6

74 10 1
                                    

V: "Ferreiro, potrebbe lasciarci da soli per un attimo?" mi chiede gentilmente l'uomo.

"ah certo, scusi"
"arrivederci" ribatto fissando per l'ultima volta la donna, ora al suo fianco.

Lei non mi guarda nemmeno e insieme si dirigono fuori dal palazzo.
Osservo la scena dalle vetrate una volta seduta nuovamente, da lontano.
La donna si accende una sigaretta velocemente e getta il fumo in alto buttando la testa indietro.

Incredibile come qualsiasi cosa faccia risulti così erotica.

Carla mi riempie di domande a cui rispondo brevemente continuando a guardare le due figure curiosa.
D'un tratto vedo la donna scuotere la testa e gettare la sigaretta a terra nervosa, come se un tasto dolente fosse stato toccato e avesse smosso finalmente qualcosa in lei.

Vedo, però, il professor Vaschi sorridere vittorioso dopo qualche minuto di intensa conversazione dove la donna non aveva fatto altro che fissarlo glaciale.

Durante il viaggio di ritorno non ho proferito parola, troppo confusa e senza più energie dopo l'intensa mattinata.

Arrivata al mio appartamento mi spoglio frettolosamente da quei vestiti scomodi e mi preparo per una doccia rilassante.

Sono ormai le tre del pomeriggio e ho perso il conto di quanti articoli e interviste sulla dottoressa Zahir io abbia analizzato.
Da brava studentessa so ormai riconoscere, dopo tutti questi anni, il profilo psicologico di un individuo.
Il suo, però, ancora non mi è chiaro.

C'è qualcosa di pericoloso in lei, qualcosa che non attribuiresti mai ad una persona non psicopatologica.
C'è qualcosa che mi tiene sull'attenti ma che allo stesso tempo mi prega di avvicinarmi sempre più.

"Zulema Zahir" mi ritrovo a sussurrare ancora e ancora, così rapita dalla sua persona.

Apro la finestra vicino al mio letto e mi accendo una sigaretta guardando fuori.
La strada è abbastanza tranquilla, l'aria è fredda e mi muove leggermente i capelli biondi.

Il rumore del mio telefono che vibra mi fa staccare quasi di colpo gli occhi dal libro che sto leggendo.
Un'email dal professor Vaschi per tutti i colleghi del mio corso.

"Cari studenti, sono contento di poter annunciare che la dottoressa Zulema Zahir, terrà delle lezioni nella nostra università, idonee al vostro corso.
Non si è mai prestata a questo genere di cose ma diciamo che mi doveva un favore.
Vi voglio puntuali lunedì, alle ore 9:00, per la sua prima lezione introduttiva"

Leggo e rileggo il contenuto dell'email più volte, fino a quasi storpiarne le parole.

L'avrò davanti, di nuovo.

Tutto questo è per me così strano, nessuno mi aveva mai fatto un effetto del genere.
In 25 anni non una singola persona mi aveva mai attratta come questa donna era riuscita in sole 3 ore.

Non potevo permetterle di prendere il puro controllo della mia mente.

"usciamo" scrivo di getto a Carla.
Ho bisogno di distrarmi.

Mi studio nello specchio della mia camera.
Sono quasi le 9:30 e probabilmente Carla suonerà il campanello a minuti.
Ho optato per un tubino nero che arriva alle ginocchia e lascia scoperte le spalle date le spalline molto sottili.
Il trucco è pesante e mette in risalto ancor più i miei occhi verdi.

Gli stivali col tacco che indosso fanno un rumore assordante mentre scendo le scale del mio appartamento.

Ho bisogno di bere.

Mascara Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora