CAPITOLO TRE

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"Sono la principessa cattiva nella favola sbagliata: per salvare il lupo avrei ucciso il principe"

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( I flahback li ho inventati io, non sono di spy×family, niente spoiler tranquilli)

Anya's pov: flashback

Male...male...perchè mi fa così male la testa? Intorno a me ci sono tante, troppe voci...che parlano...parlano..
<<Io la testerei oggi stesso>> dice una voce maschile che non riconosco.
<<Aspettiamo almeno una settimana. Ha solo quattro anni..>> ribatte una voce gentile.
<<È l'esperimento numero 111>> ribadisce la voce maschile << Se non funziona saremo costretti ad ucciderla...come le altre>>
Uccidermi?
<<Aspettiamo almeno un giorno>>
<<Non se ne parla. Ora>>dice la voce perentoria.
La voce dolce tace.
Ha perso.

Vengo trasportata in una stanza.
Dove sono mia madre e mio padre? Perchè sono qui?
Sembra una stanza d'ospedale, ma so bene di non essere qui per questo.
<<Tutto a posto? Tranquilla, durerà poco.>> È la voce gentile. Apro gli occhi e la guardo: è una donna, è mi guarda con compassione.
Compassione? Perchè?
Intanto gli altri dottori mi attaccano fili dappertutto, e mi poggiano su una sedia.
Poi alcuni se ne vanno, e ne rimangono solo tre. La donna dolce non è tra questi.
<<Stai ferma>> mi dice uno dei tre infermieri, in tono tutt'altro che gentile.

Poi sento una scossa.

<<AAAAAHH!!>> urlò in preda al dolore contorcendomi sulla sedia.
<<Stai zitta>> dice l'uomo.
E poi un'altra scossa.
E un'altra.
E un'altra.
Continuo ad urlare, ma il dottore non sembra curarsi di me. Non più ormai.
La tortura sembra durare all'infinito. Continuo a ricevere scosse su scosse, così potenti che temo di vomitare sangue da un momento all'altro.

Cerco di urlare al dottore di smetterla, ma lui non mi ascolta neanche, continua a guardare la cartellina che ha in mano, annotando tutto.

Poi a un certo punto smetto di vederlo .
Smetto di vedere tutto.
Intorno a me c'è solo buio.

Credo per un'attimo di essere morta,poi, però, vedo una luce, e tutto cambia.

Intorno a me ci sono tante persone, non è come un sogno, sono veramente fuori. In strada.
Sono scappata? Ma come? E dove sono?
" Devo tornare a casa, o mia madre si arrabbierà"
Eh?
" Voglio davvero dirgli ti amo"
Chi parla?
" Ho dimenticato il pane! Uffa, sono sempre così sbadata.."
Un'attimo....
Girandomi vedo una ragazza con la lista della spesa, un ragazzo che corre come se fosse di fretta  e una donna con lo sguardo trasognato.
Ho letto nella loro mente? Non è possibile...
" Come dirò a mia madre del mio voto?"
"  Ho voglia di pizza.."
" Quel ragazzo è bellissimo..."
" Che stanchezza"
" Che musica dovrei ascoltare?"
" Che bella giornata"

Tante, troppe voci mi rimbombano in testa.
Ragazzi preoccupati, tristi, arrabbiati, felici, innamorati...
Non è possibile!
Cosa vuol dire questo?
Poi diventa di nuovo tutto buio.
Quando riapro gli occhi vedo di nuovo la stanza d'ospedale, e mi giro verso il medico, confusa, ma lui...sta sorridendo.

<< Esperimento 111. Riuscito.>>

                                ***

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