Capitolo 65.

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Appena si toglie lasciandomi un bacio con uno schiocco riesco ad intravedere la chioma mora della mia vicina di appartamento. -Safaa..- dico con un falso entusiasmo, nonché non sia felice di vederla, ma il suo gesto di salutarmi mi ha lasciata ancora frastornata. Non sono abituata a un legame con abitudini di tocco. -Hey.. Chi è il ragazzone?- mi chiede all'orecchio facendomi l'occhiolino. Mi giro e solo allora mi rendo conto di aver indicato Aron. Lui sorride molto più di quanto me lo abbia aspettato.

Ha sentito quello che ha detto la ragazza.

Fantastico.

-Oh.. Ehm..- dico e sento le guance andare a fuoco dall'imbarazzo. -Lui è Aron, vive qui.- dico indicandolo con la mano e Safaa in quel momento si butta davanti a lui facendo conoscenza. Questa ragazza mi sorprende sempre di più, ha un'aria famigliare, ma più di tutto è davvero pazza, nel senso buono del termine. Ovvio.

-Ma che ci fai a quest'ora?- mi chiede all'improvviso. -Sto andando al mio primo posto di lavoro, sai.. Il primo giorno..- dico balbettando non so per quale motivo. -E dove lavori?- "una domanda dopo l'altra" penso. -Al centro di recupero, sai quel posto...- mi blocca iniziando a sorridere sgranando gli occhi. -ODDIO!!! Tu sei la nuova tutrice di mio fratello!!- mi viene quasi un infarto quando sento le sue urla perforarmi i timpani. -Tuo fratello?- domando loquace alzando un sopracciglio. -Sai, mio fratello è nel centro di recupero e il suo tutore si è trasferito a New York, quindi solo lui momentaneamente è rimasto senza, quindi credo e spero che tu sia la sua tutrice.- dice e la vedo scoppiare di gioia. "Perché tutta questa felicità? Boh.." -Oh..- esce dalla mia bocca con il cervello ancora in tilt. -Io dovrei andare ragazze, ci si vede.- sento la voce di Aron che mi distrae. Mi giro e lo saluto con un sorriso mentre Safaa gli si piazza davanti lasciandoli una veloce pacca sulla spalla. Davvero non riuscirò mai a capire quella ragazza. -Tu sei pazza.- sorrido guardando la mora, lei mette un braccio sulla schiena dietro il mio collo indirizzandoci fuori. -Me lo dicono in tanti..- dice modestamente. Io scuoto la testa scoppiando a ridere. Non so, ma quella ragazza trasmette qualcosa di positivo. -Prendiamo un taxy?- chiede ad un tratto, io volto lo sguardo. -"Prendiamo"?- chiedo corrugando la fronte. -Anch'io sto andando lì.- solo allora la mia mente si illumina. -Va bene - dico sorridendo.

Credo che diventeremo buone amiche. Senza dubbio.

Il taxy si ferma ed entrambe scendiamo ritrovandomi davanti a un grande grattacielo formato da più di quattro piani, davanti all'entrata c'è la scritta in grande "Recovery Center" in un blu con piccoli particolari più chiari. Vicino c'è un bar mentre alla sua destra ci si trova un piccolo parco, o meglio un esile giardino.

Però ben curato..

Mi volto verso Safaa e vedo che già è in lontananza. -Jen, vieni?!- sento le sue urla, scuoto la testa e la raggiungo a passo svelto cercando di non inciampare e cadere a causa dei tacchi che non fanno per me, gli ho messi per il semplice fatto di parere presentabile agli occhi degli altri.

Dopo esser entrata, davanti a me c'è un lungo corridoio dalle pareti celesti, alla destra c'è un bancone, tipo un ufficio dove dietro il monitor del computer ci sta un uomo robusta, credo lo stesso che mi ha risposto ieri al telefono. -Buongiorno.- dico e lo vedo dopo di che rivolgersi a noi, o meglio, a me. -Lei è la signorina Turner, giusto?- chiede ed io annuisco scuotendo la testa. -Questo è il tuo programma per oggi, se, se la cava, sarà assunta. Tutte le informazione ve le comunicherò io.- dice sfogliando dei fogli e porgendomi uno a me. Lo guardo dandogli un'occhiata veloce e non vedo granché, più che altro è un foglio vuoto. C'è solo l'orario di lavoro, i diversi piani dell'edificio che corrispondono ai diversi problemi sanitari. -Ora la invito a fare un giro per vedere com'è fatto il nostro lavoro, spero che sua a sua gratitudine.- dice poi mettendo la sua attenzione nuovamente sul computer. -Grazie...- sussurro a bassa voce. -Andiamo?- mi chiede Safaa ed io annuisco e la seguo. -Quindi, ti auguro buona fortuna.- dice lei ridendo mentre clicca il pulsante dell'ascensore e le porte si chiudono. -Non mi dire..- dico alzando gli occhi al cielo. -Non mi ha detto nemmeno cosa devi fare..- aggiungo sbuffando. -È proprio questo. Qui non si fa niente. Te lo dico dalle proprie fonti.- mi dice alzando le spalle divertita. -Grazie Sherlock, mi sei stata di gran aiuto.- dico e usciamo dalla cabina una volta fermata e aperta.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 18, 2015 ⏰

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