CAPITOLO 16

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Zulema

Quando arrivo vedo che all'interno della casa è illuminato solo dalla luce fioca delle candele. Guardo dalla finestra mentre busso.

La porta viene aperta e un piccolo monello mi sorride "Ben!"

"Ciao Zule!" Mi saluta contento di vedermi.

Mi guardo intorno alla ricerca della bionda che però non vedo "Volevo.. controllare che fosse tutto okay" lui mi sorride senza dire nulla, trovo che sia inappropriato dirgli che cerco sua madre anche perché c'è il rischio che questo possa scatenare una serie di domande alle quali non saprei proprio come rispondere. Vedo che tiene in mano un libretto "Che leggi?"

"Un manuale di mosse degli scacchi.." me lo porge per mostrarmelo, sono sempre più colpita dalla sua intelligenza spiccata "..quando lo finisco penso che dovresti leggerlo tu, credo che ti aiuterebbe molto"

Sorrido divertita "Che cosa te lo fa pensare?"

"Il numero di volte che ti ho battuta" risponde lui non perdendo occasione di prendermi in giro.

Scoppio in una sonora risata "Ah davvero?" Gli scompiglio i capelli già arruffati mentre anche lui ride. Abbiamo instaurato un bel rapporto e ammetto che mi fa piacere vederlo così coinvolto.

La sua intelligenza non ha confini, me lo dimostra quando mi chiede "Cerchi la mamma giusto?"

"Sì.. Dov'è?" Gli chiedo non vedendola qui in giro.

"Nel fienile.. cerca qualche lanterna da mettere in casa" risponde e non mi piacciono per niente quegli occhietti furbi.

"Vado a vedere se ha bisogno di una mano.. tu resta in casa" mi raccomando uscendo.

Qualche passo rapido e la raggiungo.

Macarena

Bello vivere in campagna ma quante grane!

Ho appena trovato le vecchie lanterne a lume di mia madre e ora devo solo ricordarmi come si accendono. Non possiamo restare al buio tutta la notte e prima o poi le candele si consumano.

Sento scricchiolare le assi dietro di me "Ben.. perché.." mi volto e invece di vedere i riccioli biondi del mio bambino incontro lo sguardo di una bella mora "Che cosa ci fai qui?" Domando un po' sorpresa mentre mi tiro su in piedi mollando ciò che avevo in mano.

Si guarda intorno "Sono passata per vedere se era tutto a posto"

Può anche raccontarsi sta balla ma io non me la bevo. Incrocio le braccia al petto mentre la studio con la sguardo "Volevi vedere se era tutto a posto?" Le faccio eco sorridendo nel vederla avvicinarsi "Quanto siamo misteriose.."

"E va bene.." mi confessa prima di prendermi per i fianchi, il suo contatto non mi dispiace per niente "..volevo vedere te"

Non faccio in tempo a controbattere che le sue labbra trovano le mie.
Il mio cervello va in tilt.

Zulema

Non riesco a trattenermi, è qualcosa di umanamente impassibile. La prendo a me e la bacio, la labbra si schiudono con rapidità e la mia lingua cerca la sua in un bacio che toglie ad entrambe il fiato. Le sue mani tornano tra i miei capelli mentre le mie scivolano sotto la sua maglietta. Voglio sentire il calore della sua pelle sotto le mie dita. I nostri respiri diventano più pesanti e mi stringe ancora più a lei mentre le mie mie mani sfiorano il suo reggiseno. Non sono razionale, non riesco a seguire una logica, forse perché in fondo tra di noi non c'è mai stata. Ho solo bisogno di sentirla, assaporare ogni parte di lei, provare ad entrambe che ci apparteniamo da sempre. Ci guardiamo per un secondo e mi rendo conto delle sue pupille dilatate. Siamo entrambe in una bolla di emozioni incontrollate, in balia dei nostri stessi sentimenti, questo vuol dire guai in vista.

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