Sorprendimi

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Weston's POV
Rimasi lì a guardarla mentre andava via nel panico totale, non sapevo che fare, non capivo cosa mai potesse esserle successo.
L'unica cosa che capii fu quella che la telefonata la mandó nel panico, volevo saperne di più ma lei non me lo avrebbe mai permesso, ormai avevo capito come era fatta: era chiusa con la costante paura di mostrare i propri sentimenti, non voleva esporsi per paura di chissà cosa. Pensai che l'unica persona che poteva saperne di più fosse Abigail così decisi di chiederlo a lei, il giorno seguente, con la speranza che mi dicesse qualcosa.

***

Theresa's POV

Non chiusi occhio tutta la notte a causa di quella telefonata, non trovavo una spiegazione per la quale quell'uomo mi avesse chiamata; attaccai subito dopo avergli detto di non volerlo più sentire, continuò a chiamarmi ma non risposi, avevo troppa paura anche se si trovasse in prigione.
Quel giorno fu molto stressante, cercai di fare più cose possibili per non pensare; raccontai tutto ad Abigail omettendo il fatto che ero con Weston, non so bene il motivo ma volevo tenere quei momenti solo per me.
L'ora di pranzo arrivò in fretta, fortunatamente o quasi, e io ed Abigail ci ritrovammo sedute al solito tavolo da sole per questa volta. Parlammo del più e del meno finché non vedemmo Weston avvicinarsi a noi. Non aveva il solito sorriso, ma sembrava quasi preoccupato "Ciao scheggia! Ti sei ripresa?" Chiese. Notai Abigail al quanto confusa ma mi limitai a svagare. Weston notando la mia indifferenza chiese ad Abigail se potevano parlare un attimo ma in privato: ora quella confusa ero io.

Abigail's POV

Più confusa che mai mi limitai ad annuire e lo seguii. Andammo in cortile e Weston si fece serio, io impaziente chiesi "Cosa volevi dirmi di tanto urgente?" "Volevo sapere perché Tess si comporta in questo modo. Le è successo qualcosa di grave?" Disse "Comportarsi in che modo?" Chiesi quasi allarmata ma in fondo avevo capito
"Ieri mattina l'ho incontrata in centro, abbiamo fatto un giro e sembrava serena come mai l'avevo vista, sembrava lei. Poi ha ricevuto una chiamata che l'ha fatta allarmare e mi pare di aver capito che fosse qualcuno che non voleva vedere e poi è scappata senza dare spiegazioni nel panico più totale." Disse serio.
Ero molto confusa, Tess non mi aveva detto che era con lui. Mi limitai a rispondere "Se vuoi veramente saperlo devi aspettare che te lo dica lei, non è un fatto facile da affrontare, devi guadagnarti la sua fiducia piano piano, non forzarla." "Okay" rispose semplicemente ma era molto serio e sembrava avesse delle idee in mente.

Theresa's POV

Rimasi ad aspettare un bel po', dopodiché decisi di alzarmi e di raggiungerli. Appena arrivai notai che Weston già si stava allontanando così mi avvicinai a braccia conserte ad Abigail chiedendole di che cosa avessero parlato prima, mi disse quasi infastidita che lo avrei scoperto presto. La salutai iniziando ad andare verso il campo, finalmente era arrivato il momento di allenarsi.
Appena arrivai venni raggiunta da Weston. Non sapevo il motivo ma sembrava fosse determinato nel fare una cosa. Ma la domanda è: che cosa?
"Ciao Weston, cosa ci fai qui? Il tuo allenamento non è tra due ore?" Chiesi confusa.
"Ehi scheggia! Puoi anche chiamarmi Wes. Comunque sono qui per aspettare la fine del tuo allenamento e volevo chiederti se ti andava di fare una passeggiata con me dopo. Sai per conoscerci meglio." Rispose in tono di sfida.
"Okay. Ma come mai tutta questa urgenza di conoscermi? Ci sono tante altre ragazze che potresti conoscere, perché proprio me?"
"Perché tu sei tu" rispose confondendomi.
"Non è una vera motivazione" dissi scocciata.
"Chi può dirlo, tutto è relativo" rispose deciso.
"Smettila" dissi severa.
"Di fare cosa?"
"Questo"
"Questo cosa?"
"Questo!"
"Lo sai che questa conversazione non ha né capo né coda?" Disse divertito.
"Non cambiare discorso!" risposi altrettanto divertita indicandolo.
"Allora esci con me" ordinò.
"Non è una domanda"
"Non cambiare discorso!" Replicò lui imitando la mia voce.
"Io non parlo così!"
"Oh si credimi!" Disse ridendo e facendo ridere anche me.
Dopo aver riso per quelli che sembrarono minuti decisi di dovergliela dare vinta.
"Okay va bene. Basta che mi porti in un posto che non ho mai visto" mi sorpresi della mia audacia e sembrava esserlo anche lui.
"Oh oh non pensavo di averla vinta così facilmente, quindi è un si?"
"Si dai" risposi
"Non devi sentirti costretta" mi avvertì lui.
"Tanto se non ti avessi detto di si mi avresti assillato per chi sa quanto" dissi ovvia.
"Esattamente" disse soddisfatto e continuò "non è che che è tutta una strategia per darmi buca?" Sottolineò.
"No ma a una condizione" dissi in tono di sfida.
"Quale?"
"Sorprendimi"

La ragazza dal sorriso spezzatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora