23 - Gini

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Era finalmente arrivato il giorno della festa. Mi preparai a casa di Serena, ci truccammo e ci pettinammo e poi indossammo i nostri vestiti. Io avevo preso un abito in cotone svasato, sui toni dell'arancio, niente di troppo sfarzoso, con la manica a ¾ e scolloa V, optai quindi, per un trucco più acqua e sapone mentre lei scelse un abito simile ma un color blu navy e come trucco optò perun qualcosa di più audace. Le scarpe erano le classiche Espadrillas con il laccio alla caviglia, comode e con il tacco... ero emozionata, non credo che lui mi avesse mai vista con il tacco!

Ci stavamo divertendo, ridevamo e scherzavamo, Coleen era sempre dolce e disponibile. Era una seconda mamma, molto più di quanto non lo fosse la mamma di Rick. Devo ammettere che i rapporti con Kelly si erano freddati dopo l'aver saputo della mia relazione con il figlio. Serena mi diceva sempre che ero pazza, la solita esagerata e che era sempre gentile e premurosa, ma io notai un cambiamento.

Ad esempio, la sera dopo il mio compleanno, ero stata invitata a cena a casa loro, la cena fu anche piacevole, ovviamente li ringraziai per il regalo, dissi a Christopher che non avrebbe dovuto e lei disse: "Concordo! Per una cottarella passeggera, le ha regalato gli orecchini di diamanti, se poco poco si fa più seria, che fa, le compra casa?" Ammetto che ci rimasi al quanto male.. ma forse tutti i torti non li aveva, credo.

Mark ci mise a disposizione la macchina ma Coleen fu particolarmente insistente sul fatto di farci andare da sole con i ragazzi, discussero animatamente fino a che non arrivammo ad una soluzione, andammo tutti in limousine. Fu divertente, osservavo Mark mentre teneva d'occhio J, come di solito si fa con un condannato che tenta l'evasione da un carcere di massima sicurezza, mentre Serena scattava selfie e foto ricordo.

Arrivati! Eravamo a Central Park e non potevo credere ai miei occhi, Cole enaveva organizzato un picnic party. Niente tavoli o sedie ma tante tovaglie bianche e rosse, dove, su ogni tovaglia c'era un cestino, proprio come quello di cappuccetto rosso. C'era il carrettino dei gelati e delle granite, quello dello zucchero filato e delle mandorle caramellate, uno per gli hotdog, quello delle patate fritte e la chicca assoluta fu il chiosco bar, dove oltre a poter chiedere acqua o le classiche bevande analcoliche, si poteva ordinare il cocktail speciale in onore delle festeggiate: Le due peperine, in onore dei tempi passati in cui io e Serena non eravamo monelle!

Il cielo era limpido ed il sole caldo, ci divertimmo tantissimo, poi arrivò il momento della torta, dei tanti auguri e del desiderio da esprimere. La festa fu davvero fantastica, ringraziai Coleen almeno un migliaio di volte, non riuscii ad immaginare festa migliore! Tornati a casa di Serena, dove Rick riprese la macchina per riportarmi a casa, o almeno così credevo.

"Scusa, dove stiamo andando? Per casa mia avresti dovuto girare a destra al semaforo che hai appena passato... Non capisco." chiesi con un tono perplesso.

"Vero, per casa tua, a New York, ma io non ti sto portando in quella casa..." disse mostrandomi un mazzo di chiavi che inizialmente non riconobbi. "Prima di passare a casa di Serena, sono passato da te,ho preso la borsa che ti ha preparato Maria, mentre le chiavi me le ha date poco fa Andy. Volevo rimediare alla gaffe della scorsa sera, e portarti fuori un paio di giorni, mi sembrava una buona idea. Ovviamente i miei sanno che mi fermo da te, qui a New York, non gli ho di certo detto che stiamo andando in campagna. Maria ci reggerà il gioco." disse sorridendo.

Cosa? Alla casa di campagna? Era un a vita che non ci andavo. Dopo che erano morti i miei nonni, smettemmo quasi del tutto di andarci. Avevo tantissimi ricordi! Un anno a Natale, Andy mi disse che era appena passato Babbo Natale e, dato che ero stata cattiva non mi avrebbe portato nessun regalo. Io scoppiai a piangere e corsi in giardino per scusarmi con lui. Il problema era solo uno, era il 23 di dicembre e nevicava da giorni. Faceva un freddo pazzesco ed io ero solo in pigiama. Per farla breve, passai Natale a letto con la febbre, mentre mio fratello lo passò in punizione. Quell'anno c'era anche Rick con noi, l'unico Natale che non passò in Australia. Fu lui che mi corse dietro con il cappotto.. morale della favola si beccò la febbre anche lui.

Soul MateWhere stories live. Discover now