CAPITOLO 2 "LA SOLUZIONE"

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Mery era rimasta contro la parete con l'aria sconvolta per ciò che lo specchio le aveva mostrato

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Mery era rimasta contro la parete con l'aria sconvolta per ciò che lo specchio le aveva mostrato.
Se chi l'aveva vista l'aveva scambiata per la figlia del magnate del cioccolato londinese sarà stata sicuramente quella persona.
Lei era appassionata di misteri, salti nel tempo, passato, futuro, intrighi e fantasmi, ma un conto era leggerlo tra le pagine di un libro o seguire immagini e dialoghi da uno schermo, e un conto era decisamente viverlo in prima persona.
Rose non si fece sfuggire lo sguardo che Mery fece quando si guardò allo specchio e fingendo di offrirle una sigaretta si avvicinò a lei per accenderla ma per metterla in guardia

Rose: "se fossi in te non mi farei vedere così tesa, potrebbero incolparti" si allontanò facendo uscire il fumo dalle sue labbra per poi tornare a fingere indifferenza o totale distacco ma in realtà anche lei era piuttosto agitata nel trovarsi in quella situazione. Mery a quelle parole tornò a ragrupparsi le idee.
Era una situazione alquanto complessa e trovarsi su un luogo di un delitto decisamente non aiutava.

Intanto l'uomo che si era presentato come un investigatore privato camminava avanti e indietro, con aria indagatoria verso ogni singolo ospite.
Era all'incirca un uomo sulla cinquantina, con i capelli appena sfiorati dal grigiore degli anni, ma il colore era sul ramato scuro. Aveva un paio di baffi molto curati e gli occhi grigi. Il suo portamento era elegante così come I suoi modi.
Ad un certo punto si mise esattamente al centro della stanza e richiamò l'attenzione di tutti con un colpo di tosse

"E' il caso che mi presenti. Il mio nome è Ambrose Debusce, sono un investigatore che lavora principalmente su richiesta di privati, come era avvenuto per il signor Ringwood, ma ho legami con la polizia di Londra poiché ho aiutato a risolvere svariati casi di omicidi molto simili a questi.
Ora non pensate solo perché di essere in posizione privilegiata per la vostra estrazione che io mi lasci intimidire.
Tratterò ogni uno di voi come un potenziale colpevole. Perché chi ha commesso l'omicidio del signor Ringwood è sicuramente uno di voi...."

Una voce che proveniva dal fondo della stanza interruppe l'uomo

"E EDGARD? Lui è stato il primo ad uscire questa mattina? Ha forse un trattamento di riguardo perché era il nipote del vecchio Ringwood?"

L'uomo piuttosto infastidito dall'osservazione, a parer suo, stupida di quel ragazzo, puntualizzo' immediatamente

"Il signor Edgard Ringwood è già ritornato, così come altri ospiti che erano tornati a casa questa mattina. Li ho mandati a chiamare. So come bisogna lavorare in queste situazioni signore!" Con aria indispettita si prese una pausa guardando le finestre, il camino e verso la porta della libreria

"Il commissario della polizia arriverà a breve insieme ad un altro attendente. Mi aiuterà con gli interrogatori. Nel frattempo vi invito a fare mente locale di ogni singolo dettaglio, anche il più irrilevante o stupido della sera precedente, più informazioni ci fornite e prima potrete tornare a casa se riteniamo che non centrate nulla con l'omicidio del signor Ringwood. E ovviamente, se ci fosse qualche testimone, lo invito a non aver timore di parlare...."

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