C-25: Lacrime

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!Crossover
Fandom: Good Omens / Pietro Liatti
Colonna sonora: Let You Down di Mrco

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Caro diario,
Biella è una città decisamente meno interessante di Genova.
L'ho trovata più intima, tranquilla e in qualche modo gradevole, però.
Forse perché siamo partiti prestissimo la mattina, abbiamo fatto una squisita colazione italiana in autostrada e, una volta giunti a destinazione, ci siamo accomodati su una poltrona al parco pubblico e ci siamo appisolati di fronte a quel bel paesaggio collinare.
Oppure perché la gente qui si gira per guardare la mia automobile e, spesso, si spinge al punto di complimentarsi per la scelta. Crowley mi ha spiegato che in Italia c'è una devozione esagerata per le Lancia Delta. A quanto pare è stata un'astuta operazione di Hastur: almeno una settantina di poveri italiani sono finiti nei pasticci per averla idolatrata con più ardore dell'Onnipotente. Io, per fortuna, sono esente da simili trucchi; il mio affetto per la Lancia è dovuto solamente al fatto che me l'ha regalata una persona cara.
Carissima.
Ecco, fossi un umano, correrei il rischio di adorare Crowley più di ogni altra cosa, fino a rovinarmi. Per fortuna che gli angeli non hanno una quantità limitata di amore da elargire...
A proposito di Crowley: oggi ho trovato un momento libero mentre ordinava due caffè al bar e ho chiamato Anathema. Le ho chiesto di cercare per me una bella villa in vendita a Tadfield. Sì, quello è il regalo che ho intenzione di fare al mio demone: l'ideale sarebbe un bel cottage con un grande giardino dove coltivare tutte le piante che non può tenere al chiuso.
Se non avessi agito subito in questo modo, non sarei riuscito a godermi veramente la vacanza.

La foto di oggi l'abbiamo fatta insieme ad un passante: si è fermato anche lui per farci i complimenti per l'auto e ci ha detto che ha un 'legame speciale' con le Lancia Delta da rally. Il suo nome è Piero Liatti: l'ha detto come se dovessimo per forza conoscerlo. Ed, in effetti, a Crowley è parsa accendersi una lampadina.

Ha insistito perché accettasse di mangiare in nostra compagnia: gli ha raccontato della gara che ci attende e gli ha persino chiesto qualche consiglio. Io non ho osato aprir bocca - non avevo mai visto il mio compagno comportarsi in una simile maniera entusiasta ed infantile.
Voglio che nella casa che gli regalerò ci sia un grande poster di Pietro Liatti, questo è certo. Ed è proprio a questo fine che ho insistito, prima di salutarlo, perché ci scattassimo una foto insieme; la farò stampare da Nina e la metterò in salotto.

Ho studiato con attenzione la spensierata felicità del mio demone mentre parlava; ho intravisto l'angelo che è stato un tempo. Non sono mai riuscito a riportare un simile sorriso sulle sue labbra; forse perché tra di noi ci sono sempre stati un'infinità di fatti, di emozioni, di cose che non possiamo o che non riusciamo a dire.
Tra di noi ci saranno sempre dei pensieri.
Per questo non sono riuscito a ricacciare indietro le lacrime. Per fortuna ho potuto nascondere il viso nella tazza del cappuccino!
Pietro è stato abbastanza gentile da continuare a parlare distraendo il mio amico, che altrimenti si sarebbe preoccupato.

Al momento di salutarci, quindi, mi sono sentito in dovere di benedirlo. Lui, in ritorno, ci ha augurato di vincere con un ardore tale da avermi convinto che abbiamo effettivamente una possibilità.

Concludo il racconto della giornata dicendoti, caro diario, che poco fa Crowley è andato a dormire. Ma non prima che lo stringessi forte a me, senza dire una parola. Come vorrei vederlo libero dalle catene demoniache che lo costringono ancora...

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