Parte 18

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Vamp-ween
...

Ripreso dall'avventura di ieri sera, questa mattina mi svegliai stropicciandomi gli occhi, iniziando a focalizzare meglio la mia visuale.

Era tutto molto tranquillo e ciò mi diede una bella sensazione di quiete e calma, cosa che mi fece alzare dal letto con un bel sorriso pieno di gioia.

Scesi giù per le scale, ma non vidi nessuno, e questo forse spiegava lo strano silenzio tombale. Mi avviai verso la cucina e vidi che c'era già la colazione ad aspettarmi sul solito tavolino in cristallo pregiato.

Il sole era ben nascosto tra le varie nuvole che riempivano il dolce cielo azzurrino, il quale tanto miravo con occhi luccicanti e attenti.

Appena finii di mangiare, lavai il mio piatto, assieme al bicchiere, e li riposi entrambi all'interno del mobile.

Appena posai l'oggetto, vidi in vicinanza un foglietto attaccato al muro. C'era scritto: "Ciao Felix, noi siamo via: Torneremo per questa sera."

Grazie a questa occasione, corsi di nuovo in camera e presi Rubix dallo zaino e aspettai che si accendesse.

<<Hey amico, mi chiami di già?>> disse Rubix con un finto sbadiglio.

<<Eh già! I ragazzi sono via e possiamo andare in un nuovo posto!>> risposi.

<<Ma che fantastica notizia! Allora cosa aspettiamo, mettiamoci già in marcia!>> disse Rubix aggrappandosi a me.

Tirò fuori dal suo pancino una polvere che si trovava all'interno di un sacchetto giallo ocra, chiuso da una cordicella un po' vecchiotta.

<<Buttane un po' in terra e pronuncia "Cape me ubi volo!" Okay?>> disse Rubix.

Feci come disse e mi ritrovai sotto ad un ponte; era rozzo e soprattutto isolato. Rubix si avvicinò al mio collo e disse: <<Vieni, metti questo mantello. In questo momento ci troviamo nella terra del streghe più antiche>> mi spiegò lui e io intanto misi la toga.

<<Quindi dove si trova questo fiore?>> chiesi io.

<<Si trova nel giardino di una strega famosa in questo posto. Sarà un gioco da ragazzi, quindi muoviamoci.>> disse svelto Rubix.

Andai girovagando per il villaggio, che aveva diverse candele ovunque, colori mischiati ovunque. C'era tanto viola e verde ovunque.

<<Siamo quasi arrivati?>> domandai dopo una lunghissima camminata.

<<Non ancora,>> disse Rubix. <<non battere la fiacca, suvvia. Eppure sei giovane, no?>> disse ironicamente il robot.

<<La fai facile...>> risposi io.

<<Scusa, per caso sei nuovo?>> disse una voce a me sconosciuta.

Si rivelò un strega, io diventai invisibile sul momento perché mi salì l'ansia. Lei lo notò e disse: <<Oh, ma quello è il nuovo incantesimo che ci hanno insegnato, giusto? Sei stato bravissimo!>> disse lei, complimentandosi.

<<Grazie mille... Si, è proprio quello...>> risposi.

<<Be'... ora devo proprio andare, ci vediamo! È stato un piacere!>> dissi andando via velocemente.

<<È stato un... piacere anche per me.>> disse la strega, ma non sentì, a causa della lontananza.

<<C'è mancato un soffio...>>.

*

Arrivammo a destinazione, il giardino era in bella vista. Era pieno di polvere magica. Mi avventurai per l'enorme giardino e finalmente lo trovai. Rubix disse che si chiamava Magic Flow.

Ne presi uno velocemente e mi nascosi subito verso un posto isolato. Feci la stessa cosa di prima per tornare al castello (usando la polvere di Rubix).

Tornai al castello ed entrai dalla mia finestra, si era fatto buio e misi Rubix nello zainetto affianco al letto.

Scesi le scale, pensando di trovare gli altri, ma vidi che nessuno era presente in cucina, quindi decisi di avventurarmi per il castello e vedere dove fossero finiti gli altri.

Non ci volle molto per trovarli, perché non appena mi avvicinai alla loro posizione, sentii del rumore proveniente dal giardino.

Mi affacciai soltanto e cercai di origliare qualcosa, ma le uniche parole comprensibili che capii non avevano senso. Così, decisi di guardarli e basta, da lontano. C'erano delle decorazioni e la prima cosa che notai fu la scritta "Vamp-ween" su uno striscione. Potei ben vedere anche che avevano alle mani dei calici che sfumavano, come se ci fosse vino rosso al loro interno. In verità era sangue, ma dava l'impressione di essere proprio quello.

I miei occhi scintillarono alla vista del liquido rosso, quasi ipnotizzati. Li guardai chiacchierare per diversi minuti, fino a quando qualcosa andò storto.

La famosa creatura circondata da magia oscura, figlio delle tenebre, era qui davanti ai miei occhi. Sgranai gli occhi e rimasi più che scioccato. La creatura si avvicinava sempre di più e io continuavo ad indietreggiare continuamente ad ogni passo di essa.

Sotto i miei piedi si formò una chiazza rossa, quasi come se fossi il punto in cui avrebbe attaccato. E a quanto pare non mi sbagliai, perché andò proprio così.

La creatura iniziò ad attaccarmi, cercai di scappare dalle sue grinfie, ma tutto fu completamente inutile. Fece un balzo, ma era più come se volasse, e caddi a terra con la creatura che ora si trovava su di me. Essa iniziò a torturarmi, mi fischiarono le orecchie e le sue lunghe zanne e unghia stavano lesionando il mio corpo. Cercai di urlare e di chiedere disperatamente aiuto, ma la mia voce sembrava come un sospiro e la creatura mi graffiò perfino le labbra. Finalmente, urlai e gridai dal dolore provocato da quell'essere.

Appena gli altri misero piede nella stanza, quel mostro scomparì e rimasi solo su quel pavimento, col sangue che scendeva ovunque e anche a terra. Avevo gli occhi fissi al soffitto, perché qualsiasi movimento facessi provocava un immenso dolore.

Il primo che vidi, anche se sfocato, fu Chan, il quale sentivo che continuasse a dire cose come: "Non preoccuparti"; "Andrà tutto bene fra poco".

La cosa mi rincuorò, soprattutto quando sentii la sua mano posarsi sulla mia, scaldandomi un po'.

Tossii e dalla mia bocca uscii altro sangue, che scendeva dritto sul mio collo. Vidi più persone dopo un po', ma riconobbi la faccia degli altri. Il primo era Jisung che si trovava accanto a Chan cercando di fermare il sangue. Seungmin, che aveva in mano una valigetta, con Changbin dietro. Minho non era lì, bensì era andato a cercare per la casa chi avesse provocato ciò, assieme a Jeongin. Ed infine, c'era Hyunjin che stava alla mia destra, mi teneva anche lui la mano. Mi sorrise anche e strinse di più le nostre mani.

Seungmin aprii la valigetta, dentro c'erano diversi equipaggiamenti medici. Invece, nel frattempo, Changbin stava usando il suo potere per alleviare il dolore.

<<Felix, tra poco non sentirai più dolori, okay? Resta con noi>> disse, quasi sussurrando, Chan.

<<Ti prego...>> fu l'ultima cosa che sentii.

𝖠𝗇𝗀𝖾𝗅 𝗂𝗇 𝖽𝗂𝗌𝗀𝗎𝗂𝗌𝖾 Onde histórias criam vida. Descubra agora