❛ hai una stella preferita? ❜
❛ sei tu la mia stella preferita ❜
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percy jackson and the olympians - book series
❪ percy jackson x fem!oc ❫
book two out of three
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- ̥۪͙۪˚┊❛ chapter one ❜┊˚ ̥۪͙۪◌ 𝙛𝙖𝙘𝙘𝙞𝙤 𝙪𝙣 𝙨𝙖𝙡𝙩𝙤 𝙖 𝙘𝙖𝙨𝙖 { TW! : menzione di vomito e violenza }
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𝐇𝐀𝐑𝐏𝐄𝐑
Non riuscivo a capire come fossi arrivata a quel punto, in piedi di fronte a quella familiare casa di mattoni, dalle pareti esterne colo crema e con la porta d'ingresso pitturata di un blu profondo.
Ero immobile lì forse da minuti, anche ore intere; non riuscivo a trovare il coraggio necessario per entrare. Il che era comico, dato che non avevo paura di nulla.
Ma quella casa... mi spaventava più di ogni altra cosa. Non tanto per il luogo in sé, ma per chi sapevo abitasse all'interno.
Non sapevo come Clarisse, alla fine, fosse riuscita a convincermi. Dopo Capodanno, aveva passato almeno quattro mesi ad accennarmi a casa nostra, il fatto che Chris si trovasse lì e che lei avesse bisogno di un aiuto.
Ma perché aveva bisogno per forza del mio aiuto? Perché non poteva chiederlo a chiunque altro della nostra cabina, tipo Henry? Lui l'avrebbe aiutata volentieri.
E invece, mi ero fatta fare il lavaggio del cervello. I sensi di colpa mi avevano afferrato la gola in modo soffocante, colpevolizzandomi di essere una pessima sorella. Clarisse c'era sempre stata per me; era scappata di casa per me; non aveva passato più nessuna festa con nostra madre per me. E io cosa facevo? Mi tiravo indietro proprio nel momento in cui era lei a chiedere aiuto a me? Non esisteva.
Mi ero arresa. Il mio orgoglio e la mia testardaggine avevano avuto la meglio sulla paura, ed io mi ero convinta ad andare lì.
Quindi, ora, mi trovavo di fronte a casa mia, per la prima volta dopo anni interi.
Non sapevo cosa fare. Bussare? Aprire la porta come se nulla fosse? Urlare il nome di mia sorella per farla venire all'entrata?
Clarisse era già dentro. Era venuta qui almeno una settimana prima, dicendo che Chris aveva bisogno di aiuto e che lasciarlo da solo con la mamma non era un'idea propriamente geniale.
Non avevo detto a nessuno quello che stavo facendo, nemmeno ad Annabeth, Silena o Will.
O Percy.
A dire la verità, di Percy non avevo più saputo nulla. Betty aveva cercato di tirare fuori l'argomento qualche volta, durante i nostri messaggi-Iride, ma io mi ero sempre rifiutata di ascoltarla. Avevo passato tutti i mesi precedenti a cercare di dimenticarlo, di farmi passare quella stupida cotta.
