2.To happiness

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Dopo essersi accorta che il dottor Hurs era arrivato davanti la porta del suo ufficio, Annabeth decise di seguirlo. Era come se tutto il coraggio che aveva sempre avuto, fosse sparito dopo le parole del medico. Con le mani tremanti e sudate, aprì la porta e la varcò. Notò subito la sedia su cui si era accomodata il giorno in cui il dottore le aveva detto che suo fratello era in coma. E adesso, quasi non aveva intentenzione di sedersi.

-Accomodati cara- le disse il signor Hurs, accompagnando la frase con un sorriso simile a quelli che le rivolgeva la gente che sapeva dell'accaduto. Ma questo le parve diverso, come se le fosse stato rivolto per tranquillizzarla, per farle capire che nulla di brutto le fosse successo, non ancora. Non voleva illudersi, e decise quindi di ignorare quel gesto. Si sedette su quella sedia, e si concentrò su quello che il dottore stava per dirle.

-Non interrompermi fin quando non avrò finito. Tuo fratello si è svegliato, stanotte.-

-Eh?! Cosa?! Perchè non mi avete svegliata stanotte, io..io devo vederlo!- Si alzò di scatto dalla sedia, ma il dottore la fermò, ancora una volta.

-Torna a sederti, e ascoltami. Sarebbe stato inutile svegliarti stanotte, non ricorda nulla, forse non ricorda nemmeno te e perciò devi aiutarci. Nonappena i dottori avranno finito di eseguire i loro esami, potrai vederlo. Ma sii cauta, potresti danneggiarlo ulteriormente, senza accorgertene nemmeno. Se non dovesse ricordarsi di te, non perdere tempo a venire e non rimanerci male; Si ricorderà di tutto, prima o poi.-

Quella sedia che il giorno dell'incidente le era sembrata scomodissima, adesso le sembrava la più comoda di tutte. Annabeth si alzò, si avvicinò al dottore e lo abbracciò, senza rendersene conto, forse non si era nemmeno resa conto che molte lacrime le stavano rigando il viso. Subito dopo uscì dall'ufficio, e si sedette sulla panchina davanti la stanza di Kyle.


Dopo una mezz'oretta circa, una donna bassina uscì da quella stanza, e Annabeth si alzò di scatto. Quella donnina le diede un abbraccio caloroso, prima di dirle che poteva entare.

Ancora una volta, le mani le stavano tremando, rendondole difficile perfino aprire la porta. Nonappena entrò, vide Kyle, sul letto, come al solito. Ma stavolta qualcosa era cambiato..si muoveva. Le sue labbra si movevano; si erano infatti trasformate in un sorriso.

-Annabeth- disse, a voce a bassa. Bassisima forse, ma Annabeth lo aveva sentito, e anche il suo cuore. Ciò le causò talmente tanta felicità da non riuscire a parlare, potè solo avvcinarsi a letto, abbracciarlo, e sdraiarsi accanto a lui, tra le sue braccia. Dopo tre mesi, le braccia di Kyle, la stavano nuovamente stringendo, e lei si sentiva nuovamente felice.

Dopo un po, il dottor Hurs entò in quella stanza e dopo essersi scusato per il disturbo, decise di annunciare qualcos'altro alla ragazza.

-Il tuo aiuto non finisce qui, adesso ascoltami bene, ancora una volta. Devi continuare a prenderti cura di lui, fin quando almeno secodo noi, non si sia ristabilito del tutto, sia fisicamente che psicologicamente. Portalo a casa vostra, muinisciti di foto e pazienza, e prova a frgli ricordare qualcosa. Dopo tutto ciò torna qui...dobbiamo spedirvi verso la felicità perchè è ciò, quello che meritate.-

Annabeth si limitò ad annuire, e dopo circa un'ora erano fuori da quel luogo, con le lacrime agli occhi dalla felicità.


---------------Spazio autrice---------------

Eccovi il secondo capitolo, spero vi piaccia :)

N.B:Se avete scritto delle storie, ditelo nei commenti. Mi farebbe piacere leggerle, votarle e commentarle:)


EchoWhere stories live. Discover now