{𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 24}

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All'ordine di Katsuki Izuku abbassò la testa, annuendo immediatamente. Si alzò in piedi con la paura sin alle ossa e senza rivolgere un ultimo sguardo al suo compagno, o meglio, ex compagno, se ne andò.
Appena la tenda dietro di lui si richiuse Izuku scoppiò a piangere, portandosi le mani alla bocca per non far troppo rumore. Cercò, per quanto possibile, di non rilasciare i suoi tristi feromoni per non far preoccupare ulteriormente gli abitanti, dirigendosi poi in una grotta ai confini del villaggio.

Quella notte Izuku non chiuse occhio e le occhiaie del giorno dopo misto al colore rosso per il pianto non aiutò di certo. Doveva andare al villaggio e aiutare però gli abitanti.. ma come poteva? Poteva veramente?

Era ancora un membro del villaggio...?

Izuku scosse frettolosamente la testa poi strinse i pugni lungo i fianchi dicendosi mentalmente di essere troppo paranoico e che, parlandone con i capo villaggio, avrebbe risolto tutto. O almeno sperava..

Arrivato al centro vide Jiro, che splendente come sempre, lo salutò con luce propria.
Izuku sforzò un sorriso finto, cercando di non far preoccupare la sua amica, dirigendosi poi da lei.

«Buongiorno Jiro.» Disse Izuku in un sussurro con la voce ancora rotta dal pianto della scorsa notte.

«Buongiorno Iz- Uooh, Izuku! Tutto bene? È succesdo qualcosa?» Domandò preoccupata l'amica notando il suo viso pallido e pieno d'occhiaie.
Izuku si limitò ad annuire con la testa cercando con tutto se stesso di non far notare alla sua amica il dolore che provava per quella separazione. Ora che ci pensava, non era nemmeno riuscito a spiegare a Katsuki del perchè era arrivato a quella conclusione.

«Hai per caso visto zia Mitsuki?» Domandò poi, cercando in parte di cambiare discorso. L'amica lo guardò un po' perplessa, annuendo poco dopo indicandogli una tenda a qualche metro lontano da loro.

«Grazie,Jiro. Ora vado, ci vediamo.» Disse con tono leggermente squillante ma che per Jiro, di squillante e felice, non vi era assolutamente niente.
Decise però di non fermarlo, intuendo dovesse trattarsi di qualcosa di impirtante.

Izuku arrivato davanti alla tenda, di colore tendente al bianco e marrone, prese fiato. Poi, dopo aver abbussato e aver ottenuto il consenso di entrare fece il suo ingresso.

«Permesso..» Sussurrò notando un luogo accogliente al suo interno.

A destra vi si trovavano due culle, probabilmente i figli della proprietaria, e un letto in paglia e coperte a sinistra.
Davanti a sè trovò una giovane donna, dai lunghi capelli marroni raccolti in una soffice coda, due occhi color azzurro e una cicatrice sul braccio destro. Teneva in mano uno dei due neonati.

«Izuku! Che è successo?!» Domandò preoccupata Mitsuki, correndogli in contro per avvolgerlo in un caldo abbraccio.

Izuku a quel punto scoppiò. Ebbene sì: se prima era convinto di riuscire a trattenere il suo odore ora poteva definirsi un perdente, corrotto da un abbraccio materno.
Scoppiò, urlando tutto il dolore, la rabbia, la coloa che provava e Mitsuki rimase lì, ferma con occhi lucidi, ad ascoltare il figlio della sua migliore amica, come se fosse suo figlio, stretto fra le sue salde ma delicate braccia.
Masaru rimase indietro, non potendosi avvicinare a causa di un neonato fra le sue braccia, che stava dolcemente cibando con un biberon fatto in cuoio.

Quando Izuku, senza ormai fiato, si calmò, Mitsuki aprì gli occhi, incastrando il suo sguardo nel suo senza mai staccarsi però dall' abbraccio.

«Che è successo.» Disse con voce ferma, forse leggermente incrinato dal pianto incastrato in gola.

«Mitsuki.. Mi- mi dispiace.. non sai quanto mi dispiace..» Disse Izuku strofinandosi gli occhi con i polsi.

«Cosa intendi?»

«A-avevo pensato a un piano.. p-per evitare la guerra. Avevo deciso di parlarne con K-Kacchan ma appena glielo dissi.. lui,lui mi ha detto di andarmene. M-ma è l'unica opzione.. anche a Endeavor andrà bene, per que-» Disse Izuku venendo interrotto da Mitsuki.

«Che piano?» Izuku, a quella domanda, tornò ad abbassare lo sguardo, sapendo in anticipo come la prenderanno.

«Sposerò il principe Todoroki.» Disse chiudendo gli occhi, spaventato.
Sentì il respiro dei presenti fermarsi, e dopo una decina di secondi di assoluto silenzio Izuku decise di aprire gli occhi. Quando lo fece, però, ricevette uno schiaffo dalla donna davanti a sè.

Izuku lasciò la testa di lato, capendo perfettamente il perchè di quell'atto.

«Sei uscito fuori di testa..!?» Sussurrò Mitsuki, raschiando i denti con forza.

«È l'unica opzione.. Se non lo farò voi-»

«Noi ce la caveremo! Stiamo già pensando a tutto noi, Izuku.» Izuku scattò puntando con fermezza lo sguardo contro Mitsuki.

«Se questa guerrà verrà gli sacrifici di Kacchan sul proteggere il villaggio saranno stati invani! Il villaggio perderà persone, bambini.. e forse anche voi. Io non voglio questo! Non.. non di nuovo.» Le ultime parole gli uscirono in un sussurro. Si morse il labbro cercando di non scoppiare nuovamente a piangere.
Mitsuki lo guardò senza fiatare, immaggini di suo figlio che ogni mattina si alzava presto per proteggere il villaggio, costruire fortezze e ponti gli passarono fra la mente. Poi, quando Izuku esclamò le ultime parole, immagini del giorno in cui Izuku arrivò al villaggio le fece venire una stretta al petto, lacerata anche dalla notizia della morte dei suoi due migliori amici. Della sua migliore amica.

«Cazzo.» Imprecò sottovoce.

«Vi prego. Datemi il consenso..» Disse Izuku.

«Scordatelo.» Disse Mitsuki alzandosi in piedi.
Izuku la guardò a occhi sgranati, non riuscendo a crederci.

«Posso solo darti una tenda in più, conoscendo Katsuki non ti parlerà per un bel po', ma del resto.. scordati di sposare un membro del re Endeavor.» Disse la donna.

Izuku abbassò lo sguardo, annuendo tristemente.

«L-la ringrazio.» Detto ciò si alzò lentamente e senza curarsi del suo odore, ormai dominante nell'aria e delle sue condizioni, uscì da quella tenda.

Izuku quel giorno non mangiò, ne a colazione, ne a pranzo e ne a cena. Si ritirò nella sua tenda, sprofondato nel suo nido di coperte a ignorare tutte le richieste dei suoi amici di uscire fuori di lì. Se non dormiva, pensava. Pensava a come fare, se avrebbe dovuto continuare il suo piano oppure lasciare che la guerra abbia inizio. Ovviamente la scelta più giusta, per lui, era la prima. Era egoista, lo sapeva benissimo, sia nei confronti di Katsuki che nri confronti di tutti i suoi abitanti, compreso il principe Todoroki. Da quella conversazione non si erano più parlati. Forse il principe era arrabbiato con lui.. come biasimarlo. Anche lui era arrabbiato con se stesso.

Doveva pensare..pensare a un modo. Niente, però, se non quell'idea, gli veniva in mente.




Angolo me!!

Situation stressante a wuanto vedo per i miei fagottini!

Come state? Io male😭 sono a casa da tre giorni con la febbre e sto facendo un sacco di assenzeee 😭.






𝐼 𝑤𝑖𝑙𝑙 𝑎𝑙𝑤𝑎𝑦𝑠 𝑝𝑟𝑜𝑡𝑒𝑐𝑡 𝑦𝑜𝑢 ~𝑂𝑚𝑒𝑔𝑎𝑣𝑒𝑟𝑠𝑒~ {𝐵𝑘𝐷𝑘}Donde viven las historias. Descúbrelo ahora