01 || Primi Ricordi

17 2 4
                                    

"ʏᴏᴜ ᴋɴᴏᴡ ɪ'ᴅ ʀᴀᴛʜᴇʀ ᴡᴀʟᴋ ᴀʟᴏɴᴇ
ᴛʜᴀɴ ᴘʟᴀʏ ᴀ sᴜᴘᴘᴏʀᴛɪɴɢ ʀᴏʟᴇ
ɪғ ɪ ᴄᴀɴ'ᴛ ɢᴇᴛ ᴛʜᴇ sᴛᴀʀʀɪɴɢ ʀᴏʟᴇ"

"ʏᴏᴜ ᴋɴᴏᴡ ɪ'ᴅ ʀᴀᴛʜᴇʀ ᴡᴀʟᴋ ᴀʟᴏɴᴇᴛʜᴀɴ ᴘʟᴀʏ ᴀ sᴜᴘᴘᴏʀᴛɪɴɢ ʀᴏʟᴇɪғ ɪ ᴄᴀɴ'ᴛ ɢᴇᴛ ᴛʜᴇ sᴛᴀʀʀɪɴɢ ʀᴏʟᴇ"

Ups! Gambar ini tidak mengikuti Pedoman Konten kami. Untuk melanjutkan publikasi, hapuslah gambar ini atau unggah gambar lain.

Mio padre Joachim è sempre stato uno fissato con gli sport. Da piccolo mi fece provare di tutto, ripeteva sempre che quel mondo mi avrebbero insegnato il rispetto per gli altri, la collaborazione, la disciplina e la leadership.
Beh, lui è il classico tedesco: preciso, rigido e tutto d'un pezzo.
Ma non ho avuto una brutta infanzia, è sempre stato incline ad ascoltare e capire il mio punto di vista e ha sempre glorificato i miei obiettivi.
Sia lui che mia madre Theodora hanno sempre condannato qualsiasi tipo di violenza, quindi non so cosa significhi riceve uno schiaffo.
Quando dovevano darmi una lezione lo facevano con le parole e ad entrambi basta soltanto uno sguardo per farsi capire e ascoltare.

Per mia fortuna -o per quella di mio padre- ho sempre amato il mondo sportivo, gli sport che prediligo sono quelli acquatici e non sopporto il calcio. - ecco, forse su questo mio padre non è stato molto fortunato... Il Bayern è come se fosse la sua seconda moglie -

Mia madre - essendo un'interprete - mi ha trasmesso l'amore per le lingue straniere, quando ero piccolo era solita farmi sentire canzoni e farmi vedere cartoni in altre lingue oltre al tedesco.
Sarà anche per questo che decisi di puntare al turismo come ambito lavorativo, alla fine.
Mi affascina come una lingua diversa possa farti legare ad altre persone, farti conoscere nuove culture.

A sedici an, dopo aver finito il Gymnasium, decisi di trovarmi un lavoro per mettere qualcosa da parte in vista dell'università e del viaggio che volevo fare.

L'anno successivo, a diciannove anni, avvenne un cambiamento importante.

Si era appena conclusa la competizione di pallanuoto e ovviamente, la mia squadra ne era uscita vincente.

La squadra femminile veniva quasi sempre a vedere i nostri allenamenti e le competizioni, e due di loro in particolare, me le trovavo sempre intorno;

Klara, la prima delle due ragazze in questione, era la classica donna che li aveva tutti ai suoi piedi a causa del suo fisico letteralmente perfetto, i lunghi capelli e gli occhi da cerbiatta.

<< bella giocata >>

Mi sfiorò il petto con un dito, con fare ammiccante.
Misi la mia mano sopra la sua.

<< Grazie. >> anche se finsi un sorriso, le spostati delicatamente la mano e me ne andai.

Poco dopo, arrivò la seconda: Lelia.

<< complimenti per la vittoria >>

Lelia non mi avrebbe mai toccato - anche se l'avrebbe voluto con tutta se stessa- , non ne aveva il coraggio.
Si limitava a dirmi qualche parola quando capitava e a guardarmi completamente persa.
Infatti in quel momento i suoi occhi viaggiavano velocemente dalla mia bocca al mio petto per poi tornare a guardarmi in faccia e a sorridere come un ebete.

Spoiler: una delle due sarebbe stata la mia prima volta.

Il mio approccio col sesso è sempre stato diverso, ricordo che quando frequentavo il mio ex gruppo di amici mi capitava di guardarli sempre dall'alto in basso quando si rendevano ridicoli per "conquistare" qualche ragazzina.

Anch'io sono da sempre stato attratto dalle curve femminili, ma non mi sarei mai nemmeno sognato di rendermi ridicolo per una scopata anche -molto probabilmente - mediocre.
Al contrario, ho sempre preferito che fossero loro a venirmi dietro, quando erano loro a rendersi "ridicole" per avermi, quello mi eccitava.
E di conseguenza, non ho mai accontentato quelle straconvinte di potermi avere; non importa quanto potessero essere attraenti, rimaneva una mia decisione.
E in generale, non trovavo niente di così eccezionale nel sesso, non riuscivo a capire perché ne fossero tutti così dipendenti... dal mio punto di vista, era più eccitante tutto ciò che accadeva prima; i loro sguardi - e a volte, anche parole - supplicanti, vedere fino a che punto si sarebbero spinte per potermi aprire le gambe, illuderle di avercela quasi fatta.
Il mio primo rapporto lo ebbi appunto a diciannove anni, niente di memorabile e infatti ebbi ben pochi rapporti successivamente.
Una scopata mi risultava gradevole solo quando la ragazza che avevo sotto continuava a rimanere in quello stato di venerazione nei miei confronti, o quando mi chiedevano cose che a quei tempi non riuscivo pienamente a capire: come di sputarle addosso o di darle qualche schiaffo sul viso, soprattutto se me lo chiedevano in modo supplicante.
Infatti, era proprio per questo che prediligevo quelle che mi morivano dietro.
Per quanto riguarda la masturbazione oltre alla questione di non riuscire mai realmente a trovare qualche contenuto che mi eccitasse a dovere, mi mancava anche il tempo tra lo studio -e successivamente il lavoro- e i vari sport che praticavo - che mi facevano arrivare alla sera stremato - .

Das Vermächtnis der ZeitTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang