Cap. 19: A thousand letters

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Cap. 19: A thousand letters

A last embrace, last words to say
Before the war took their fate away
Before to kill became his forced task
And bleeding fields were covered with sins
His wounded heart is crying out for home

Away away my love to where all darkness will be gone
Away away to our land
Away away my love to where all darkness will be gone
Away away to our land
Where you will be forever in my arms again

Tell the wind I'll survive just to feel you again
I will fight 'till the end to lay my promised love
Forever in your hands!

("A thousand letters" – Xandria)

La Compagnia Charlie, che adesso contava anche James Ryan, si preparava dunque alla partenza, ma non a quella che era stata decisa per loro dai superiori, non si sarebbero imbarcati per tornare a casa: il Capitano Miller, infatti, aveva parlato con i Generali e ottenuto da loro il permesso di tornare al fronte, in Germania, non più tanto per combattere, quanto per l'assistenza logistica ai soldati che stavano per vincere la guerra. A dirla tutta, i Generali non erano stati così entusiasti della richiesta del Capitano, visto che, dopo tutto quello che era stato fatto per cercare il soldato Ryan e riportarlo a casa, mandarlo al fronte pareva assurdo, anche se non andava per combattere un incidente poteva sempre capitare e allora... ti saluto alla bella figura di fronte alla povera madre che aveva già perso altri tre figli! Tuttavia Miller fece notare che Ryan, con la sua decisione di onorare il sacrificio dei fratelli restando accanto ai compagni fino alla vittoria, avrebbe dato molto più lustro all'esercito americano, perciò alla fine i Generali avevano concesso la loro benedizione alla nuova missione di Ryan e della Compagnia Charlie.

I soldati facevano quindi i bagagli, ma la destinazione era ben diversa da quella alla quale avevano pensato negli ultimi mesi; del resto, tuttavia, la decisione di tornare al fronte era stata la loro e Miller, nonostante la preoccupazione, era anche fiero del coraggio e dell'altruismo mostrato dai suoi soldati. Ancora una volta, com'era stato a Ramelle, si rendeva conto che erano proprio questi atti spontanei e generosi a rimediare all'odio, alla distruzione e all'orrore che la guerra portava con sé. Il Generale Montgomery aveva fissato la loro partenza per l'America per il 15 marzo, ma la Compagnia Charlie sarebbe partita invece il 10 per Treviri, dove si trovavano gli accampamenti Alleati pronti ad attraversare il Reno e a invadere la Germania.

C'era stato, però, un cambiamento rispetto a quello che Reiben e gli altri ragazzi avevano chiesto al Capitano...

Mellish, sulle prime, era stato uno dei più entusiasti all'idea di raggiungere le truppe Alleate a Treviri e dare loro sostegno e appoggio, soprattutto perché, dopo aver visto i filmati sui lager nazisti, non riusciva più a togliersi dalla testa le mostruosità compiute in quei luoghi ai danni di tanti innocenti e, soprattutto, degli Ebrei che Hitler voleva eliminare totalmente dalla faccia della Terra. Si era accordato con i compagni, avevano parlato al Capitano della loro idea e tutto quanto e... e solo dopo si era ricordato dell'impegno preso con Saltzmann e del fatto che lui non avrebbe potuto né restare da solo a Versailles, nel Quartier Generale dello SCHAEF, né andare in Germania con loro, con il rischio di essere riconosciuto come traditore e ucciso dai suoi compatrioti. Certo, è chiaro che al tempo non c'era Internet, non c'erano Facebook e Instagram e non è che le foto di Saltzmann circolassero tra le truppe tedesche con la scritta traditore, insomma, non era così matematico che potesse essere riconosciuto dai commilitoni che aveva rinnegato. Tuttavia il rischio esisteva comunque, anche solo perché qualche soldato tedesco avrebbe potuto vederlo, sentirlo parlare e fare due più due. Non era assolutamente il caso di mettere in pericolo l'uomo che aveva salvato Mellish e Upham e a cui era stato promesso asilo politico in USA.

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