Shaila... Non esitare a farmi uccidere.» Lo vide esitare e il suo sguardo si fece più intenso «Promettimelo.» Reed, serrò le labbra e annuì, abbassando il capo. 

Vortex - La storia di un ritornoWhere stories live. Discover now