Capitolo 17

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Al mio risveglio Taylor non era accanto a me . Ci ho messo qualche secondo a realizzare dove sono finito e perché. Lo cerco con lo sguardo. Per un attimo temo sia scappato lui da me ma i suoi abiti sono ancora sparsi tutt'intorno il che mi fa presupporre che è scappato nudo. O è ancora qui da qualche parte. Sono stato svegliato dalla telefonata da parte della scuola superiore. A quanto pare vogliono darmi la cattedra. Si aspettano che vada a finalizzare i dettagli del contratto entro 24 ore. Sono euforico e terrorizzato all'idea di dovermi dedicare a questa nuova avventura. Ma sento che lo devo a me stesso.

Mi copro infilando la maglietta bianca enorme presa in prestito ed esco anche io e mi decido a raggiungere il mio bell'uomo latinoamericano che si gode il sole sulla prua della barca. Perché si, oggi splende il sole. E per me il sole è lui.

-Sembra incredibile che fino a poche ore fa qui fuori c'era una specie di tempesta tropicale eh?-accavalla la gamba sul ginocchio. Indossa solo i boxer e la sua pelle ambrata risplende alla luce. Accanto a lui sembro così pallido. Prendo una sedia di legno anche io affiancandolo.-Come mi ci vedi a insegnare teatro e letteratura a dei ragazzini?-

-Questa domanda me la stai facendo perché...-apre gli occhi rivolgendosi dal mio lato.

-Sono stato preso, a scuola-

-Pensi di accettare?-

-Potrei-alzo le spalle-Ho bisogno di più soldi per potermi mantenere nel prossimo appartamento in cui andrò a vivere e solo con i lavori saltuari da modello non credo di arrivare indenne a fine mese-

-A proposito di questo-appoggia una mano sulla mia sul bracciolo della sedia-Non per metterti in crisi visto che dovrai prendere anche un'altra decisione importante a quanto pare-lo osservo incuriosito per capire fin dove voglia andare a parare il suo discorso. Il sole mi trafigge le retine e sono impossibilitato a guardarlo in pieno viso.-Rispetto a quanto ci siamo detti ieri-accenna ad un sorriso-Di quanto mi hai rivelato ieri-si corregge-Pensavo che magari potresti trasferirti da me, da noi, fin quando non trovi una sistemazione più adeguata senza fretta...-

-Oh-sobbalzo. L'idea mi alletta ma mi spaventa.

-Non prenderla come una convivenza ma più come una sistemazione temporanea ovviamente-

-Ovviamente-ripeto lasciandomi andare ad una risata nervosa. Io e lui nella stessa casa anzi nella stessa stanza e non è una convivenza. Deglutisco e mi ammutolisco.

-Non volevo metterti sotto pressione-si giustifica-Ti prego non iniziare con le tue paranoie-Si alza nervosamente dalla sedia-Scusami, se preferisci, fa finta che non ti abbia detto niente- Devo averlo terrorizzato con i miei cambi repentini di umore e la mia instabilità emotiva. Si sporge dalla ringhiera scrutando il mare all'orizzonte.

Gli vado incontro appoggiandogli una mano sul fianco-Taylor non scappo da nessuna parte sta tranquillo-si volta a guardarmi rassicurato dalle mie parole-E se vuoi saperla tutta l'idea mi piace abbastanza visto che vorrei andar via quanto prima da casa di Alessia e suo marito che non fa altro che parlare di sport-

-Sarebbe una situazione temporanea-continua a provare a non farmi sentire "incastrato".

-Certo-e la mia intenzione è sinceramente quella di trovare un appartamento tutto mio al più presto-Se per Mery e i bambini va bene...-

-Sarebbe molto divertente vederti vivere nella stessa casa del tuo capo-

-Oh porca troia-alzo gli occhi al cielo-Non ci avevo pensato!-

-Diranno di te che sei un raccomandato-mi stringe a sé.

-Se proprio vuoi saperlo hanno detto di me molto peggio e sono sopravvissuto-

The soul is a terrible reality.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora