"Green Eyes "

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È buio, saranno le 2 di notte... fa freddo, sto camminando per strada...
Il mio orfanotrofio si trova a Wed Street, una zona molto isolata, la più periferica della città.

Non c'è anima viva, non c'è nessuna macchina... la location è un po' inquietante, ma mi piace, mi piace sentire il profumo di resina degli alberi, mi piace guardare dritta di fronte a me e vedere soltanto il buio... mentre il fresco di una strada isolata mi accarezza la pelle...
Io sono abituata a tutto ciò, alla solitudine...  camminare in questa strada, isolata e illuminata solo da qualche lampione non mi preoccupa, sono nata con un "dono", se così si può definire... la solitudine: da quando sono nata ad ora sono sempre stata sola... niente amici, niente famiglia e nessuno che si preoccupasse di me, nessuno che mi avrebbe cercata se fossi stata rapita o uccisa... eh sì, questa è la dura verità.

Ma finalmente ora sono libera... sono morta! *risata isterica*

Almeno così non avrò più nessuno che mi cercherà , che mi vorrà fare del male, che mi giudicherà... per la prima volta in vita mia mi sento libera...
È come se il nodo alla gola che mi soffocava fosse sparito... riesco a respirare! O almeno, così speravo...
Fino a quando non vedo due volanti della polizia... e dietro, la macchina dell'uomo che mi aveva accarezzata.

*flashback*
Si avvicina a me quest'uomo, sulla 30ina...
X: come ti chiami, piccola?

Andiamo bene... pazzesco come tutti gli psicopatici li attiro io... ho un cartello in testa con scritto "solo psicopatici"? Boh...

Non rispondo alla sua domanda, lui invece mi sorride dolcemente...
X: ti hanno tagliato la lingua, per caso?
G: non parlo con gli sconosciuti, così mi hanno insegnato i miei genitori... *spallucce*
X: sai, ci sono altri tuoi cari amici che vogliono farti visita...

Dal suo sguardo e da queste parole capisco tutto... sono fottuta... se vengo adottata da questi, la mia vita non si potrà nemmeno più definire tale...

Devo scappare... devo correre... è il momento di andarmene.

Appena vedo quell'uomo scendere dalla macchina, insieme agli altri esseri che mi spezzarono il mignolo... mi si ferma il cuore.
Ora, Giulia, devi agire... ne va della tua libertà... della tua vita!

X: Non può essere morta, non me la bevo! È una puttana di merda, sarà qui da qualche parte... cerchiamola.

A quel punto corro... e mi nascondo tra gli alberi del bosco...

Credo che mi stia venendo un attacco di panico... le mani mi tremano... non ho più un tappo in gola... ora ho il mio cuore in gola... vorrei solo urlare e piangere.

Devi correre, Giulia! Scappa ora, prima che sia troppo tardi...
La solita vocina che mi rimbomba nella testa...
*guardo la collana che mi regalò Ares...*

*flashback*
A: Non sei un mostro, Giulia, sei solo un angelo a cui hanno tagliato le ali...
Ares...

In quel momento, è come se avessi sentito la voce dell'uomo dagli occhi blu... e mi resi conto che dovevo vivere... non per essere l'anti stress delle altre persone, ma dovevo vivere per me...
*comincio a correre più forte che posso, non smetto, continuo... fino a quando... i miei occhi si fanno sempre più piccoli... fino a non vedere più nulla...*

Ieri sera è stato infernale...
È morta... non la rivedrò più...

*mi sto preparando...* non so dove sto trovando il coraggio per andare al suo funerale...
*mi metto una camicia nera, dalla quale però, appena la prendo, cade una foto*

Quella foto... quella maledetta foto... mi spezza il cuore
*ci siamo io e Giulia, sorridenti, abbracciati al luna park* il suo viso così angelico... mi manca il suo profumo... mi manca dannatamente... non posso credere che sia morta... così, senza neanche poterle dire che l'amo...

MASQUERADEWhere stories live. Discover now