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Sto aspettando che arrivino le 8 in punto e che la mia sveglia suoni, non sono mai stata paziente a sufficienza. Mio papà è quasi sicuramente già uscito e così io potrò fare con calma tutte le cose che devo fare.

kenan: vieni agli allenamenti oggi?

Guardo con meraviglia il messaggio che ho ricevuto sulle prime luci dell'alba, no scherzo, intorno alle 7. Non mi aspettavo minimamente che mi avrebbe scritto per saperlo, ma dopo che ieri sera mi ero sfogata con lui forse era stato solamente educato da parte sua accertarsi che fossi ancora sana e che stessi bene.

tu: penso che non lo leggerai ora perché ti starai già allenando quando lo riceverai, ma sì io ci sarò





Arrivo più veloce che posso e mi fiondo oltre la calca di persone in attesa di intravedere qualche ragazzo della Juve. Proseguo dentro lo stabile e raggiungo mio papà che mi fulmina con lo sguardo.

"che ci fai qui?" sussurra per non farsi sentire dai suoi ragazzi.

"Non credevo che fosse vietato assistere" ribatto.

Percepisco gli sguardi dei calciatori su di me tutti attenti a capire cosa stia succedendo, perciò non demordo, devono vedere di che pasta sono fatta.

"Mi sembrava di essere stato chiaro su ciò che devi fare" il suo tono non ammette repliche.

Mi mordo l'interno del labbro, un brutto vizio che ho preso quando sono in ansia o sono stressata. "E io sono stata chiara riguardo alle mie di intenzioni" mi alzo e cambio posto, non voglio stargli vicino ancora per un secondo.

Ma il caro Mister si sposta con me e mi si piazza davanti, trascurando così i ragazzi che si fermano non sapendo cosa fare.

"Non mi fare arrabbiare" inizia con tono più potente e guardandomi negli occhi.
"Tu solo una cosa devi fare nella vita, correre. Quel maledetto incidente non ha niente a che fare con te quindi smettila di fare la bambina e prendi in mano la tua vita"

Sento delle lacrime scorrermi sulle guance perché, nonostante io ci abbia provato, non sono riuscita a trattenerle.
Possibile che mio padre non capisca quanto sia difficile tornare a correre dopo tutto quanto accaduto?

"Rebecca è stata sfortunata ma tu no. Hai la vita davanti e una carriera che se butti nel cesso ti farà impazzire tra qualche anno" continua senza prestare attenzione a me.
"Hai fatto sacrifici e la storia con Xavier dovrebbe pur rammentartelo"

"Possibile che tu debba sempre nominarlo?" alzo la voce, scattando in piedi e cercando di asciugarmi il viso ormai tutto bagnato dalle lacrime.
"Lo sai cosa mi ha fatto ma ancora tu lo metti su un piedistallo come se non mi avesse ferita!"

"L'ha fatto per la sua carriera e ti ha chiesto scusa"

Lo guardo scuotendo la testa e, incapace di poter resistere ancora, schizzo fuori per prende una boccata d'aria mentre mi asciugo anche gli occhi che sono diventati rossi e gonfi.

[...]

Ho chiamato la mia nuova amica Viola, sperando che mi rispondesse dicendo di uscire insieme, ma purtroppo mi ha detto di essere in vacanza con i suoi a Malaga e quindi ho riagganciato poco dopo.

Seduta sul muretto dietro alla palestra dove si allenano normalmente, mi cerco di tranquillizzare facendo dei respiri profondi ed espirando molto lentamente.
Purtroppo soffro di attacchi di panico e nel periodo subito seguente all'incidente di Rebecca essi si sono intensificati, altro motivo per cui non penso di potercela fare a tornare a gareggiare. Ogni volta che ci penso sento come se mi mancasse il respiro e qualcosa mi pesasse sul cuore. 

Sento il telefono squillare e controllo chi sia, sul display leggo il nome di Fabio e mi sento già un pochino meglio al solo pensiero che si stia preoccupando per me. In ogni caso non rispondo perché ancora non mi sono ripresa e voglio essere sicura di stare bene prima di spostarmi da qui. 

Sento dei passi dietro di me che si fanno sempre più vicini e spero con tutta me stessa che non siano quelli di mio padre che viene per continuare la sua bella sfuriata. 

"Ei" la sua voce esce come un sussurro e sono sollevata che si tratti di lui. Anche se sono un tantino preoccupata che abbia interrotto gli allenamenti solo per raggiungermi, mio papà potrebbe non perdonarglielo. 

"Ei" rispondo a bassa voce. "Non dovresti essere qui"

Si lascia scappare una risatina, forse sperando di tirarmi un po' su di morale e devo ammettere che mi ha fatto piacere. 

"Ho detto che ero preoccupato e che volevo controllare stessi bene, il Mister non si arrabbierà questa volta"

Annuisco, alzando infine la testa per guardare i suoi occhi che mi fissano intensamente, facendomi venire le farfalle nello stomaco. 

"Bene allora" tiro su col naso e mi sistemo un poco. "Sto già meglio, puoi tornare dentro"

"So che non ci conosciamo ancora bene e probabilmente non ti fidi di me, ma se vuoi parlare io sono qui" lo guardo per capire se stia dicendo sul serio e sembrerebbe proprio così. "Oltre a Fabio ovviamente" si affretta ad aggiungere. 

A questo punto gli rivolgo un sorriso e lo ringrazio, afferrando la sua mano che mi porge per aiutarmi ad alzarmi. Più guardo gli occhi di Kenan, più mi ci perdo e la cosa sicuramente non è positiva. 

"beh, grazie. Ti faro sapere allora" affermo, notando che ancora mi sta tenendo la mano accarezzandomi il dorso con il suo pollice. 

Deve rendersene conto anche lui perché lascia subito la presa e annuisce con una strana espressione. Mi tira a sé e mi abbraccia dapprima dolcemente, ma poi aumenta la presa stringendomi tra le sue braccia forti. Sento una strana sensazione al basso ventre e provo ad ignorarla pensando ad altro, ma è davvero difficile farlo mentre mi trovo tra le sue braccia e lo è ancora di più quando mi lascia un bacio sulla testa. 

"ti scrivo appena arrivi a casa" mi informa non appena muovo qualche passo verso la fermata dei tram. 

"d'accordo" gli rispondo e lo saluto con la mano per poi salire sul primo tram che arriva. 

Durante il tragitto non riesco a far altro che pensare a quell'abbraccio che per me è stato speciale perché mi sono sentita al sicuro e protetta. Certo dopo aver confidato le mie paure e i miei traumi anche a Kenan, ora sento che qualcosa mi lega anche a lui oltre che ai miei soliti amici. 

Non so perché ma sento che di lui posso fidarmi per davvero e non c'è sensazione più bella di sapere di valere qualcosa per qualcuno a cui si tiene tanto. 

dovrò stare attenta a non fidarmi troppo, altrimenti poi non potrò lamentarmi se finirà come con Xavier perché sarebbe soltanto colpa mia.  



⭐️ 

questo è un capitolo un po' breve e non ricco di avvenimenti, soltanto perché voglio sviluppare con calma il rapporto che si instaura tra i due protagonisti. 

lasciate pure opinioni o suggerimento qui sotto ⬇️ 

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⏰ Last updated: Feb 10 ⏰

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Il numero 15 | Kenan YildizWhere stories live. Discover now