03 || Elide

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" 𝐽𝑒 𝑠𝑢𝑖𝑠 𝑛𝑢𝑒 𝑑𝑒𝑣𝑎𝑛𝑡 𝑣𝑜𝑢𝑠 𝐷𝑜𝑛𝑛𝑒𝑧-𝑚𝑜𝑖 𝑑𝑜𝑛𝑐 𝑢𝑛𝑒 𝑐ℎ𝑎𝑛𝑐𝑒 "

" 𝐽𝑒 𝑠𝑢𝑖𝑠 𝑛𝑢𝑒 𝑑𝑒𝑣𝑎𝑛𝑡 𝑣𝑜𝑢𝑠 𝐷𝑜𝑛𝑛𝑒𝑧-𝑚𝑜𝑖 𝑑𝑜𝑛𝑐 𝑢𝑛𝑒 𝑐ℎ𝑎𝑛𝑐𝑒 "

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《 vi conoscete da molto?》aggiunse la ragazza

《 no, sono arrivato da qualche settimana... e in teoria abito al piano di sotto 》

《 sì, Max è così. Fa amicizia anche coi muri, dovevo immaginarlo... sai come ci siamo conosciuti io e lui?》

《 t'ho racconto io, federì: allora io stavo alla stazione, aspettavo Vincenzo...n'amico mio che poi te presenterò, tanto lui parla tutto tipo treccani quindi lo capirai mejo de quanto capisci me.
Comunque ad un certo punto, stava a piove eh! Ad un certo punto, quindi vedo sta pazza sotto er diluvio senza un ombrello. Te pare normale? 》

《 vabbè, Max ma quando ero scesa da casa c'era il sole... che ne sapevo 》

《 a chicca er meteo mica te avvisa 》

《 comunque 》rivolse la sua attenzione nuovamente a me 《 alla fine mi lasciò il suo ombrello e se ne andò... qualche giorno dopo, lo rincontrai alla stazione, perché praticamente io abito a Riano, un paesino a 40 minuti da qui quindi prendo sempre il treno per andare all'accademia. Quando lo riconobbi mi ci avvicinai per ringraziarlo e ridargli l'ombrello, alla fine lo invitai a prendere un caffè e il resto è storia 》

Col passare del tempo, Elide venne sempre più spesso a casa di Maximus e successivamente cominciò a venire anche da me.
Una sera restammo a parlare più del solito...
Le lancette si erano già allontanate un bel po' dalla mezzanotte, quando Maximus si lanciò sul divano accanto a me

《 Federì, sai guidare? 》

《 certo 》

Mise le mani in tasca e uscì le chiavi

《 l'accompagni tu Elide? Io me sento mezzo mbriaco 》

Va bene, forse oltre al parlare avevamo anche bevuto... in realtà io mi ero limitato e stavo benissimo, ma lui ed Elide erano arrivati al punto che ridevano solamente guardandosi.

Presi le chiavi e la accompagnai.
Lei passò i primi dodici minuti di tragitto a dormire.
Sii svegliò mentre eravamo fermi a causa della luce rossa del semaforo.

《 scusa la pessima compagnia 》

《 tranquilla, sei semplicemente stanca, è normale. Oltre questo tutto bene? 》

《 mi gira tutto 》

Mi fermai sotto il suo portone e lei, prima di scendere mi sembrò un po' titubante.

《 grazie di avermi accompagnata 》

Provò a baciarmi ed io mi spostai

《 nessun problema. Buonanotte 》

Non è che non mi piacesse o volessi che facesse chissà cosa per baciarla, semplicemente non me la sentivo di baciare una ragazza ubriaca... sarebbe stato come approfittarmene, se fosse stata pienamente consenziente avrei ricambiato.

La settima successiva, non la vidi
Mentre quella dopo ancora, mi bussò a casa.
Quando aprì la porta, la vidi con un pacco di biscotti tra le mani

《 sono tedeschi... Li ho visti e ti ho pensato, magari ti mancano i sapori della tua terra 》disse, dopo i saluti

《 grazie mille, Elide. È stato un pensiero molto carino 》

Parlammo un po' sul divano e assaggiamo i biscotti che aveva portato, che effettivamente mi ricordarono di quelli che mangiano da piccolo in Baviera.

《 sai, sono stata ad una mostra surrealista 》

《sì? Quando? Immagino che sia stata stupenda 》

《sì, sì. Due giorni fa 》prese il lucido e se lo passò sulle labbra 《 vuoi vedere le foto? 》

Alla mia risposta positiva, si avvicinò a me e io mi abbassai per vedere le immagini in questione.
I suoi capelli profumavano di pesca.

Arrivati alla quarta immagine, approfittò della mia posizione, provando nuovamente a baciarmi.

Ci riuscì e invece di spostarmi, quella volta, ricambiai.

Quel bacio sapeva di uva mista a biscotti.

La cosa si fece più seria e passionale, ma venne interrotta dal suono del campanello.

Das Vermächtnis der ZeitWhere stories live. Discover now