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Paul Ricard. Sono arrivata presto, speravo di non incontrare nessuno, poter entrare senza troppi problemi ma la stampa era già appostata per immortalare ogni persona famosa presente all'evento. Mi guardavo intorno in cerca di una soluzione ma non sapevo come poter entrare senza essere vista.

<Lucia?> mi richiamò una voce

Mi voltai terrorizzata nell'essere stata scoperta così in fretta.

<Joris! Sei già arrivato?> chiesi sorpresa

<Si, Charles arriva nel pomeriggio tardi, mi ha chiesto di venire a fare delle foto per pubblicizzare l'evento> spiegò il ragazzo

<Ho capito..> mormorai

<Tu che ci fai qui? Credevo che.. insomma..> balbettò Joris

<Lo so, ma gli avevo fatto una promessa a SPA. So quanto questo evento sia importante per lui e volevo esserci..> risposi timidamente

<E lui ti vuole qui?> mi bacchettò il ragazzo

<Credo di no.. cioè.. non lo so.. Infatti vorrei esserci silenziosamente> dissi

<Non ti seguo> mi incitò a continuare Joris

<Vorrei entrare, partecipare alla maratona prima dell'arrivo di Charles, poi mi nascondo in un angolino e seguo tutto a distanza, senza dare fastidio. Vorrei esserci per lui> spiegai con un filo di imbarazzo

<Gli hai spezzato il cuore, sei stata cattiva con lui, devi lasciarlo stare> mi rimproverò Joris

<Lo so, hai ragione ma..> provai a dire

<Lei è con noi Joris> mi interruppe una voce alle nostre spalle, ci voltammo e vidi Arthur.

<Fate come volete, io non ne voglio sapere> sottolineò il ragazzo, prima di andarsene.

Arthur trovò il modo di farmi entrare dal retro, in modo molto discreto, prima però di raggiungere il punto dell'evento, mi trovai difronte Pascale. La donna era, giustamente, molto arrabbiata, furiosa direi, e ne aveva tutte le ragioni. Passai la prima ora abbondante a chiarirmi con la madre di Charles, volevo spiegarle che quella dichiarazione non corrispondeva alla verità e che il mio fosse un tentativo di proteggere il monegasco dal caos che da qui a poco, mi avrebbe colpito. Non so dirvi se Pascale mi avesse effettivamente capito ma non potevo fare altro al momento.

Mi recai allo stand dove c'erano Ollie e Arthur, i due amici mi aspettarono e mi accolsero a braccia aperte, soprattutto il primo, il quale non vedeva l'ora di conoscermi, almeno per qualcuno ero ancora un esempio da seguire e non una strega da bruciare al rogo. Parlammo per un pò, tutti argomenti legati alla formula 1, le piste ecc, tutti aspetti tecnici e poi decisi di correre io per prima. Misi il casco, uno molto neutro, così come la tuta che indossavo, non volevo essere riconosciuta. Quando fu tempo di cambiare pilota, passai il testimone a Ollie.

<Charles è qui fuori> mi comunicò Lorenzo

<Ora mi cambio al volo e trovo un punto nascosto dove poter comunque guardare> risposi e così feci.

Mi nascosi sopra le gradinate, in un punto dove nessuno potesse vedermi, soprattutto chi corre. Il mio sguardo cercava e trovava sempre Charles, era provato, si vedeva e sapere che fosse colpa mia mi si stringeva ancora di più il cuore. Quando il monegasco scese dal kart, per dare il cambio al  fratello minore, vidi una ragazza corrergli incontro e abbracciarlo forte. Leclerc non si tirò indietro, abbozzò un sorrisetto compiaciuto; il mio cuore si frantumò in mille pezzettini, come il trofeo che Jos spezzò, quello della mia prima vittoria in F1. Mi dovetti nascondere maggiormente quando Charles guardò Lorenzo, che istintivamente guardò nella mia direzione.

My Favourite EnemyWhere stories live. Discover now