CAPITOLO 21

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Capitolo dedicato a from_moon_to_heart perché mi brucerà viva (?) Sappi che... (cosa devi sapere?) mi perdonerai e dopo aver compreso il senso del mio finale amerai questa storia ancora di più.

****ANNUNCIO IMPORTANTISSIMO****
Ah altra cosa, ho deciso di postare il "quiz" sulla mia storia, come magari ricordate il/la vincitore/rice verrà inserito/a nella storia quindi... se volete vincere be rileggete! Scherzo, fate ciò che volete.
Le domande saranno inerenti sia a La Ragazza e Il Drago che a questa storia. Sono 18 domande e ce n'è una a trabocchetto.

Ora però dovete dirmi se preferite MATTINA POMERIGGIO SERA per il quiz♡ e lo posterò quando preferite

Vedevo delle macchie ballarmi davanti e la vista annebbiarsi, dalla mia bocca uscii un rauco brontolio, dovevo uscire.

Immaginai il momento in cui ero entrata nella stanza, in cui chiaramente si capiva dove mi trovavo, mi concentrai più che potei poi inviai quelle immagini a Dylan. Sentii i suoi pensieri attraversarmi come un fiume in piena, aveva paura, era preoccupato, arrabbiato, voleva proteggermi ma continuava a fallire.

Volevo raggiungerlo e stringerlo a me, non doveva pensare di essere inutile, lui era la mia ancora. Mi impediva di andare alla deriva e cercava di tenermi in acque sicure.
(Nota autrice: ma che cavolo di metafora è?!)

Qualcuno tentò di aprire la porta, era chiusa. Quel sadico mi aveva bloccata dentro.

"Xena sei qui?" Gridò Dylan da dietro il legno, sbattendo i pugni contro il muro, percepivo la sua frustazione.

Rantolai cercando di farmi sentire, cercai di trasmettere la mia presenza telepaticamente e poi udii Sharon dire qualcosa come "è lì dentro".

Silenzio. Dalla porta non arrivò più nessun rumore.

Chiusi gli occhi, quando li riaprii -pochi secondi dopo- a causa di un tonfo vidi la porta sfondata e Dylan che mi cercava con lo sguardo.

Mi vide e corse da me.

"Oh Xena... cosa ti hanno fatto?"

Provai a dire "sto bene" ma non riuscii neanche a muovere le labbra e quindi non emisi alcun suono. Poi il buio, il dolore prese il sopravvento.

"Xena." Qualcuno mi stava chiamando con enfasi.

Un rumore che rieccheggiò e una fitta alla guancia, spalancai gli occhi, era il mio viso che doleva. Chi mi aveva attaccato? Roy? Dark?

"Ti sei creata un altro nemico a quanto vedo" due occhi gialli mi fissavano con orgoglio. La ragazza dalla pelle chiara si spostò da sopra di me e io mi massaggiai la guancia arrossata.

"Sentita la mia mancanza?" Rise la rossa sarcastica, la nostalgia che avevo provato per lei svanì in un istante. "No" risposi secca.

"Passiamo alle cose importanti, volevo solamente avvisarti che fino all'inizio della gara non sarò molto presente, la mia essenza è stata assopita e io non riesco a sopraffare i poteri della capitale, dopotutto le Armate Acqua hanno fatto un buon lavoro con quella magia." Si mise le mani sui fianchi e rise gettando la testa all'indietro, parlava a manetta convinta che capissi ciò che diceva.

"Rimarrò senza spada!" Dovetti ragionare qualche secondo prima di giungere a quella conclusione.

"Pensi che io sia così meschina?" Fece una faccia da finta offesa e mi guardò con occhi da cane bastonato.

"Si." Le rivolsi uno sguardo di sfida, mi divertivo a risponderle... in un certo senso.

"Sorvolando la tua così poca fiducia in me, ti dono questa spada di fuoco, è la fine del mondo!" Mi porse soddisfatta l'arma, era molto diversa da Brisingr, la lama era di un colore simile ai carboni ardenti, alcune scritte erano state incise su quel metallo, si intravedevano i solchi ma non riuscivo a distinguere cosa dicessero i simboli.

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