Parte 4

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Piove sul bagnato. Questo è un dato di fatto.

Sono ferma davanti allo schermo del computer in camera mia, pronta con il dito indice in aria per cliccare il pulsante "spegni" ma mi fermo e ricontrollo ancora una volta. Entro nel sito della Montreal Gate School e scrollo il menù a tendina fino ad arrivare alla voce "concorsi"

"Click"

Apro la pagina "Nuovi Talenti" e faccio scendere la barra laterale della pagina fino alla fine.

Un solo nome campeggia gigantesco con la scritta VINCITORE, quello di Theresa Lowan.

Non avevo visto male. È proprio così. Theresa Lowan si è presa anche questo.

Perché? Mi viene da pensare. Ha forse bisogno di altri 1000 dollari, quella?

Spengo velocemente il computer. Inutile buttar via altro tempo. Meglio se mi preparo per la cena con papà.

Che giornata di....

Mi sistemo un attimo, giusto per essere decente e mi infilo le scarpe. Non mi trucco, non ce n'è bisogno, vedo solo papà. Spero che la vecchia megera che vive con lui ora abbia il buon gusto di non farsi vedere.

Abbiamo optato di cenare al "Monsieur Ricò", un ristorante mezzo francese e mezzo portoricano. Non lo definirei gourmet ma il cibo è buono.

Monsieur Ricò dista da casa solo cinque – forse dieci – minuti a piedi e posso prendermela comoda. Manca ancora mezz'ora abbondante all'appuntamento.

Mi infilo gli stivali mentre annuncio alla mamma che sto per uscire.

"Tesoro mio, ricordati che devi dire a papà..."

"Non frullarmi, mamma. Oggi ho già dato. Non mettertici anche tu".

No, un altro predicozzo proprio non lo voglio sentire.

"Mia cara, non voglio stressarti. Voglio solo..."

La interrompo piazzandomi davanti a lei. "...come sempre, vuoi SOLO stressarmi!" le urlo contro, lasciando "trasparire velatamente" che il mio umore è pessimo.

Vedo la mamma in difficoltà e mi dispiace. Non è lei la colpa di quello che mi è capitato oggi.

Cerco allora di riaggiustare le cose "Scusa mamma, oggi è stata una giornata di merda. Non me ne è andata dritta una e per non farmi mancare nulla, la ciliegina sulla torta ora: cena con papà!"

"Ascolta, Abigail, mi dispiace per la giornata. Ma sono sicura che le cose si possono aggiustare in un modo o nell'altro" la mamma è sempre troppo positiva, almeno fino a quando sbatte il naso contro i problemi e si fa male (vedi il divorzio da papà). Poi continua "Non essere così acida con lui. È pur sempre tuo padre"

"È pur sempre mio padre" le faccio eco. Non ho voglia di discutere oltre.

Le prometto che parlerò con lui del mio futuro ed infilo la porta.

Dentro di me sento chiaramente che il futuro è già scritto: basta solamente non fare troppo i difficili per vivere in pace con sé stessi e lasciare che le cose vadano come devono andare.

La mia mente scivola inevitabilmente verso Robert Dave. Ecco, l'unica volta che ho avuto occasione di parlare con lui non sono riuscita a spiaccicare parola. Ho mugugnato e fatto la figura da pagliaccio. Che cosa penserà lui di me?

Mi dò la ovvia risposta da sola: proprio un bel nulla! I ragazzi come Robert Dave partono da degli standard femminili livello Theresa Lowan. Io sono sotto la soglia di "considerazione". È un pendiero squallido ma almeno mi aiuta a non sentirmi troppo umiliata dalla figuraccia.

Davvero sei tu?Where stories live. Discover now