VI

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Le gocce di pioggia,
un filo di vento
un sassolino che il bambino raccoglie
e lo lancia ad una finestra:
lui non sa,
ma quel giorno d'autunno
sarà l'ultimo suo momento
di innocenza e puerilità autentica.
Dall'altro lato, una donna,
grida al bambino che scappa
terrorizzato, al pensiero che la mamma
possa arrabbiarsi per questo futile dispetto
frutto di una mente infantile
che semplicemente non comprende cosa è giusto
e cosa meno.
Le foglie toccate dalla pioggia
comprendono il bambino
sentendosi anch'esse oppresse
da qualcosa di più grande che le bagna e le sposta
ed alcune di loro
spostate dal vento
entrano nella finestra della donna
che ne tocca una, tutta rossa
con belle venature ancora verdi
e nota che è strappata:
deve essersi ferita durante la tempesta.
A sua volta la donna comprende la foglia:
non aveva saputo resistere alla forza del temporale
ad una qualunque catastrofe della vita,
ed ora, era rovinata.
Il marito, stremato dal lavoro,
a sua volta comprende la donna,
ed entrambi sono compresi dal figlio
la cui vita di bambino è ugualmente stancante
e tutti empatizzano con quella famiglia
poiché l'intera popolazione è distrutta
dagli incessanti turpiloqui della vita
nei confronti di questi poveri umani.

Nulla, nella città, fuori dall'ordinario
dell'angosciante esperienza umana.

<3Where stories live. Discover now